Spirits

Il ritorno del whisky: etichette pop, nuovi blend e selezioni di nicchia danno una nuova spinta al distillato

Torna ad avere appeal il whisky, anche in mixology: con versioni piรน premium e selettive all'insegna del "bere meno ma meglio"

  • 13 Settembre, 2025

Chiediamo a un protagonista del mondo della mixology italiana se ci sia o meno una ripresa nell’appeal del whisky in Italia. Ma anche nel mondo. Da bartender navigato qual รจ, Julian Biondi costruisce la sua riflessione con ironia: ยซLa risposta breve รจ โ€œnoโ€ – sorride. Ma poi si concede: ยซLa risposta lunga รจ: il whisky ha cambiato un poโ€™ la sua veste, andando verso prodotti piรน leggeri e meno invecchiati: molto spesso oggi non vengono neppure indicati gli anni di invecchiamento mentre in passato cโ€™era quasi una gara a chi era piรน vecchio. E anche a livello di etichette si va verso grafiche piรน pop, un poโ€™ sullo stile della birra artigianaleยป. Quindi cambia anche il pubblico dello storico distillato? ยซOnestamente, credo che gli appassionati veri rimangano tali e sono gli stessi di prima. Perรฒ il whisky per potersi adattare alle nuove generazioni e alle attuali tendenze di bevuta (che sono piรน verso spirit trasparenti come gin o tequila) ha deciso di โ€œalleggerirsiโ€ sia nel prodotto che nellโ€™immagineยป.

Whisky in crescita nel business globale

Analisi che trova riscontro sia nei dati legati al business, sia nelle tendenze in atto a livello sociale e culturale. Tanto che anche lo “scettico” Julian per il nostro mensile propone un cocktail a base di whisky, mettendoci una E tra la k e la y, all’americana (la grafia con la “E” รจ originaria dell’Irlanda ed รจ quella prevalente negli Usa). Forse proprio in quella E sta il senso del cambiamento: la curiositร  delle nuove generazioni, dei piรน giovani, porta alla riscoperta di stili e prodotti “nuovi” anche se ripresi dal lontano passato o da estetiche piรน attuali.

Come riporta il Whisky Bulletin, il mercato globale del whisky ha raggiunto un valore di 72,7 miliardi di dollari nel 2024 e si prevede che crescerร  a un tasso annuo composto di circa il 6,7% tra il 2025 e il 2034. Anche se, all’interno di questo quadro, si rimarca una flessione sia del whisky americano che di quello scozzese: una crisi che interessa i prodotti “standard” i quali, per la rivista specializzata online, devono porsi il problema di una strategia di “premiumizzazione”. Infatti, a crescere nel mercato globale sembrano essere proprio le etichette nelle fasce “premium” e “ultra-premium”: sono tra le piรน dinamiche: gli appassionati sono disposti a spendere di piรน per qualitร , storie autentiche, durabilitร , ed esperienze (bottiglie invecchiate, edizioni limitate…).

Aumentano curiositร  ed esotismi

La crescita del mercato riguarda anche due altri fattori, secondo Global Market Insights: l’espansione della domanda (e della curiositร  verso bevande piรน “esotiche”) da parte di pezzi di mondo in cui cresce il reddito delle persone come India, America Latina e Asia-pacifico. E la crescita dei mercati digitali con l’e-commerce in cui la curiositร  trova risposte maggiori con possibilitร  di confronti e anche di acquisto. Il tutto, dopo il Covid, trainato da una forte spinta dell’on-trade (ovvero dell’horeca: bar, ristoranti, locali) in cui il whisky torna a farsi vedere nei cocktail e in edizioni di nicchia.

Tanto che, il il whisky ha registrato in Italia una crescita in volume (+18.9%) in un anno comparativo di ripresa (fonte drinks-intel.com) grazie anche alla ripresa del turismo straniero nel Belpaese. Gli italiani – evidenzia un altro sito di analisi (6wresearch.com) – stanno esplorando stili diversi di whisky: single malt, blended, bourbon; e cโ€™รจ anche una maggiore attenzione al design, alla storia dietro il prodotto, alla qualitร  percepita. Non a caso, durante il World Cocktail Day รจ emerso che tra i drink piรน ordinati nei top bar resta l’Old Fashioned a base Bourbon o Rye (le due versioni americane del whiskey), dietro a Negroni e Margarita: segnale che lโ€™appeal dello storico distillato nel bere miscelato resta alto.

La crescita di appeal del Japanese Whisky

In tutto questo, c’รจ un trend di nicchia che comincia a mostrare numeri importanti: all’interno delle curiositร  e delle produzioni particolari e di appeal piรน contemporaneo, il “Japanese Whisky” ha un peso importante.

ยซDal 2019 al 2024, le esportazioni di bevande giapponesi in Italia tra alcolici e distillati sono aumentate del 104%ยป, scriveva poco tempo fa l’agenzia Ansa: segno che italiani stanno importando piรน alcolici nipponici, whisky compreso. Un trend che si vede bene anche nelle drink list dei locali: sempre piรน cocktail con whisky giapponese, highball estivi a base di whisky nipponico, miscelazioni creative (per esempio con sake o con sciroppo di miso) che incorporano whisky del Sol Levante come protagonista. Insomma – riflette Alessandra Magliaro su Ansa Lifestyle – il trend culturale โ€œJapan loverโ€ (gastronomia, stile, estetica, distillati giapponesi) รจ percepito in Italia, specialmente nelle grandi cittร , nei cocktail bar, nei locali che propongono alta cucina giapponese o fusion: ciรฒ aiuta la visibilitร  del whisky giapponese come marchio di stile, non solo come variante di whisky. Una tendenza ben visibile nei ristoranti piรน di livello di sushi e nelle izakaya che vivono in Italia un momento di importante espansione.

Curiositร  e scoperte nel tumbler

Cosรฌ, la stessa curiositร  che spinge verso la scoperta della cultura giapponese si muove anche su altri fronti, come la ri-scoperta di una vecchia tradizione americana: il Moonshine, “l’ombra di luna”, ovvero il whisky clandestino che si distillava alla luce della luna, appunto, dapprima nella fase subito dopo la Guerra d’indipendenza americana (a causa dell’aumento delle tassazioni sugli alcolici) e poi in misura ben piรน ampia negli anni del Proibizionismo (tra il 1920 e il 1933). Oggi c’รจ chi cavalca questa apparenza di clandestinitร  e di antagonismo facendone una bandiera e proponendo – ovviamente – etichette del tutto legali e addirittura aromatizzate.

Insomma, a livello italiano, la ripartenza del whisky c’รจ, ma รจ molto selettiva: nel fuori casa la domanda si fa sentire ed รจ guidata da premiumizzazione e dallo slogan โ€œdrink meglio, non di piรนโ€. CGA by NIQ registra trading-up (proposte di maggior livello qualitativo e di prezzo da parte delle aziende) e crescita del consumo consapevole, cioรจ meno volumi ma piรน valore per referenze di qualitร : un contesto che favorisce i whisky premium, i single malt e i classici โ€œwhisky-ledโ€ al bar.

Ma il whiskey ha sempre avuto il suo pubblico

A proposito della “ripresa” di appeal del whiskey, ha da dire la sua anche Massimo D’Addezio, un altro grande barman romano. ยซC’รจ un ritorno nella mixology – spiega – ma il whiskey in realtร  ha avuto sempre il suo pubblico di fan. Tutto sommato รจ un prodotto “nerd”, legato a tradizioni e storie con radici profonde nella cultura e nell’immaginario di un grande pubblico fatto anche di appassionati incrollabili. Certo, vero รจ che da un po’ di anni sono nati anche nuovi prodotti, dal whiskey indianoย  quello taiwanese che hanno seguito l’onda lunga anche del Giappone dove si producono distillati molto puliti e ben definiti. E dove spesso si dร  vita anche a blend fatti di distillati locali mixati con botti importate magari dalla Scozia…ยป. Insomma, possiamo ben dire parafrasando un classico che “whiskey will never die“!

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