Se dovessimo ridurre la storia di Caserta alla pur maestosa bellezza della sua Reggia e dei giardini del Palazzo borbonico, ci perderemmo tutto il percorso millenario dei Sanniti e della cultura che le influenze normanne, longobarde e bizantine hanno portato e che ne hanno fatto una città variegata, con tante anime. Un discorso che si può traslare anche al progetto di Rosario Rondinone, che, con il suo L’Amo, ha voluto portare il mare a Caserta, a cominciare dall’ambiente, studiato e progettato dal designer Mario Dello Stritto, che richiama il blu delle onde, tra vele e timoni, con tanto di barchetta ormeggiata fuori dal locale. Si continua con una cucina marinara, non proprio tipica della zona tradizionalmente votata ai sapori di terra. Un’offerta ricercata nella qualità e tradizionale nel gusto, che riesce a far salpare i clienti verso le sponde del Tirreno campano, con l’obiettivo di creare un vero e proprio racconto delle coste e dei fondali, attraverso una stagionalità dettata dalle correnti e dal rispetto per le fasi biologiche marine. Qui sono le acque a comandare e a guidare la scelta del menu in costante aggiornamento, con proposte che navigano fra il tradizionale e l’innovativo. Classici crudi dal sapore inconfondibile e accostamenti più estrosi come la cheesecake di Mazara. E poi i primi della tradizione, come l’immancabile genovese di tonno, tonno che è protagonista insieme al pistacchio anche in un’altra gustosa pasta. Sul versante secondi, piatti che esaltano al massimo tutta la freschezza e l’intensità del pescato giornaliero. Il tutto accompagnato da una selezione di vini che spazia dal più che vocato territorio campano, abbraccia tutto lo Stivale fino a estendersi alle produzioni d’Oltralpe. Un ristorante classico di mare, L’Amo, che non si preclude la possibilità di sperimentare, con successo.
I protagonisti: Rosario Rondinone, Michele Rondinone ed Ewa Pociecha
Inaugurazione: Marzo 2019
Tre piatti imperdibili: Genovese di tonno rosso in 3 consistenze; Gnocchi freschi al ragù bianco di melanzane e rana pescatrice; Spaghettoni di Gragnano alle vongole di mare
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La più autorevole guida del settore dell’enologia italiana giunge quest’anno alla sua 37sima edizione. Vini d’Italia è il risultato del lavoro di uno straordinario gruppo di degustatori, oltre sessanta, che hanno percorso il Paese in lungo e in largo per selezionare solo i migliori: oltre 25.000 vini recensiti prodotti da 2647 cantine. Indirizzi e contatti, ma anche dimensioni aziendali (ettari vitati e bottiglie prodotte), tipo di viticoltura (convenzionale, biologica, e biodinamica o naturale), informazioni per visitare e acquistare direttamente in azienda, sono solo alcune delle indicazioni che s’intrecciano con le storie dei territori, dei vini, degli stili e dei vignaioli. Ogni etichetta è corredata dall’indicazione del prezzo medio in enoteca, delle fasce di prezzo, e da un giudizio qualitativo che si basa sull’ormai famoso sistema iconografico del Gambero Rosso: da uno fino agli ambiti Tre Bicchieri, simbolo di eccellenza della produzione enologica. che quest’anno sono 498.
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