Lโappuntamento รจ al centro storico di Perugia, allโangolo tra via dei Cartolari e via Alessi, davanti ย allโelegante palazzo Ansidei di Catrano. Parte immediatamente ย lโimmaginazione sulla vita lussuosa dellโimprenditrice ante-litteram nel settore food e moda: Luisa Spagnoli. Ricca lo รจ diventata ma partendoย dai sotterranei di quello stesso palazzo, al numero 23. Un anonimo cancello in ferro si apre su una breve rampa sconnessa. Una porta in ferro e vetroย era lโingresso attraverso il quale gli oltre 50 operai e dirigentiย si ripartivano nei quattro piani sotto il livello stradale ma arriverร ad avere piรน di cento dipendenti alla fine della Grande Guerra, quasi tutte donne. Benvenuti nella prima fabbrica dellaย Societร Perugina per la fabbricazione dei confetti, chiusa nel 1922 per il trasferimento in locali piรน spaziosi. Da allora il seminterrato non รจ piรน stato affittato. Negli anni nulla รจ stato modificato, solo pochi visitatori hanno avuto il privilegio di entrare in questo luogo magico. Sembra impossibile.
Oggi possiamo conoscerne la storia umana attraverso un viaggio nel tempo che un breve ma intenso tour propone, un percorso nella vita pubblica e privata di una donna che non accettava imposizioni sociali e morali, dedicando la vita al riscatto dalla povertร e ideando, con la sua genialitร e altruismo, il primo welfare aziendale per aiutare le donne lavoratrici e i piรน fragili. Luisa nasce poverissima proprio nella strada di fronte al laboratorio, in via dei Cartolari 13. Era il 1877. Giร da piccola lavorava per aiutare la madre vedova a crescere i fratelli. Ma se cercate una targa commemorativa sul muro del palazzo dove nacqueย o sullโingresso della bottega, meglio rinunciare: quei luoghi tanto importanti per la formazione personale e professionale dellโintraprendente ragazzina, sono assolutamente anonimi.
Luisa Sargentini sposรฒ a 21 anni il musicista Annibale Spagnoli con il quale ebbe tre figli. Fu un matrimonio dโamore che pose le basi per un sodalizio anche imprenditoriale; insieme rilevarono, nei primi del Novecento, quei sotterranei in via Alessi dove inizialmente preparavano e vendevano confetture e confetti.
Alcune cucine sono ancora intatte, cosรฌ come i banchi di marmo dove le operaie confezionavano i dolciumi spediti in luoghi sempre piรน lontani grazie allโingresso di Giovanni Buitoni nella societร che portรฒ capacitร amministrative e capitaliย per trasformare il laboratorio di confetti in cioccolateria, cosรฌ come aveva ideato Luisa per aggirare la scarsitร di zucchero durante la guerra. Ancora oggi sono visibili alcuni attrezzi e barattoli di latta usati nel Novecento. Qualche utensile รจ stato riprodotto o portato successivamente ma lโenergia che circola tra quei locali umidi e decadenti, tra pezzi di macchinari arrugginiti – allโavanguardia per lโepoca – uffici puntellati e forni anneriti, รจ palpabile. Sembra di scogere lโelegante donna,ย coperta da uno dei suoi scialli di lana dโangora (di sua ideazione), aggirandosi tra i banchi di lavorazione per dare consigli e inventare nuovi prodotti. Proprio tra quelle sale, il gossip storico, narra che circolavano sottobanco, tra Luisa e Giovanni, dei โpizziniโ con ordini di servizio divenuti, con la passione crescente, dei veri e propri messaggi dโamore. Quei bigliettini segreti furonoย dโispirazione per le frasi dโamore inserite nei Baci, una delle tante idee geniali partorite dallโimprenditrice. Eppure, il nome dellโormai popolarissimo cioccolatino, studiato per recuperare gli avanzi della lavorazione delle nocciole, fu unโidea di Giovanni. Al suo lancio infatti, nel 1922, proprio nel primo negozio Perugina sullโelegante corso Vannucci (ora filialeย di un marchio di ottica),ย il cioccolatino fu presentato dall’imprenditrice come il Cazzotto ma, su suggerimento ย di Buitoni, ย diventerร il Bacio Perugina, elegantissimo nel suo iconico involucro argentato.
Il marito intanto aveva lasciato lโattivitร per un esaurimento nervoso o forse per le voci che circolavano sulla relazione della moglie con il giovane Buitoni. Per quei tempi il tradimento della consorte era inaccettabile, se poi lโamante aveva 14 anni in meno, lo scandalo era assicurato. Nonostante ciรฒ, Luisa e Giovanni portarono avanti la relazione con riservatezza e continuitร fino alla morte di lei, impegnati a collezionare un successo dietro lโaltro come il Fondente Luisa, la mitica caramella Rossana, la Banana. D’altronde ogni iniziativa che lanciava l’imprenditrice era un successo, come la produzione di capi di lana d’angora, la prima cittร dei divertimenti, gli asili nido e le mense ma questa รจ un’altra storia.
Curiosando nelle le stanze buie con ย i pavimenti sconnessi, tra frammenti di vecchi arredi e forni diroccati, si scorge un passaggio sul retro che porta allโesterno. Da qui entravano le materie prime, da qui uscivano le confezioni che partivano per tutta lโItalia. Lโaffaccio รจ sul vecchio mercato di Perugia ormai in disuso. La fabbrica aveva una posizione logistica perfetta fino a quandoย Buitoni non avviรฒ il commercioย con lโestero e decisero di trasferirsi nei pressi della stazione ferroviaria di Fontivegge, in un grande stabilimento. Allโangolo della strada sul retro troviamo finalmenteย una targa in marmo in ricordo dellโimprenditrice morta prematuramente a 58 anni a Parigi per una lunga malattia.ย Giovanni fece di tutto per salvarla senza lasciarla mai. Ed รจ proprio dal retro del primo laboratorio, luogo simbolico che riparte il futuro del cibo degli dรจi.
Luisa sarebbeย felice di sapere che la sua lungimiranzaย si รจ evoluta in un indotto turistico-commerciale sul cioccolato che pone Perugia come riferimento assoluto del cioccolato. ร recente la notizia che proprio nell’ex mercato coperto aprirร nei prossimi mesi la Cittร del Cioccolato, unย museo esperienziale di 2.800 mq dedicato al cacao in tutte le declinazioni. ย Unโidea sviluppata da Destinazione Cioccolato, come estensione ย di Eurochocolate, il festival internazionale del cioccolato che da 30 anni attira nel capoluogo umbro centinaia di migliaia di visitatori da tutte le parti del mondo. Il successo dell’iniziativa รจ rafforzato dai risultati della campagna di Equity Crowdfunding lanciata su Mamacrowd che chiude con un incasso di un milione di euro da affiancare aiย sei milioni di euro circa stanziati per il mega-progetto. Un eccezionale risultato economico e una forte partecipazione pubblica che conferma l’interesse per il cioccolato made in Perugia, capitale mondiale del cioccolato.
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