Coinvolto nella conferenza stampa di presentazione della Milano Food Week (dal 2 allโ8 maggio, ne riparleremo), insieme al collega Davide Oldani, Carlo Cracco non esita a ribadire il rapporto che oggi lo lega alla sua cittร adottiva: โMilano ha la capacitร di attrarre, assorbire gli stimoli e restituirli come linfa per chi ci vive e lavora. ร una cittร accogliente, attenta a cogliere quanto ognuno di noi puรฒ portare di buono. Anche per questo, se ci fermiamo a riflettere su come sia cambiata lโofferta di ristorazione del centro negli ultimi anni, e soprattutto grazie al traino di Expo 2015, รจ facile riscontrare unโaltissima concentrazione di cuochi e progetti gastronomici interessanti raccolti in poche centinaia di metriโ. La sua casa in Galleria, e lโinvestimento che lo chef vicentino ha stanziato per trasformarla in uno spazio dโospitalitร e ristorazione unico nel suo genere, confermano ogni giorno โ da poco piรน di un anno a questa parte โ il rapporto di reciproca stima tra Cracco e la cittร . Sotto i riflettori di un palcoscenico che non passa certo inosservato.
Il suo legame con Milano, perรฒ, Carlo Cracco lo coltiva da qualche anno in piรน: tra le mura di via Victor Hugo, al civico 4, lo chef ha iniziato a proporre la propria idea di cucina dโautore ben prima che in cittร si registrasse il boom di progetti (piรน o meno riusciti) che ora ne fanno una delle capitali internazionali piรน ambite sotto il profilo gastronomico. E in uno spazio anche fisicamente nascosto alla vista, con la sala sviluppata nel seminterrato, senza fonti di luce naturale, in quella sorta di rifugio-bunker che ha custodito per 10 anni, dal 2007 in avanti, lโevoluzione di Cracco e del suo ristorante, prima che i tempi fossero maturi per sognare e concretizzare il trasloco in Galleria. Ecco perchรฉ sa di ritorno alle origini, ma senza nostalgia, lโapertura recentissima di Carlo e Camilla in Duomo, proprio negli spazi โ ripensati e ampliati โ di via Hugo.
La terza insegna milanese dello chef va cosรฌ a completare un progetto imprenditoriale che, partendo dalla Galleria, si irradia fino al capannone di Carlo e Camilla in Segheria, in via Meda, format ormai altrettanto consolidato. Mentre meno fortunata รจ stata la parentesi di Garage Italia, in societร con Lapo Elkann, che negli ultimi giorni รจ arrivata al capolinea: dati alla mano, pubblicati dal Sole 24 Ore, il divorzio si รจ reso necessario per la rinuncia dello chef a ricapitalizzare la societร , che nel 2018 ha chiuso con un passivo di oltre 550mila euro. Ma la decisione, fa sapere una nota congiunta, โtiene conto dei nuovi impegni di Carlo Cracco e delle sue numerose iniziativeโ. E il giovane chef Gabriele Faggionato, classe 1987, finora alter ego di Cracco nella cucina di Garage Italia, รจ adesso alla guida di Carlo e Camilla in Duomo, che dopo la ristrutturazione (a firma Giรฒ Tirotto) che ha trasformato il vecchio locale puรฒ contare su una vetrina in piรน, e somma due anime: il bar che vive per tutta la giornata, al piano strada; il ristorante, piรน sotto, superato il disimpegno verso le scale che sono rimaste a ricordare i tempi che furono. Tutto giocato sui toni scuri โ il nero รจ il colore dominante โ il locale si annuncia su strada con lโinsegna al neon blu, che introduce alla zona bar, dove il bancone sovrastato da lampadario a cascata accoglie e smista gli ospiti. Si apre per colazione โ con brioche e torte in arrivo dalla pasticceria della Galleria โ poi si prosegue no stop, per uno spuntino, un pranzo veloce, lโaperitivo e il dopocena del cocktail bar. E il pensiero corre a Carlo e Camilla in Segheria. Sotto, perรฒ, riecheggia il ricordo del vecchio ristorante, anche se lโintenzione รจ quella di farne una tavola piรน informale.
I primi servizi sono iniziati da qualche giorno, anche se lโinaugurazione ufficiale รจ fissata per lโ8 maggio. Eppure al ristorante รจ giร difficile trovare posto: anche a pranzo, il libro delle prenotazioni fa registrare il sold out. Merito anche della curiositร di scoprire un ritorno piรน volte annunciato negli ultimi mesi. Al ristorante la carta propone quattro menu degustazione da quattro portate, al costo di 60 euro. Ma ogni piatto si puรฒ ordinare singolarmente, e scegliendo dai diversi menu, per comporre il proprio percorso. Lโidea della casa รจ quella di suggerire un approccio improntato alla leggerezza, giocando per esempio sui nomi di ciascun percorso: cโรจ quello dedicato al Milanese Imbruttito โ che spazia dal vitello tonnato con capperi di Pantelleria e sedano croccante al risotto con ossobuco, al tiramisรน con cardamomo โ e quello dellโInfluencer, tra un risotto al tรจ nero con crudo di scampi e limone e un polpo arrostito con purea di patate, sedano e olive. Poi il menu del Mammone – dalla pasta fresca con datterini al pollo arrosto con patate e timo, alla mousse di cioccolato fondente con mango e timo โ e il Bio, da un gazpacho con stracciatella, frutta e fiori allโuovo pochรฉ con asparagi e salicornia. Si ironizza su manie e tic dei tempi moderni, dunque, sfoderando perรฒ una proposta originale e varia. I prezzi dei singoli piatti spaziano dai 18 – 20 euro degli antipasti ai 25 dei secondi. I dessert sono proposti a 10 euro. Oltre alla formula degustazione (60), a pranzo si puรฒ optare per il business lunch: amuse buche, un piatto principale, acqua e caffรจ per 22 euro.
E anche il bar, ai tavoli โ pochi โ che condividono la sala dโingresso con il bancone, propone una piccola carta del cibo. Ci sono i sandwich, nella variante Carlo o Camilla: il primo con carne di manzo, pomodori confit, aioli al ginger e parmigiano (8 euro); lโaltro con tartare di salmone, guacamole e salsa al mango (12). E le insalate (14), con burrata e capperi, o gamberi, papaya e mandorle. Ma anche la celebre pizza Cracco, nella sua versione piรน nota, la Margherita, a 16 euro. Tutto realizzato espresso dalla cucina del piano di sotto. Da accompagnare a scelta con un caffรจ, un bicchiere di vino, un cocktail o un estratto.
Carlo e Camilla in Duomo โ Milano โ via Victor Hugo, 4 โ 024948821 โ chiuso la domenica โ www.carloecamillainduomo.it
a cura di Livia Montagnoli
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