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THE BEST IN ROME & LAZIO
Se gli chiedi perchรฉ ha iniziato a fare il cuoco, Antonio risponde: โper Fulvio Pierangeliniโ. E se questo vuol dire qualcosa, รจ per quell’idea di cucina chiara, diretta, senza orpelli che vive di istinto, attenzione per il prodotto, sensibilitร per le sue evoluzioni. Di Pierangelini parla come di un faro, cosรฌ come per quelli che considera i suoi maestri – โdue maestri che posso chiamare amici, รจ una cosa bellissimaโ aggiunge Antonio, che di cognome fa Altamura. Pugliese della provincia di Taranto, se ne รจ andato a lavorare all’estero oltre 10 anni fa, per questo forse non รจ nome notissimo qui da noi. Almeno fino a ora. Perchรฉ nel suo futuro prossimo c’รจ il rientro in Italia, destinazione Roma. ร lui a prendere le redini di Marzapane, ristorante che ha segnato il panorama capitolino delle ultime stagioni, grazie a una cucina intensa, netta, molto attuale, quella firmata dalla coppia Francesco Capuzzo Dolcetta e Guglielmo Chiarapini prima, e poi da Tommaso Tonioniย per una breve stagione.
Portando avanti una certa di cucina “che va oltre quella regionale, di tradizione: una cucina libera, che deve cambiare spesso perchรฉ legata ai prodotti, i migliori che si possono reperire. Questa รจ la direzione che ho voluto fortemente quando ho cambiato il ‘vecchio’ Marzapane” spiega il patronย Mario Sansoneย “quel che cerco รจ che l’imprevedibilitร del mercato si rifletta nel menu che deve essere ugualmente imprevedibile; chiedo ai ragazzi che lavorano qui di fare un lavoro di messa a valore delle materie prime, di usare le loro tecniche, le loro esperienze e capacitร in funzione di un prodotto incredibile, che deve essere compreso da loro e deve poi essere riconoscibile per pubblico”.
Mario Sansone
Sansoneย ha sempre avuto fiuto da talent scout e anche in questo caso sembra non tradire la sua vocazione. โAntonio รจ un enorme talento che fino a ora non si รจ espresso piรน di tantoโ fa Giovanni Passerini, uno dei due mentori/amici di cui sopra, l’altro โ per la cronaca โ รจ Inaki Aizpitarte; riferimenti che sono quasi un manifesto programmatico, quello di una filosofia gastronomica che va oltre la cosiddetta cucina di mercato ma sa leggere l’andamento di ogni prodotto, che vive di microstagionalitร , di picchi che a volte non durano che qualche settimana, di un fare artigianale, sobrio, mai statico, talvolta audace, che sa vivere di slanci e corteggiare il rischio, guardando al vegetale e alle sue infinite potenzialitร senza tracciare righe nette. โUna cucina viva, che crea un diritto all’imprecisione, in cui l’identitร si giudica su una serie di cene e non su una sola esperienza, su piatti sempre diversi nei quali ogni volta riconosci la stessa manoโ fa Passerini โuna cosa che a Parigi, dove la gente va a mangiar fuori molto spesso, รจ molto diffusa e che a Roma ho ritrovato in Marzapaneโ.
Altamura ha lavorato prima come capopartita poi come sous chef da entrambi, in un percorso che ha visto alternarsi Leย Chateaubriand e Passerini a partire dal 2014 e fino a pochi mesi fa: โQuando si creano buoni rapporti รจ bello tornare per evolvereโ dice Antonio che aggiunge โlo sguardo da sous chef รจ diversoโ:ย รจ unย lavoro di cerniera tra equipe e chef, sia esso uno come Giovanni – โancora molto presente in cucina, un cuoco vero a 360 gradi che non sta solo al pass ma si mette ai fornelliโ – sia uno come Inaki che ha un’impostazione diversa. Entrambi, perรฒ, hanno dalla loro la visione di una cucina viva, di controllata imprevedibilitร , capace di sottrarsi a una certa ritualitร in virtรน di un approccio personale, spontaneo, diretto sul prodotto e sul gesto, sul piacere del fare. โDevo molto a Giovanni e devo molto a Inaki. Da loro non ho imparato ricette e forse non ero nel mood di farloโ, cosa allora? โLa tecnica, il lavoro sugli animali interi di Giovanni รจ straordinario, e poi il modo di guardare il prodotto. Da Inaki se la cipolla era piรน piccola del solito, il piatto cambiava, era una cucina free style e lo รจ ancoraโ; una cosa che comporta dei rischi. โUscire dalla zona del confort e della noia per me fa parte integrante della capacitร di un cuocoโ fa lapidario Passerini. Che parla di una semplicitร che non รจ minimalismo, che viene dalla spontaneitร piรน che dalla ricerca estrema, un senso di semplicitร contemporaneo che รจ nella cucina come nell’approccio: โdire, come ha fatto Inaki, ‘ragazzi divertitevi, rilassatevi’ รจ stato importante, trovare il tempo di godersi la cucina, il lavoro anche se รจ duro. Godersi il piatto e non arrivarci per forza soffrendoโ aggiunge Antonio. Non รจ un caso che Aizpitarte sia uno dei padri della felice stagione della bistronomia parigina, di cui anche Passerini รจ stato esponente di spicco, che in un certo senso ha fatto evolvere senza perdere istinto e sensibilitร .
E con questo carico di esperienze e convinzioni Antonio Altamura arriva a Roma, nel delizioso palazzetto di via Flaminia, a prendere un testimone importante: โraccolgo l’ereditร di ragazzi che stimo moltissimo, sono dei talenti, sia Tommaso che Guglielmo e Francesco che con la loro cucina si sono presi dei rischi, che in qualche modo lego a quel che fa Inakiโ riflette. Quindi non ci sarร un nuovo Marzapane. โMarzapane rimane quello, il loro lavoro รจ in linea con quel che piace a me, e non voglio sentirmi obbligato a fare qualcosa di nuovo e innovativo per forza: voglio essere fedele a quel che sono. Poiโ aggiunge โuna cosa puรฒ funzionare o menoโ. Quindi cosa bisognerร aspettarsi? โUna cucina spontanea e divertente, ho voglia di un passaggio semplicissimo, ma con il miglior prodotto che si possa trovare; penso a Pierangelini a Paolo Lopriore: ci vuole coraggio a fare le cose semplici. L’importante รจ che non sia semplice nel senso di facileโ. La brace di certo sarร parte del menu come e forse piรน di oggi (complice lโesperienza da Extebarri) magari non in tutto il menu โma se ci sono dei passaggi sulla brace, questa deve sentirsi, non essere solo dettaglioโ, il bancone rimarrร il luogo dove divertirsi com un degustazione piรน spinto – 8/10 passaggi che potrebbero anche essere serviti ai tavoli โ e poi la carta e un degustazione piรน snello al piano superiore; anche i lievitati non mancheranno (all’attivo di Altamura, che ha proposto la pizza a Le Chateaubriand durante la pandemia, anche uno stage nel mitico Tartine di San Francisco), magari una focaccia pugliese. Difficile dire di piรน: โOra ho bisogno di trasferirmi a Roma, passare i giorni liberi a cercare produttori, continuare il lavoro con le materie prime e con i ragazzi che ho intorno: il piatto รจ figlio del feeling con la cucina, il resto dell’equipe e i clienti. Per fare un bel piattoโ continua โserve un buon servizio con il sorrisoโ. Un sorriso che โ suggerisce – nasce dall’equa retribuzione di tutte le parti: i produttori che danno grandi materie prime, chi le lavora e chi le racconta al tavolo, cosรฌ da generare un lascito ai clienti che possono esserne testimoni.
Il bancone di Marzapane con la brace a vista
Arriva a fine marzo Antonio Altamura, e porta con sรฉ Axel Ayza Gallart, cuoco, amico, collega con alle spalle esperienze da Saturne, al Clown Bar, ma anche da Lastre โ per imparare l’arte dei Pรขtรฉ En Croรปte – e prima ancora, giovanissimo, da Marianna Vitale a Sud. Un arrivo in coppia per suggellare quella cucina fatta, prima di tutto, di armonia e rilassatezza;ย โsono fortunatoโ commenta Antonio: โMario mi ha dato carta biancaโ, allineati su quella visione di cucina spontanea fin qui raccontata. Una spontaneitร che non esclude azzardi che nel corso degli anni da Marzapane non sono mancati โ piatti come fegato crudo, cuori di pollo alla brace o la famosa pasta con liquirizia e grasso di rognone ne sono esempi – โMario รจ un imprenditore coraggioso che non ha avuto paura di lasciare esprimere chicchessia nel suo ristorante, dimostrando di saper sfruttare questo rock and roll, il momento magico in cui si spinge anche oltre le proprie possibilitร โ riflette Passerini a breve protagonista di una special dinner proprio da Marzapane. Del resto, l’ispirazione per questa svolta impressa ormai quattro anni fa, nasce proprio a seguito di una cena di Sansone da Passerini.
Marzapane – Roma – via Flaminia, 64 – 06 64781692ย – https://www.marzapaneroma.com
a cura di Antonella De Santis
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