LโAbruzzo ha due anime: il mare e la montagna. In regione il termine pianura รจ sconosciuto, copre solo lโ1% del territorio, a farla da padrone sono le zone collinari e soprattutto le catene montuose, il Gran Sasso e la Majella, con le vette che guardano le acque dellโAdriatico. Il 37% della superficie รจ ricoperto da parchi nazionali, una natura in gran parte incontaminata, selvaggia, che ospita oltre il 70% delle specie animali presenti in Europa, incluse alcune specie rareย in via di estinzione. In questo contesto sโinserisce una produzione vinicola fondata su una dicotomia: grandi cooperative sociali, anche di secondo o terzo livello, e piccoli vignaioli. Una divisione in parte rimodulata da alcuni virtuosi gruppi cooperativi che stanno puntando su progetti di valore a dimensione artigianale. Le carte del mazzo sono le stesse: montepulciano, trebbiano dโAbruzzo e pecorino. Una trilogia che ritroviamo nella stragrande maggioranza delle cantine che vi raccontiamo. Dei 29530 ettari regionali, ben 22940 sono concentrati nella provincia di Chieti, con una resa media ancora molto alta, parliamo di circa 150 quintali per ettaro. Eppure, cโรจ un Abruzzo che viaggia a unโaltra velocitร , con vini sempre piรน definiti e rigorosi, straordinariamente vitali e gastronomici. Questโanno sono 15 i Tre Bicchieri, cosรฌ suddivisi: 5 Montepulciano dโAbruzzo, 5 vini da uve pecorino, 4 Trebbiano dโAbruzzo e un Cerasuolo dโAbruzzo. La 2020 si conferma unโottima annata per il โRiesling dellโAdriaticoโ, il Pecorino, con vini che spiccano per freschezza, aciditร e quota sapida. In chiaroscuro lโannata 2020 per il Cerasuolo, un filo sotto lโottimo millesimo 2019. Da notare che tra i Trebbiano premiati non cโรจ un solo vino dโannata: viaggiamo tra il 2017 e il 2019, a conferma dโun vino che cambia marcia e ritmo gustativo se atteso nel tempo. Emerge poi un altro tema: lโAbruzzo offre straordinarie occasioni dโacquisto, con molti ottimi vini spesso offerti a prezzi irrisori. Un bene per chi acquista, un poโ meno per chi produce. Lโultimo spunto รจ offerto dalla new entry nel team dei Tre Bicchieri. Per la prima volta il nostro riconoscimento va alla cantina Inalto Vini dโAltura, il progetto enologico di Adolfo De Cecco. Per giocare dโanticipo sugli effetti del cambiamento climatico, produce tra i 400 e gli 800 metri di quota, nel territorio di Ofena, alle pendici del Gran Sasso. Il futuro รจ in quota.
Numeri alla mano, il Molise ha complessivamente gli abitanti di un singolo quartiere di Roma. Sono infatti 305mila le persone che vivono in questa piccola regione a statuto ordinario, ricca di zone di montagna e collinari, impreziosita da un piccolo tratto di costa bagnato dal Mar Adriatico. Parliamo di un territorio vario e affascinante, per molti versi ancora intatto sul piano naturalistico, storicamente vocato alla vite. La maggior parte dei vigneti si trova fra Campobasso e il mare, dove quella sorta di grande altopiano digradante verso la costa trova soluzione in fasce collinari dal clima meno estremo, anche se nellโultimo decennio diversi produttori si sono spinti verso lโalto, coltivando a ridosso delle verdi catene montuose. Tra i vitigni piรน coltivati annoveriamo lโaglianico, in una veste piรน immediata e fragrante di quello cui siamo abituati, e il montepulciano, che in questo territorio acquista una tipicitร del tutto particolare; tra le uve bianche il trebbiano e la falangina, per vini immediati e fragranti. Non mancano perรฒ filari di sangiovese, di greco, e diversi ettari coltivati con varietร internazionali, soprattutto merlot e cabernet sauvignon. Oggi, perรฒ, la parola dโordine del vino molisano รจโฆ tintilia, il principale vitigno autoctono. Il nome della varietร a bacca rossa deriva da tinta, per via della sua intensa veste rubino e la ricchezza di antociani. Dร luogo a vini dai tipici richiami mediterranei tanto nel profilo minerale quanto nel registro di essenze della macchia costiera. Pensiamo allโottimo Tintilia Macchiarossa โ17 della cantina i Cipressi o alla vivida fragranza di frutti neri e ginepro del Tintilia 200 Metri โ20 di Tenimeti Grieco, passando per la Tintilia โ19 di Tenute Martarosa, che gioca anche con il frutto e una sensazione pepata e di paprika ritrovata di sovente nei nostri assaggi. Parliamo di un tris che รจ approdato agevolmente alle nostre finali, certificando una crescente definizione stilistica del vitigno. Discorso che prende forza analizzando i risultati molto interessanti della tintilia nella sua declinazione in rosa, con diverse etichette di carattere. Lโunico Tre Bicchieri premia una vecchia conoscenza della nostra Guida, lโAglianico Contado Riserva โ17 della cantina Di Majo Norante: un rosso eccellente proposto, come molti vini in regione, a un prezzo davvero onesto.
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