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Pandoro, Cassazione contro Ferragni: "Modus operandi criminoso, incrementato il cachet utilizzando la beneficenza"

Secondo la procura di Milano, quanto piรน il nome dell'influencer era associato alla beneficienza, tanto piรน aumentava il consenso verso di lei e di conseguenza i suoi cachet. E i consumatori avrebbero subito quindi un "duplice" danno

  • 30 Gennaio, 2024

Un profitto ยซingiustoยป ottenuto ยซcon l’ingannoยป, utilizzando il tema della beneficenza, con cui l’influencer Chiara Ferragni avrebbe ricavato un duplice vantaggio: ยซIncremento del cachetยป e il rafforzamento della propria immagine. Sono le valutazioni del sostituto procuratore generale della Cassazione Mariella De Masellis in merito alla presunta pubblicitร  ingannevole dei pandoro “Pink Christmas” della Balocco, griffato Ferragni, e degli altri prodotti legati alla beneficenza, messe nero su bianco nel decreto con cui ha risolto a favore della Procura di Milano la questione della competenza a indagare, che si era creata tra gli inquirenti milanesi e quelli di Cuneo.ย  Secondo la Procura di Milano, sarebbe stata questa la strategia che l’influencer e le sue societร  hanno seguito a partire dal 2019 con un ยซunico disegno criminosoยป.

Il “modus operandi” di Ferragni

Nelle 13 pagine del decreto, il sostituto pg riporta le considerazioni del procuratore aggiunto di Milano Eugenio Fusco che nei giorni scorsi aveva sollevato la questione di territorialitร  con Cuneo. Secondo i magistrati, i consumatori avrebbero subito un “duplice” danno, perchรฉ indotti sia a fare una scelta d’acquisto attraverso ยซun messaggio pubblicitario manipolatorioยป, sia a pagare per quel dolce un ยซprezzo maggioratoยป. E per Chiara Ferragni, in particolare, pure un guadagno ยซderivante dalla rappresentazione di sรฉ associata all’impegnoยป per ยซun progetto beneficoยป: un rafforzamento della sua immagine sui media e un ยซaccresciuto consensoยป, che ยซcomporta incrementi nei ยซcachet accordati dai partner commercialiยป.

Un ยซmodus operandiยป comune a piรน compagne pubblicitarie. Secondo quanto ricostruisce il Corriere della Sera, in quella della bambola Trudi, per la quale nel 2019 l’influencer non ha ricevuto compensi, i proventi sarebbero andati all’associazione Usa Stomp out bullying, di cui perรฒ non ci sarebbe ยซtracciaยป. Il cachet, invece, c’era per le uova di Pasqua, passato da 200mila euro nel 2021 a 500mila l’anno dopo, a fronte di un fisso di 36mila svincolato dalle vendite versato dalla Dolci Preziosi per progetti per i bambini autistici, per arrivare a un milione con il pandoro “Pink Christmas” del Natale 2022 per il quale Balocco ha dato 50mila euro una tantum.

I consumatori indotti all’errore

In tutti e tre i casi, si legge ancora, Ferragni ha pubblicato sui social post, stories e ยซvideo fuorviantiยป per i consumatori. La ยซenfatizzazioneยป del fine caritatevole nella campagna promozionale sul “Pink Christmas”, ยซamplificata dai mezzi di comunicazioneยป usati, come i social, ha indotto ยซin errore i consumatoriยป, che hanno ยซritenutoยป di ยซcontribuire alla finalitร  beneficaยป, la ยซcui serietร  era garantita anche dalla credibilitร  di una influencer da circa 30 milioni di followerยป.ย Dal decreto emerge che รจ iscritto per truffa aggravata, per i capitoli pandoro e uova, anche Fabio D’Amato, manager e stretto collaboratore dell’influencer, e che tutte le societร  coinvolte nelle due vicende sono iscritte per la legge sulla responsabilitร  degli enti, mentre a Cuneo erano stati aperti fascicoli esplorativi anche sui casi Oreo e Soleterre.

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