Quale รจ la carbonara perfetta? Quella preparata con la pancetta o con il guanciale? E che dire, invece del bacon? Per gli intransigenti della tradizione la carbonara rappresenta un rompicapo, perchรฉ รจ diventata sinonimo di piatto storico, per questo per molti intoccabile, ma la sua storia conta meno di 100 anni, durante i quali ha registrato mille e piรน varianti. Alcune delle quali โ soprattutto nei primi anni della sua comparsa – oggi farebbero inorridire gli oltranzisti di una non ben definita ortodossia gastronomica. La ricetta culto, cosรฌ come l’abbiamo interiorizzata, รจ in realtร un’entitร mutante che ha testimoniato il cambiamento della societร col variare di ingredienti e procedure.
Eleonora Cozzella, nel volume La carbonara perfetta, racconta la storia frastagliata della ricetta romana per eccellenza (ma dalle origini contaminate): riporta la sua prima apparizione scritta (su La Stampa il 26 luglio 1950) dove si fa riferimento a un episodio di qualche anno indietro che vedeva coinvolto un ufficiale americano, a suggerire una paternitร internazionale come conseguenza del possibile incontro tra la cucina romana e la famosa razione K in dotazione all’esercito americano, entrata nel mercato nero italiano. Sarร per questo, forse, che la carbonara ha da sempre cosรฌ successo negli Stati Uniti, o magari รจ solo per via di quel condimento cosรฌ cremoso e deciso nei sapori che tanto incontra il gusto degli americani.
Carbomare di Angelo Troiani. Foto Krizia Olivieri
Fatto sta che questo piatto, inesistente fino al secondo dopoguerra, improvvisamente conquista palati e cuori da una parte all’altra dell’Oceano. E, guarda caso, le prime ricette scritte si rintracciano proprio negli States, su guide di ristoranti o articoli di giornale, seguiti poi a ruota dall’Italia, dove quella pietanza rustica e appagante pareva rispondere alle esigenze del secondo dopoguerra, a quella voglia di opulenza e conforto. E poco importa se questa rusticitร manca di finezza: la cucina romana รจ popolare, gioviale e compagnona, e sa allontanare il ricordo della fame patita.
Suppli? di carbonara di Gabriele Bonci. Foto Irene Mattacchioni
In questa storia ci sono degli avi e dei nipoti, dei cugini stretti o parenti alla lontana. Perchรฉ se รจ vero che di pasta alla carbonara si รจ cominciato a parlare solo negli ani ’50, รจ anche vero che quegli ingredienti cosรฌ quotidiani erano giร stati combinati sulle nostre tavole. Per chi abitava in campagna formaggio e uova erano prodotti sempre presenti nelle dispense, uniti nei molti โcacio e ovaโ che si rintracciano nella cucina di mezza Italia. A Roma poi, l’abbinata guanciale/pecorino era giร diffusissima: gricia, amatriciana e carrettiera, una triade di popolana regalitร che ha sostenuto il popolo capitolino nel tempo.
Carbonara di Enrico Bartolini. Foto Francesca Brambilla e Serena Serrani per Identita? Golose
Il libro racconta ogni incontro, variazione, mistificazione, rivendicazione di primogenitura della ricetta, ne segue le tracce di regione in regione, la accompagna nel viaggio a doppio senso verso gli Stati Uniti, registra le citazioni in libri e film, articoli e racconti. Sfata falsi miti, ingaggia un divertente inseguimento con la ricetta originale, espressione di purezza capitolina, per concludere che una ricetta originale non esiste, infatti nella sua cavalcata in epoche diverse Eleonora Cozzella registra cambiamenti di procedure e di ingredienti, tra presenze fisse e varianti inaspettate (la panna, signori, era di uso frequente qualche decennio fa). Insomma l’ideale e l’originale sono forzature belle e buone, di cui si รจ sentito la necessitร da quando la cucina รจ diventata una religione, talvolta un’ossessione. Perรฒ anche se la carbonara originale non esiste, โdi certo puรฒ esistere quella perfetta, che per la qualitร degli ingredienti e la loro coerenza con il territorio dโelezione puรฒ senzโaltro dirsi idealeโ: quella firmata da Nabil Hadj Hassen di Roscioli: โVederlo preparare la carbonara รจ come assistere a un rito istintivo e tecnico insieme. Per un risultato perfetto di colore, profumo e consistenzaโ, che porta nell’iperuranio delle carbonare.
Nascita della carbonara di Marco Martini. Foto Andrea Di Lorenzo
La prima ricetta del volume รจ quella, ormai mitica, di Roscioli. Ma non รจ l’unica: a seguire, nella seconda parte del volume, 33 interpretazioni di grandi chef, piรน o meno ortodosse, c’รจ quella romana ma senza pepe di Arcangelo Dandini e quella veg di Petro Leemann, quella al forno di Bruno Barbieri e quella fritta (in supplรฌ) di Gabriele Bonci, le paste ripiene (Heinz Beck e Antonello Colonna) e quelle scomposte e ricomposte (Elio Sironi, Marco Martini, Roy Caceres), quelle arricchite (Luciano Monosilio, Iside De Cesare), quelle di mare (Angelo Troiani, Peppe Guida, Luca Fantin, Accursio Lotร ), di lago (Leandro Luppi) e quella di montagna (Norbert Niederkofler) e via cosรฌ con varianti grandi e piccole che faranno impazzire gli amanti delle carbonare.
C arbonara di Roscioli. Foto Elisia Menduni
Per 4 persone
360 g. di spaghettoni
240 g. di guanciale
4 tuorli, separati in modo da lasciarli un po’ umidi di albume
210 g. di pecorino romano
40 g. di parmigiano reggiano vacche rosse 24 mesi
20 g. di pepe nero in grani macinato fresco
Dopo aver tolto pepe e cotenna, tagliare il guanciale a cubetti di 1 centimetro per lato, quindi tostarli a fuoco vivo in una padella calda. Quando il primo grasso sara? sciolto, e un lato risulta croccante, iniziare a mescolare fino a far sciogliere tutto il grasso. Trasferire il tutto in un pentolino e, a fiamma bassa, lasciar โcandireโ i cubetti nel loro stesso grasso sciolto per una ventina di minuti. Quindi mantenerli nel pentolino vicino ai fornelli accesi, in modo che restino sempre tiepidi.
Grattugiare i due formaggi e mescolare.
Buttare gli spaghettoni in abbondante acqua salata e intanto in una ciotola di plastica sbattere le uova, aggiungere un pugno di formaggio e il pepe pestato al mortaio perchรฉ abbia una grana piu? grossolana.
Quando la pasta e? quasi cotta (ricordare di tenere un paio di mestolini di acqua di cottura) scolare direttamente nella ciotola con uova, formaggio e pepe, sempre vicino ai fuochi e amalgamare.. Lasciare riposare per 1 minuto, quindi aggiungere il guanciale croccante e un mestolino del suo grasso. Provare a muovere la ciotola con movimenti circolari, e dallโalto in basso, cosi? da emulsionare la pasta con la crema di uova, formaggio e guanciale. Serve rapidita? ed eventualmente un poโ dellโacqua di cottura in aiuto. Si gioca in questo minuto il successo della carbonara. Servire aggiungendo a piacere formaggio grattugiato e pepe.
La carbonara perfetta – Eleonora Cozzella, prefazione di Joe Bastianich – Cinquesensi editore โ 152 pp. – 20โฌ
a cura di Antonella De Santis
foto di apertura di Alberto Blasetti
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