"Nessuna differenza salariale tra uomo e donna, posizioni manageriali per tutti". Parla Nespresso, il gigante delle capsule

11 Mar 2024, 18:26 | a cura di
Un colosso del caffè che continua a sbaragliare la concorrenza con capsule e macchine sempre nuove: ecco il mercato (e la filosofia) di Nespresso oggi

What else? Era il 2006 quando George Clooney ammaliava i telespettatori con la sua tazzina di espresso fatto in casa, in un video girato nella boutique Nespresso di Santa Monica. Che altro? Chiedeva l’attore. Al tempo il sistema automatizzato in capsule (inventato a fine anni Settanta, ma divenuto famoso solo in seguito) rappresentava una vera rivoluzione. Quasi 20 anni dopo, Nespresso ha segnato la storia del settore: altre aziende si sono affrettate a imitarlo, con macchine e cialde compatibili, e quello delle capsule di caffè è diventato un vero fenomeno mondiale.

Le capsule di caffè continuano a vendere

Ma queste macchine sono ancora così in voga? Sembrerebbe di sì. Il 2023 si è chiuso in positivo, segnando una crescita globale del 5,3%, «a livello aziendale raggiungiamo i 6,4 miliardi di franchi svizzeri» spiega Valeria Casani, direttrice marketing di Nespresso Italia. A trainare le vendite sono soprattutto le macchine casalinghe «la Vertuo, lanciata nel 2020, dà sei diverse lunghezze di bevanda in tazza e va alla grande» e poi ci sono le capsule, con continue novità: «Abbiamo inserito di recente N 20, due arabiche diverse innestate per creare un caffè nuovo, mai esistito prima, nato dopo 20 anni di ricerca».

Come riciclare le capsule

Il grande successo, però, negli anni ha causato anche qualche problemino con l’ambiente. Insomma, queste capsule si riciclano o no? «Dopo che i clienti le riportano nelle boutique e nei punti raccolta in tutta Italia, noi le portiamo nel nostro stabilimento, dove separiamo l’alluminio e lo re-immettiamo nel mercato, mentre il caffè viene trasformato in compost e portato nelle risaie». Il riso ottenuto viene acquistato dall’azienda, che poi lo dona ai banchi alimentari: solo nel 2023, con questo sistema sono stati serviti un milione di piatti ai più bisognosi.

Abbattere il gender gap

Sostenibilità è una parola inflazionata, ma mai come nel caso di un gigante come Nespresso è bene capire quanto incidano i nostri consumi: «L’impegno parte dalle piantagioni, lavoriamo con 150mila coltivatori e coltivatrici per una fornitura che sia rispettosa dell’ambiente». Ci tiene a parlare anche al femminile, Valeria, perché sulla riduzione del gender gap l’azienda punta molto: «Abbiamo lanciato il nostro Manifesto di Parità Oltre i Generi per evitare qualsiasi distinzione salariale. Privilegiamo fornitori attenti a questo tema e non ammettiamo differenze: uomini e donne in Nespresso ricoprono in egual misura posizioni manageriali».

E pi c’è il Baby Leave, il congedo di paternità: 3 mesi in tutto, retribuiti al 100% per i neopapà «o il secondo caregiver della famiglia» da prendere entro i 6 mesi dalla nascita/adozione del bambino/a, per «ribilanciare la divisione dei carichi familiari e assicurare a entrambi i genitori le stesse opportunità di avanzamento di carriera». Oltre a garantire la presenza di entrambe le figure in casa in un momento così delicato. Un diritto di cui ha usufruito il 100% delle persone interessate fino a oggi, a dimostrazione dell’importanza di una simile svolta.

L'ispirazione italiana

Di capsule ne esistono di ogni tipo, ma la linea preferita dagli italiani è, naturalmente, Ispirazione Italiana, «corpo medio e tostatura più scura, più tradizionale». L’italianità gioca un ruolo determinante nell’azienda: l’intuizione dello svizzero Eric Favre, che nel 1986 fondò la Nespresso, arrivò anche grazie a un viaggio a Roma, durante il quale rimase impressionato dalle lunghe code di fronte al bar Sant’Eustachio. Allora perché non creare un sistema per farlo velocemente in casa?

Un po’ come Starbucks, catena statunitense che deve gran parte della sua identità alla visita di Howard Schultz a Milano nel 1983, che lo fece innamorare di bar all’italiana. Una cultura tutta tricolore che, però, gli imprenditori stranieri hanno saputo valorizzare molto meglio. A sponsorizzare le capsule oggi è Miriam Leone, «che è molto legata alle tradizioni e per noi rappresenta al meglio il concetto di italianità». Simbolo dell’azienda, però, è e rimarrà sempre George Clooney, «attore con cui va avanti una collaborazione da moltissimi anni: tra l’altro, anche lui è molto sensibile alle tematiche ambientali».

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