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Moda e vino pesano in negativo sul bilancio Lvmh. Ecco cosa ci dice il crollo in borsa del colosso del lusso

Il comparto wine del gruppo segna un -12% nel primo semestre dell'anno e certifica la crisi dei brand iconici dello Champagne. Ma non solo. A cambiare รจ soprattutto il concetto di status symbol

  • 25 Luglio, 2024

Moda e vino vanno in rosso. Lo certifica lโ€™atteso bilancio semestrale di Louis Vuitton Moรซt Hennessy (Lvmh), il colosso del lusso che fa capo alla famiglia francese Arnault. Il fatturato complessivo del gruppo registra un calo del -1%, fermandosi a quota 41,6 miliardi di euro, e un utile netto di 7,3 miliardi (-14%). Sui conti pesa soprattutto il nutrito comparto vini e champagne che vede un calo dei guadagni a doppia cifra: -12%. A salvare i conti ci pensa da solo il comparto profumi e cosmetici che riesce a chiudere il semestre a 4,1 miliardi di euro (+3%).

Champagne in flessione

Il deludente bilancio del colosso francese ha fatto il giro del mondo, dopo che la Borsa di Parigi รจ andata giรน (-1,3%) e gli investitori si son dati alla fuga dai titoli del lusso. Ma al di lร  del significato che questo flessione puรฒ rappresentare per il mondo della finanza, forse vale la pena soffermarsi su cosa significhi per il settore vino. Ricordando che Lvmh rappresenta brand iconici dello Champagne, come Moรซt & Chandon, Krug, Veuve Cliquot, Ruinart, Dom Pรฉrignon, ma anche Chรขteau dโ€™Yquem o Domaine des Lambrays. Marchi per cui, fino a poco tempo fa, valeva il motto โ€œnon conoscono crisiโ€. E, invece, la crisi รจ arrivata e bisogna farvi i conti. Per il gruppo non ci sarebbe da preoccuparsi: ยซLo Champagne รจ in calo โ€“ dicono โ€“ riflettendo la normalizzazione in corso della domanda post Covid, ma รจ rimasto significativamente piรน in alto rispetto al 2019. Inoltre, lโ€™inizio dellโ€™anno รจ stato confrontato con un buon primo semestre 2023ยป. Di fatto nel 2023 erano andati bene i primi tre mesi, ma non gli ultimi tre, in calo a loro volta dellโ€™8%.

Come cambia il concetto di status symbol

Che siano cambiati i modelli e anche lo status symbol sembrano dirlo anche le analisi sui consumi globali. E come ci sta mostrando chiaramente la prima piazza al mondo del vino โ€“ quella statunitense โ€“ neanche il segmento premium รจ ormai immune allo spostamento dei gusti (la preferenza accordata al Prosecco rispetto allo Champagne e addirittura la costante crescita delle altre bollicine low cost la dicono lunga). In particolare, il bilancio di Lvmh, in quanto simbolo per antonomasia del lusso, ci porta a pensare che forse moda e vino (e ci aggiungiamo anche ristorazione) non sono cosรฌ distanti in questa nuova fase.

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