Notizie / AttualitĆ  / “Latte crudo? Gli allarmismi rischiano di criminalizzare un intero settore giĆ  fragile”. La posizione di Slow Food

Il dibattito

"Latte crudo? Gli allarmismi rischiano di criminalizzare un intero settore giĆ  fragile". La posizione di Slow Food

L'associazione fondata da Carlo Petrini, che da 30 anni sostiene le produzioni casearie a latte crudo, sarĆ  ascoltata al tavolo tecnico istituto dal ministero della Salute

  • 22 Maggio, 2025

Torniamo a parlare di latte crudo in seguito ai recenti casi diĀ Escherichia coli O157 e della variante STEC. Dopo l’allarme del virologo Burioni e il parere di un produttore romano di latte crudo pubblichiamo la posizione di Slow Food, che da 30 anni tutela e valorizza le produzioni casearie a latte crudo, Ā«ma anche di decine di Dop e di centinaia di produzioni artigianaliĀ» dichiara Barbara Nappini, presidente di Slow Food Italia. I Presidi sono uno dei pilastri dell’associazione fondata da Carlo Petrini nel 1986, oggi più che mai impegnata a salvaguardare prodotti, saperi e comunitĆ  che hanno a che fare con il latte crudo.

Agnello Sambucano Presidio Slow Food Piemonte

Agnello Sambucano Presidio Slow Food Piemonte

I prodotti a rischio STEC

Ā«I casi di SEU che hanno colpito alcuni bambini, e di recente anche una donna incinta, sono indiscutibilmente gravi – spiega Nappini – nĆ© possiamo ignorare la complessitĆ  del rischio STEC che, ricordiamo, non riguarda solo i formaggi a latte crudo: possono essere contaminati anche le carni poco cotte, i salumi, le verdure, i germogli e i cerealiĀ».

Mozzarella nella mortella Presidio Slow Food Campano

Mozzarella nella mortella Presidio Slow Food Campano

Slow Food ha chiesto e ottenuto di essere ascoltata al tavolo tecnico istituto dal Ministero della Salute in vista di una proposta di legge che vuole rendere obbligatoria l’indicazione in etichetta dei potenziali rischi di questi prodotti. Ā«Nei mesi scorsi abbiamo visto l’informazione degenerare in allarmismi che rischiano di criminalizzare un intero settore giĆ  fragile, quando le responsabilitĆ  sono invece dei singoli. La maggior parte dei produttori che lavorano a latte crudo sono attenti, responsabili, praticano igiene assoluta – continua Nappini – infatti, i casi di SEU sono rarissimi, a fronte della grande quantitĆ  di produzioni casearie a latte crudo del nostro Paese che, con la Francia, condivide il primato al mondo per quantitĆ , qualitĆ  e varietĆ  di formaggi tradizionali. A livello europeo, quando si parla di formaggi a latte crudo, si deve considerare che oltre 70 Dop ne prevedono l’utilizzoĀ».

Caciocavallo Podolico del Gargano Presidio Slow Food Puglia

Caciocavallo Podolico del Gargano Presidio Slow Food Puglia

Come si propaga l’Escherichia coli e la sua variante STEC

Il latte prodotto dalla ghiandola mammaria normalmente non contiene batteri in grado di provocare infezioni. La contaminazione con Escherichia coli e la sua variante STEC può avvenire dopo. Ā«La scarsa igiene nella stalla, nelle fasi di mungitura e nella lavorazione ĆØ la responsabile del rischio STEC. Invece di informare correttamente e con equilibrio i consumatori, certa stampa ha demonizzato complessivamente tutto il prodotto e tutto il comparto, ha fatto una comunicazione incompleta – commenta la presidente di Slow Food Italia – questo non giova se si vuole fare chiarezza e prendere posizioni equilibrateĀ».

Pecorino di Farindola Presidio Slow Food Abruzzo

Pecorino di Farindola Presidio Slow Food Abruzzo

Ā«Questa estate alcune malghe non produrranno formaggi: se ci si fermerĆ  per una tappa ristoro si troverĆ  il formaggio pastorizzato del supermercato – spiega Barbara Nappini –. Alcuni hanno cessato di fare formaggi a latte crudo e vendono il latte alle latterie di valle, il che comporta un decremento del proprio reddito e la svalorizzazione delle proprie competenzeĀ».

Formadi frant Presidio Slow Food Friuli Venezia Giulia

Formadi frant Presidio Slow Food Friuli Venezia Giulia

Cosa fare secondo Slow Food

Ā«Occorre fare formazione per i produttori, dare informazioni corrette ai consumatori affinchĆ© facciano scelte consapevoli, senza scatenare allarmismi, occorre sostenere i piccoli produttori che dovranno farsi carico di ulteriori analisi e controlli – dichiara Barbara Nappini –. Le decisioni che prenderanno a breve tecnici e politici su questo tema determineranno il futuro di migliaia di aziende casearie, molte delle quali di piccola dimensione, di alpeggio, di molta parte del settore zootecnico e lattiero-caseario italiano. In gioco c’è una incommensurabile ricchezza di biodiversitĆ , ecosistemi, razze animali autoctone, di pratiche, conoscenze e produzioni casearie di grande valore, anche a livello nutrizionale. C’è anche il futuro delle aree interne, sempre più a rischio di abbandono e dissesto idrogeologicoĀ».

Fresa di Ittiri Presidio Slow Food Sardegna

Fresa di Ittiri Presidio Slow Food Sardegna

Per fine maggio ĆØ prevista una presa di posizione ministeriale. Ā«Attendiamo di conoscere i risultati del tavolo di lavoro avviato presso il Ministero della SanitĆ  – conclude Nappini – da parte nostra continueremo a dar voce alle produzioni casearie artigianali, a sostenerle e a diffondere consapevolezza attraverso informazione e formazione. I produttori e la nostra rete ce lo chiedono e noi dobbiamo fare la nostra parteĀ».

Foto in apertura: Raviggiolo dell’Appennino Tosco Romagnolo Presidio Slow Food Emilia Romagna

Corsi per Appassionati

Corsi per Professionisti

University

Master

Ā© Gambero Rosso SPA – Tutti i diritti riservati.

Made with love by Programmatic Advertising Ltd

Made with love by Programmatic Advertising Ltd

Ā© Gambero Rosso SPA – Tutti i diritti riservati