Enogastronomica 2022: la manifestazione di Firenze che riporta in vita i mestieri antichi

27 Apr 2022, 17:36 | a cura di
Cappellifici, laboratori di arti orafe e del marmo, fragranze e occhiali artigianali. Ma anche tanto buon cibo, vino, distillati e birre di qualità: a Firenze torna Enogastronomica, festival per riscoprire tradizioni e mestieri antichi, prodotti e piatti tipici.

Enogastronomia 2022 a Firenze

Torna a Firenze (e negli immediati dintorni) Enogastronomica, manifestazione in scena dal 13 al 15 maggio 2022 con una formula del tutto nuova, che segna il ritorno del pubblico non più in un unico luogo, ma ben 15 diversi, molti dei quali aperti al pubblico per la prima volta. Un festival per scoprire e assaggiare prodotti e vini, oltre alle creazioni di 15 tra i migliori chef della Toscana, accompagnate dalle produzioni di vignaioli e mastri birrai. Luoghi in cui la sapienza artigiana, le tecniche, le tradizioni di mestieri secolari e il design si incontrano: atelier e botteghe saranno così i palcoscenici della manifestazione, dove andranno in scena le diverse esperienze di gusto. Assistere alla nascita di una lama pregiata, partecipare alla creazione di una fragranza, conoscere i segreti della lavorazione della “pietra di luna”, e anche avvicinarsi al Suminagashi, l’antica arte giapponese di decorazione della carta: sono solo alcune delle proposte previste da Enogastronomica 2022, progetto di Confesercenti Firenze, con il patrocinio di Regione Toscana, Città Metropolitana di Firenze e Comune di Firenze, in collaborazione con Vetrina Toscana e con il contributo di Camera di Commercio di Firenze, Fondazione CR Firenze e Assicoop Toscana.

Il programma e i protagonisti di Enogastronomica 2022

Un programma fitto di appuntamenti (19 in tutto) che, come ha dichiarato Fiamma Folli, ideatrice del format, “saranno occasioni uniche, irripetibili: entrare nei laboratori degli artigiani, vederli all’opera, percepire la loro passione e la loro maestria, conoscere chef, vignaioli, mastri birrai, produttori di cibo sarà un’esperienza indimenticabile”. Un’occasione, inoltre, per entrare in contatto con i protagonisti del settore, ha aggiunto Leonardo Romanelli, giornalista e critico enogastronomico, responsabile della scelta degli chef, dei produttori di vino e degli artigiani del gusto, i personaggi coinvolti “che diventeranno gli ambasciatori delle ricchezze fiorentine in campo artistico e artigianale”. Quindici gli interpreti dell’alta cucina: Silvia Baracchi (Ristorante il Falconiere), Oliver Betancourt (Ristorante Cuculia), Christian Borchi (Ristorante Antica Porta di Levante), Giovanni Cerroni (Mimesi), Simone Cipriani (Essenziale), Rocco De Santis (Sant’Elisabetta), Stefano Frassineti (Ristorante Le Tre Rane), Paolo Gori (Trattoria da Burde), Ariel Hagen (Borgo Santo Pietro), Paolo Lavezzini (Il Palagio), Fabrizio Marino (Maggese), Claudio Mengoni (Borgo San Jacopo), Marco Migliorati (Se.Sto on Arno), Riccardo Monco e Alessandro Della Tommasina (Enoteca Pinchiorri), Andrea Perini (Al 588), Maria Probst (Torre a Cona), Stefano Pinciaroli (PS), Filippo Saporito (La Leggenda dei Frati), oltre ad altri professionisti del settore come il celebre macellaio Dario Cecchini.

Enogastronomica, tra botteghe e laboratori antichi

Quindici anche i luoghi da scoprire: attività tradizionali come l’Antico Setificio Fiorentino, con i suoi telai e la riproduzione dell’orditoio di Leonardo da Vinci, il laboratorio-museo Bianco Bianchi dove si pratica ancora l’arte della scagliola, o ancora Scarpelli Mosaici, uno dei cinque luoghi al mondo dove si tramanda la tecnica del commesso fiorentino, a due passi dalla cupola del Brunelleschi, Vetrate Polloni, dove nascono vetri artistici oggi esportati in tutto il mondo, l’Istituto Decimo Artigianelli che ospita il Laboratorio di Arti Orafe e l’Officina del marmo, oltre a un atelier di restauro della carta, l’Antica Occhialeria di Lucio Enrico di Nardo, collezionista di occhiali d’epoca, il Bisonte, nato come laboratorio artigianale del cuoio e oggi boutique, affiancato dall’antica Legatoria Alberto Cozzi, uno dei primi – e degli ultimi – rilegatori fiorentini in pieno centro storico. Senza dimenticare il designer di fragranze Atelier Parfumeide e poi realtà aziendali come Memar, cappellificio che opera per le più prestigiose griffe dell’alta moda dove si conservano forme storiche e macchinari di inizio Novecento, Savio Firmino, punto di riferimento per la creazione di arredi artigianali, pezzi unici tra tradizione e tecnologia, Mital, antica fornace nella capitale del cotto, Impruneta, laddove – narra la leggenda – nacque il celebre Peposo, proprio durante la produzione dei mattoni per il Duomo di Firenze. Fuoriporta anche Maninarte, atelier del gioiello che sorge in un’area dell’ex Manifattura Ginori, a Sesto Fiorentino, ND Dolfi, oggi moderna azienda di lavorazione della ceramica a Montelupo Fiorentino, Fontani, coltelleria fondata da una nuova generazione di artigiani in quel che è il centro d’eccellenza per la produzione di lame, Scarperia, e la Scuola Diffusa del Mugello, che spazia tra cucina, tessitura, scultura tessile, incisione e altre arti antiche e innovative.

Ad accompagnare il pubblico in questo viaggio, produttori di vini, distillati, birre artigianali, formaggi, salumi di pesce, insaccati di lunga tradizione, caffè monorigine, cioccolato lavorato in Toscana, confetture, mieli, biscotti e molto altro ancora.

enogastronomica.org/

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