Storia della gastronomia

African/American: Making the Nation's Table. A New York la mostra sulle origini afroamericane del cibo USA

Quattro storie da raccontare, assaggi, installazioni artistiche, una ricerca approfondita sulla storia della cultura gastronomica americana. Per illuminare le origini afroamericane della cucina statunitense. La bella mostra al Mofad di New York.

  • 13 Novembre, 2019

Il Mofad di New York

Il Mofad di New York รจ uno dei (sempre piรน) numerosi musei dedicati al cibo nel mondo. A Williamsburg (Brooklyn), il Museo del Food & Drink celebra la cultura gastronomica con approccio divertito e divertente, per essere d’ispirazione per le generazioni future e insegnargli ad apprezzare il buon cibo e l’importanza di condividerlo con gli altri. L’impostazione di molte mostre e progetti temporanei, dunque, privilegia l’approfondimento storico e l’indagine antropologica, usando il cibo come veicolo di valori culturali: โ€œCibo รจ cultura, partecipazione, divertimentoโ€, recita lo slogan che accoglie i visitatori nel Lab inaugurato nel 2015, quando il progetto ideato da Dave Arnold ha trovato residenza stabile, grazie alle numerose campagne di finanziamento online e al supporto di personalitร  note della scena gastronomica cittadina, da David Chang a Christina Tosi, a Wylie Dufresne. E proprio grazie al crowdfunding vedrร  la luce la prossima mostra ideata dal Mofad โ€“ ma ospitata all’Africa Center di Central Park/East Harlem – a partire da febbraio 2020.

Una rettangolo della coperta patchwork in mostra al Mofad

African/American. La mostra

African/American: Making the Nation’s Table รจ un bel progetto che indaga le origini della cultura gastronomica del Nord America, individuando il fondamentale contributo di cuochi, produttori, agricoltori afroamericani nella definizione di quella che รจ la storia della cucina americana, frutto, com’รจ evidente, dei molteplici intrecci culturali che caratterizzano il passato e il presente degli States. Il progetto alle porte, perรฒ, mostrerร  l’esito di un lavoro di ricerca ingente, durato piรน di due anni, con il coinvolgimento di numerosi centri di cultura e comunitร  afroamericane. La prima mostra negli Stati Uniti a celebrare il ruolo dei neri d’America in cucina: โ€œIl cibo afroamericano รจ il cibo americanoโ€ spiega senza troppi giri di parole il curatore del museo Peter Kim. Come sempre, l’allestimento sarร  multidisciplinare e interattivo, con il contributo di artisti, musicisti e cuochi: fulcro simbolico della mostra, non a caso, รจ la grandecoperta d’autore che concretizza un patchwork di storie (400!) degli afroamericani che hanno innovato la cultura gastronomica americana. E al pubblico saranno proposti assaggi, degustazioni guidate, esperienze virtuali per tornare indietro nel tempo.

Ritratto in primo piano di Leah Chase

Il ruolo della cultura gastronomica afroamericana

A curare il percorso espositivo รจ Jessica B. Harris, storica della gastronomia specializzata nella diaspora africana, che ha lavorato su quattro temi principali: il lavoro degli schiavi neri nelle risaie, e tre filoni narrativi legati ad altrettanti personaggi che hanno contribuito attivamente a gettare le basi della cultura americana a tavola. E non sempre conquistando la fama che gli spetterebbe. Come Nathan Green, schiavo nero e mentore del piรน noto Jack Daniel, alle origini della produzione di whisky in America. Piรน celebre la storia di Leah Chase, madre della cucina creola scomparsa di recente (giugno 2019), ma soprattutto ispiratrice del movimento per i diritti degli afroamericani dal suo avamposto di New Orleans, la tavola popolare del Dooky Chase, ancora in attivitร . Mentre il quarto dei racconti portati in mostra torna indietro nel tempo all’epoca di Thomas Jefferson; il protagonista รจ James Hemings, schiavo nero vissuto nella seconda metร  del Settecento e liberato da Jefferson, per seguirlo nel suo viaggio diplomatico a Parigi. In Francia, Hemings studierร  per diventare cuoco, e sarร  il primo chef a importare in America la cucina francese, la creme brulรฉe e altre specialitร . Si toglierร  la vita giovanissimo, all’etร  di 36 anni, ma il suo contributo รจ ritenuto fondamentale per l’evoluzione della cucina classica negli Stati Uniti.

Ebony Test Kitchen

La curiositร . L’Ebony Test Kitchen

Completa la mostra un pezzo unico nel suo genere, acquistato dal Mofad la primavera scorsa: la cucina di prova dell’Ebony Magazine, che tra gli anni Settanta e Ottanta รจ stata set per la realizzazione dei piatti da pubblicare nella rivista del primo e unico editore gastronomico afroamericano nella storia dell’editoria americana. I visitatori saranno guidati alla scoperta dello spazio dagli stessi giornalisti della redazione di Ebony. Gli assaggi ideati da Carla Hall, invece, saranno serviti all’interno delle scatole da scarpe che i viaggiatori afroamericani erano costretti a utilizzare come contenitori per il cibo quando ristoranti e locali americani rifiutavano di servirli. Un progetto di ampio respiro, dunque, e decisamente interessante. Ma anche costoso: 150mila dollari รจ il budget necessario per finanziare l’organizzazione della mostra. L’America si รจ mostrata ben disposta a dare credito all’iniziativa: la campagna di crowdfunding aperta su Kickstarter fino a qualche giorno fa ha raccolto 156mila dollari. La mostra si farร . Appuntamento al 2020.

www.mofad.org/africanamerican

 

a cura di Livia Montagnoli

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