Ha preso forma durante i tempi morti del lockdown l’Accademia dei Maestri del Lievito Madre e del Panettone Italiano che riunisce alcuni dei piรน validi interpreti del grande lievitato delle feste, oltre che alcuni tra i maggiori esponenti della pasticceria nostrana. Nomi come quello di Claudio Gatti (presidente dellโAccademia), Maurizio Bonanomi, Salvatore De Riso, Paolo Sacchetti, Vincenzo Tiri e Carmen Vecchione che perรฒ non mancano di aprire le porta a pasticceri, pizzaioli e panificatori che lavorano sui grandi lievitati con rigore e passione. In questa nuova associazione hanno voluto mettere regole e paletti (che gli aderenti sono tenuti a sottoscrivere), per mantenere senza indugi la barra a dritta verso un unico obiettivo: la qualitร , riconosciuta dal logo e dal bollino dell’Accademia, concesso solo nel caso โ perรฒ – che il nome del produttore sia evidenziato nella confezione.
Forse per arginare le derive, non sempre positive, dovute alla crescente passione per i panettoni, che moltiplicano offerta e varietร ma non sempre secondo un criterio di qualitร indiscutibile. Serviva un po’ di ordine e di chiarezza come serviva definire un canone che aiutasse anche i consumatori a individuare e riconoscere un prodotto autenticamente artigianale e di valore. Pur esaltando le diverse caratteristiche e lo stile di ciascun artigiano: โogni panettone รจ unico e irripetibileโ dice Gatti. Che rivendica l’autorialitร dell’artigiano, che si fa interprete di questo prodotto, vero banco di prova dei lievitisti, โun lavoro ricco dโinsidie, difficileโ spiega โservono tempo, pazienza, dedizione, conoscenza e rispettoโ. Ingredienti invisibili all’occhio ma perfettamente percepibili nel risultato finale. Di cui l’Accademia si fa garante.
Gli obiettivi dellโAccademia, spiega Gatti, โsono di tutelare, diffondere, accrescere la consapevolezza e la conoscenza verso i lievitati made in Italy, in particolar modo verso il panettoneโ. A partire dalla materia prima, che deve essere anch’essa artigianale e di qualitร , senza compromessi e scorciatoie, come indicato nell’articolo 3 del Regolamento dell’Accademia. Vietati โpreparati, semilavorati, sostituzioni o surrogati del lievito madreโ, come pure margarina, burro tracciato o ricostruito, uova liofilizzate, aromi sintetici, conservanti, emulsionanti e additivi e โqualsiasi materia prima di dubbia provenienzaโ. Cosa deve esserci dunque nel panettone tradizionale? Semplice: uova fresche, burro fresco, farina prodotta da mulini italiani, frutta candita italiana, zucchero, miele italiano, frutta secca di qualitร .
Gli associati sono tenuti a comportarsi con estrema coerenza – e non solo nel proprio laboratorio – rispetto ai canoni di qualitร . Per esempio sono vietati incarichi come quello di giudici o testimonial per aziende o eventi che producano (o promuovano) semilavorati o altre materie prime non ammesse dal Regolamento, cosรฌ come รจ vietata la partecipazione a eventi non riconosciuti. E anche in caso di consulenze o produzione per conto terzi, per usare il logo e il bollino di garanzia dell’Accademia รจ necessario che la produzione sia nel laboratorio dell’associato e non altrove. Ma soprattutto รจ vietato firmare prodotti non in linea con le direttive sottoscritte, e โ nel caso di panettoni industriali o semi-industriali – il divieto permane anche in caso si rispetti alla lettera il Regolamento. Dunque non basta la qualitร del prodotto e delle materie prime: l’artigianalitร รจ un requisito indispensabile. Che non รจ possibile ignorare.
Come riconoscere un buon panettone tradizionale artigianale? L’Accademia ha definito 10 punti chiave, che consentono di capire di piรน del prodotto che abbiamo davanti. Si comincia dallโesterno, ovvero dalla scatola.
La scatola non รจ soltanto un bellโinvolucro per contenere il panettone. โInfatti, possiamo giร avere alcune preziose indicazioni riguardo alla qualitร effettiva del prodotto leggendo con attenzione lโetichettaโ spiega Claudio Gatti โPer capire se stiamo per acquistare un vero panettone artigianale tradizionale dobbiamo leggere lโetichetta in cui sono comprese le percentuali dโingredienti presenti nel prodotto. Sono ammessi solo gli ingredienti indicati nellโarticolo 3 del Regolamento dellโAccademia dei Maestri del Lievito Madre e del Panettone Italianoโ. Sono vietati invece i conservanti, sintesi di aromi, emulsionanti.
Il panettone ha la sua forma a cupola e presenta il caratteristico taglio a croce segno della corretta produzione del prodotto. Il dolce emblema del Natale รจ tecnicamente un prodotto da forno a pasta morbida, ottenuto attraverso la fermentazione naturale del lievito madre, ha una forma a base rotonda con crosta superiore screpolata e tagliata in modo caratteristico.
Allโesterno il panettone ha il caratteristico colore ambrato e dorato, mentre allโinterno la pasta deve essere di un giallo intenso. โIl colore piรน o meno giallo ci dice quanto รจ buono il prodotto che stiamo mangiando. Attenzioneโ spiega Gatti โnon indica la quantitร di tuorli utilizzati, ma la loro qualitร : un panettone con una pasta piรน gialla intensa potrebbe indicare, ad esempio, che le galline sono allevate con nutrimenti particolari. Per questo dico che il panettone parla: bisogna perรฒ saper distinguere questi elementi indicatori della sua qualitร โ.
Il panettone deve essere leggermente staccato dal pirottino (ovvero lo stampo in carta): ciรฒ significa che il prodotto รจ ricco di uova e di burro. Se invece il panettone รจ โappiccicatoโ al pirottino significa che รจ povero di materia prima.
Un altro elemento importante al quale si deve prestare attenzione quando si apre la confezione in cui รจ racchiuso il prodotto รจ il profumo, che deve essere naturale. Si deve sentire il profumo di uvetta, non ci devono essere picchi, non devono prevalere odori strani, nรฉ di alcol nรฉ di solfiti. Di solito i solfiti vengono utilizzati per prevenire le muffe. La nota aromatica รจ data dallโaroma delle materie prime che devono essere una vera e propria esplosione di fragranze mescolate tra loro: mele, cedro, arancia, farina, lievito madreโฆ I profumi, gli odori non aggrediscono, ma avvolgono, sprigionano una complessitร inebriante di odori gradevoli ed evocativi.
Una volta aperta la confezione bisogna prestare attenzione al taglio. Quando si taglia il panettone con un coltello seghettato a lama lunga, il panettone non si deve sbriciolare. โIl panettone deve essere struttura, quando lo tagli ti parla. Deve avere una mollica leggera che filaโ. Non deve essere nรฉ troppo molle, nรฉ troppo asciutta. โSe si prende una parte di panettone questa deve ‘sfioccare’, ovvero non deve venire via a pezzi, ma quasi filareโ. Non deve essere troppo umido perchรฉ potrebbe essere il segnale che รจ stato cotto troppo poco.
โSe non ha alveoli, non รจ un vero panettoneโ. La struttura alveolare della fetta di panettone รจ data dalle migliaia di bollicine di anidride carbonica che si sono formate dentro l’impasto. โSe non sono presentiโ spiega Gatti โsignifica che qualcosa non รจ andato per il verso giusto durante la preparazioneโ.
Poi si deve guardare alla distribuzione della frutta. Il numero, la dimensione irregolare di ciascun candito รจ simbolo di qualitร . โGli artigiani selezionano personalmente la materia prima che compone il panettone: ed รจ proprio questo che lo rende unico, il fatto che venga plasmato singolarmenteโ.
Ora abbiamo tutti gli elementi per capire se stiamo per assaggiare un vero panettone tradizionale artigianale. Il rispetto del disciplinare e gli ingredienti sullโetichetta, il colore ambrato e dorato allโesterno e giallo allโinterno, i profumi e gli aromi avvolgenti, i canditi e gli alveoli, la mollica nella parte interna dalla consistenza soffice che fila, sono tutte caratteristiche che indicano un sostanziale equilibrio del panettone.
Il panettone ha un forte potere evocativo. Il profumo e il sapore si uniscono richiamando alla memoria gusti antichi che riportano indietro nel tempo a natali passati e permettono di compiere un viaggio tra ricordi personali e tradizioni famigliari. โSe il panettone che avete acquistatoโ conclude Gatti โvi permetterร di vivere anche queste sensazioni, allora avete fatto la scelta giustaโ.
Accademia dei Maestri del Lievito Madre e del Panettone Italiano
a cura di Antonella De Santis
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