Lรฌ Andrea G. Pinketts, lo scrittore di gialli (lui preferiva chiamarli noir, “che non significa nulla e quindi significa tutto”) milanesissimo, amava scrivere. E lรฌ Malika Ayane, altra icona milanese, aveva fatto la cameriera con uso di canto quando era ancora una sconosciuta dalla bella voce e dal nome esotico. Insomma, un luogo che sta con tutte e due le scarpe nellโiconografia contemporanea meneghina. E che ora chiude, anzi cambia. Non ci sarร piรน Le Trottoir, arriverร unโosteria fighetta, seguendo lo Zeitgeist della metropoli lombarda.
Il fatto รจ che il locale che occupa gli spazi dellโex dazio nei pressi della Darsena, in piazza XXIV Maggio, รจ di proprietร del Comune di Milano, che, dopo la scadenza della precedente concessione, nel gennaio 2022, negli scorsi mesi ne ha messo allโasta la gestione per i prossimi dodici anni, assieme a quella di altri due caselli nei pressi di piazza Cinque Giornate. Undici le offerte giunte a Palazzo Marino e quella vincente รจ stata la societร Taboga, che giร ha per le mani lโOsteria dei Binari di via Tortona. Piรน apprezzato il progetto tecnico, molto alta lโofferta economica: 97mila euro lโanno di canone per lo spazio di 335 metri quadri (su tre livelli), piรน del doppio rispetto alla base dโasta di 44.987 euro. Il nuovo spazio si chiamerร โOsteria Caselloโ. โSaremo aperti dalla mattina alla sera โ spigano i nuovi titolari โ con colazioni, merende, un menu milanese a pranzo a cenaโ.
Vissero tutti felici e contenti, quindi? Certo che no. Perchรฉ in questo modo รจ stato calpestato il ventennale lavoro di Michelle Vasseur, proprietaria dellโinsegna Le Trottoir, che aveva rilevato gli spazi nel 2003, quando, racconta โera stata due anni a morire perchรฉ non la voleva nessuno. Ora รจ tornata a essere brillante. Abbiamo otto dipendenti e unโattivitร commerciale avviata, faremo ricorso al Tarโ. Michelle aveva onorato il genius loci, dedicando una sala a Pinketts, che in quei locali aveva scritto alcuni dei suoi romanzi e dei suoi reportage. La signora Vasseur sostiene con qualche ragione che la sua offerta, pur inferiore nella cifra (60mila euro allโanno), andava premiata perchรฉ avrebbe dato continuitร a un progetto culturale superiore a quello garantito dallโennesima trattoria contemporanea da cotoletta e ossobuco, e che ruotava attorno alla figura di Pinketts, al quale il sindaco Giuseppe Sala appena due anni fa aveva anche conferito un Ambrogino d’Oro alla memoria. Ma quale memoria?
Palazzo Marino perรฒ ha creduto fortemente allโidea di Toboga, preferendola non solo a quella della precedente gestione ma anche allโofferta economicamente piรน appetibile di Jacopo Delle Grottaglie, fondatore degli โApe in Piazzaโ, che era giunto a 101mila euro, e dei proprietari del โMarcheseโ, un locale di cucina romana, che proponeva di pagare 100mila euro di canone annuo.
Entrambi i progetti tecnici sono perรฒ stati giudicati leggermente meno credibili di quello dellโOsteria dei Binari. โContinuiamo a perseguire un obiettivo di gestione degli immobili dinamica e coerente con i cambiamenti sociali, economici ed urbanistici della cittร ”, spiega al Corriere della Sera lโassessore al Patrimonio del Comune di Milano Emmanuel Conte. “Il patrimonio comunale รจ il risultato delle tante cittร che Milano รจ stata ed assolve ad un complesso variegato di funzioni fondamentali per lo sviluppo della cittร . In questo contesto il piano di valorizzazione degli ex caselli doganali รจ non solo una ricerca di messa a reddito, se pur necessaria considerando la stretta sulle finanze degli enti locali, ma tende a ricollegarli alla vita quotidiana della cittร , rendendoli spazi attrattivi e accessibili”.
Gli altri caselli, quelli di piazza Cinque Giornate, sono stati assegnati a unโagenzia di viaggia, LโAstrolabio, che ha offerto per quello Nord 48mila euro a fronte di una base dโasta di 41.618, e G.G srl, che per quello Sud ha proposto di pagare 55mila euro lโanno. Qui aprirร un caffรจ artistico.
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