HortiCultura: i bambini coltivano l’orto nei musei campani. Si parte dalla Reggia di Caserta

4 Ott 2020, 10:24 | a cura di
Il progetto HortiCultura punta a creare luoghi di apprendimento e gioco nei principali siti culturali della Campania. E lo fa attraverso l’educazione al rispetto per la terra, coinvolgendo bambini in condizioni di povertà educativa nella realizzazione di orti museali.

HortiCultura. Gli orti al museo

Agricoltura al museo? Non un’idea bizzarra, anzi. Innanzitutto per i valori identitari e tradizionali che la pratica agricola porta con sé, parte integrante del patrimonio storico, culturale e sociale dell’Italia (e del genere umano). E nelle specifico dell’iniziativa HortiCultura - promossa dalle regione Campania grazie alla sinergia tra scuola, agricoltura sociale e musei - perché associa alla disponibilità di spazi verdi in dote a molti musei la voglia di trasformarli in terreno di confronto sull’educazione alimentare e opportunità di socializzazione. “I bambini coltivano il museo: spazi verdi educativi nei siti Mibact”, recita chiaro il claim del progetto, che prenderà forma a partire da quello che è lo spazio museale più celebre, visitato e maestoso della Campania: la Reggia di Caserta. Ma sono molte le attività che già da questo autunno coinvolgeranno i bambini nella realizzazione di orti didattici da coltivare insieme negli spazi messi a disposizione da siti culturali campani, per intrattenere i più piccoli e favorire l’apprendimento e l’inclusione attraverso un lavoro che stimola la cooperazione.

Un orto contro la povertà educativa

Il progetto, non a caso, si rivolge a tutti quei bambini che scontano una condizione di fragilità sociale per difficoltà della famiglia, fornendo loro sostegno psicologico e pedagogico. E l’idea di collaborare alla realizzazione di uno spazio collettivo di cui prendersi cura con costanza si nutrirà del sostegno dell’intera famiglia, con genitori e nonni (che potranno anche insegnare ai bambini i segreti del lavoro contadino) direttamente coinvolti nella gestione dell’orto, nei periodi di pausa tra un intervento e l’altro dei bambini. Tiziana Maffei, che è direttrice della Reggia di Caserta, è stata la prima a rispondere con entusiasmo: “Avvicinare i bambini, in età scolare, al nostro patrimonio storico, culturale e vegetale, partendo da nuove prospettive come quella della cura di un orto in un Museo verde, significa consentire loro nuove esperienze educative e di vita. Accolgo con gioia questo progetto con l'auspicio che la Reggia di Caserta sia una fonte d'ispirazione e che possa contribuire a far germogliare in tanti bambini nuovi interessi e passioni”.

l'Anfiteatro campano

I luoghi del progetto

Seguiranno il Parco archeologico di Pompei e il Polo museale della Campania, con il Museo archeologico dell’antica Capua, l’Anfiteatro campano e il Museo archeologico atellano. Le attività si rivolgono a bambini dai 6 ai 10 anni e il progetto usufruisce del fondo per il contrasto delle povertà educativa minorile, con l’obiettivo di far diventare il museo “un luogo del quotidiano, per un pubblico ampio e anche socialmente fragile”. Ma gli orti museali saranno anche opportunità per rigenerare i siti culturali da un punto di vista paesaggistico, attirando più visitatori. Il 5 ottobre, alla Reggia di Caserta, si procederà col taglio del nastro: gli orti museali saranno strumento per contrastare l’abbandono scolastico e la povertà educativa, diventando esercizio di cittadinanza attiva. Il progetto coinvolge 200 bambini, orti e laboratori della SanAlimentazione saranno ospitati nell’area dei Liparoti, nel parco della reggia vanvitelliana.

foto di apertura di Fabio Caricchia

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