Vino

If you say Syrah, you say Cortona. La storia di Stefano Amerighi e gli altri produttori toscani

Negli ultimissimi anni la piccola Doc toscana รจ cresciuta in quantitร  e soprattutto in qualitร . Stefano Amerighi: โ€œPuntiamo a conquistare i mercati internazionaliโ€

  • 22 Dicembre, 2024

Cambiamenti climatici, crisi delle vendite del vino legate anche allโ€™inflazione oltre che alle guerre in atto, allarmi che si fanno largo su piรน fronti: non รจ proprio uno scenario positivo quello in evidenza nel settore vino a livello mondiale. Eppure, รจ proprio quando il gioco si fa duro che i duri cominciano a giocare. E cosรฌ รจ per una piccola denominazione toscana come la Doc Cortona, determinata a lasciare un segno nella storia della viticoltura italiana e che, al momento, deve fare il salto piรน grande, aprendosi al mondo e ai mercati internazionali.

Cortona, un angolo di Rodano in Toscana

Il territorio รจ unโ€™enclave francese, una piccola Valle del Rodano in terra di Toscana, dove domina chiaramente incontrastato il syrah. I terreni della Val di Chiana, di matrice prevalentemente argillosa con presenza di limo, sabbie e scisti, si sono dimostrati ottimi per un vitigno che non ama i suoli ricchi di calcare. Nel giro di pochi decenni, dal momento della costituzione del Consorzio di Tutela allโ€™alba del nuovo millennio, il Syrah รจ diventato il simbolo di Cortona, con una produzione media di alto livello qualitativo che ha innescato un circolo virtuoso trainando anche produzioni di nicchia basate su varietร  diverse, dal sangiovese ai piรน celebri vitigni internazionali come il merlot e il cabernet sauvignon. Oggi le vigne iscritte alla Doc coprono complessivamente una superficie di 400 ettari per una produzione di circa 450mila bottiglie lโ€™anno. Il vino Syrah rappresenta lโ€™80% dellโ€™imbottigliato.

Il Syrah a Cortona alla fine dell’800

Numerose sono le notizie sullโ€™arrivo di questo vitigno e sulle sue origini. Stando alle testimonianze piรน accreditate, i suoi progenitori sono francesi: uno studio genomico del suo DNA lo conduce nella valle del fiume Rodano.
La rivendicazione dellโ€™origine da parte di altre localitร  (come ad esempio, per quanto riguarda lโ€™Italia, la cittร  di Siracusa) deriverebbe invece da trascrizioni errate del nome del vitigno fatte nel corso dei secoli (su questo tema tante informazioni sono contenute in testi specializzati sullโ€™agricoltura custoditi nella biblioteca La Vigna a Vicenza).

Si pensa che uno dei primi a portare il syrah in Toscana fu Giulio Magnani, a quel tempo proprietario della Fattoria Marchi Magnani (poi diventata Cantina Mazzini), intorno al 1870, partรฌ alla volta della Francia per studiare i vitigni e le tecniche di vinificazione dโ€™Oltralpe. Si recรฒ quindi nella zona di Bordeaux e da quei luoghi portรฒ a Montecarlo il Sauvignon, il Semillon, il Merlot, il Cabernet Franc ed il Cabernet Sauvignon. Ancora, riportรฒ dalla zona del Rodano il Roussanne e il Syrah e dalla Borgogna i Pinot bianco e grigio. Quei vini di Fattoria Marchi Magnani (soprattutto i bianchi che, uniti al Trebbiano locale, erano noti come โ€œlo Chablis toscanoโ€, accompagnarono, al Quirinale, le nozze le nozze reali del Principe Umberto di Savoia e Maria Josรจ, nel 1930. La comparsa di vini a base di Syrah a Cortona, perรฒ, รจ testimoniata solo a partire dagli anni Sessanta del secolo scorso quando alcune importanti aziende, ritrovandone traccia nei propri vigneti (Tenimenti dโ€™Alessandro, Antinori, Avignonesi), decisero di riprenderne la coltivazione e di sviluppare piรน approfondite indagini intorno alla sua origine genomica.

Il prof. Attilio Scienza e le analisi sul vitigno

Con lโ€™ausilio del professor Attilio Scienza e dellโ€™Universitร  di Milano vennero eseguite allโ€™inizio degli anni Settanta minuziose ricerche sulle caratteristiche del terreno e del clima nel cortonese. Alla fine del percorso di studio e ricerche, fu quindi impiantato un vigneto definito โ€œsperimentaleโ€, dove furono sistemate diverse varietร  e cloni di syrah al fine di identificare quale tra questi meglio si identificasse con il microclima locale. Durante questo studio venne evidenziata anche la similaritร  del clima cortonese con quella della costa del Rodano.

Il Syrah toscano e i mercati tra Italia ed estero

In generale il 70% della produzione ha un mercato italiano e il restante 30% va allโ€™estero, salvo casi isolati. Negli ultimi tre anni, quello che si capisce dalle testimonianze dei produttori รจ che cโ€™รจ stata una operazione di fidelizzazione dei clienti esistenti. Alcune aziende, comunque, hanno anche incrementato le vendite fino a un 10% negli ultimi anni. รˆ stabile, invece, il mercato nei paesi europei come la Germania; qualche segno positivo รจ stato invece registrato negli Usa e nel Regno Unito. In espansione risulta lโ€™Oriente con Singapore e Hong Kong, mentre per alcune cantine รจ interessante lโ€™evoluzione delle vendite a Taiwan e in Thailandia.

Quello che ha contato di piรน, soprattutto dopo il passaggio del Covid, รจ stato sapersi adattare da parte dei produttori che si sono impegnati nel rendere dinamica la propria realtร , magari perdendo da una parte ma scoprendo nuovi sbocchi commerciali in cui cโ€™รจ stata abilitร  nel sapersi posizionare.

Cambio di stile: i vignaioli guidati da Stefano Amerighi

Dati positivi legati anche alla constatazione che il cambiamento piรน incisivo nello stile di questo vino, tutto sommato giovane, รจ arrivato negli ultimi 10 anni e che con forza si รจ affermato solo negli ultimi 5 grazie a un gruppo di produttori visionari guidati da Stefano Amerighi che รจ riuscito persino a conquistare la copertina della Revu du Vin de France. Il suo Syrah รจ stato fotografato assieme ai piรน importanti al mondo come lโ€™Hermitage del Domaine Jean-Louis Chave, e ai Syrah di Domaine Jamet Cote Rotie, di Pierre Gonon, di Alain Graillot e di Cornas Clape, dolo per citare i piรน noti dal Rodano. Un grande riconoscimento per lโ€™Italia, ma soprattutto per Cortona che proprio Amerighi, lo โ€œspirito bohรฉmienโ€ del vino toscano alla guida della denominazione, ha saputo condurre ai vertici del podio internazionale accanto ai grandi terroir dei โ€œSyrah du mondeโ€.

A Cortona si produce in un areale dalle molte sfaccettature soprattutto umane con produttori che sono comunque decisi a lasciare un segno di presenza e maturitร . Studio, ricerca, sperimentazione e tanta passione hanno fatto sรฌ che si abbandonasse un poโ€™ la tendenza a realizzare vini di potenza con maturazioni a tratti esasperate, concentrazione, eccessivo utilizzo del legno nuovo e che i viticoltori abbiano invece scelto di procedere con interpretazioni piรน personali in cui il frutto trova un ruolo piรน centrale e in cui si prediligono nitidezza, precisione, vitalitร , progressioni vibranti al palato e tannini succosi.

La risposta alla crisi climatica: il Syrah resiste meglio

Certo, il cambiamento climatico ha avuto e ha un impatto molto importante anche su questo territorio, con picchi di calore importanti e piogge sempre meno generose accanto a eventi imprevedibili e calamitosi che negli ultimi due anni hanno iniziato a interessare in maniera preoccupante diverse parti della Toscana. Il syrah perรฒ resiste e si dimostra un vitigno piรน autonomo e quasi โ€œpreparatoโ€ a reazioni piรน estemporanee e a rispondere piuttosto bene a stress sempre piรน inevitabili. La gestione della vigna, come in tutti i casi di buona condotta vitivinicola, ormai fa sempre piรน la differenza: dove si agisce con preparazione e attenzione il buon risultato esce con forza nei vini.

Il futuro di Cortona: una piccola doc che vuole crescere

ยซVorrei che in questa nostra sfida si mettesse da parte lo spirito toscano del volere tutto e subito โ€“ spiega Stefano Amerighi che รจ anche il presidente della Doc Cortona โ€“ โ€œSe non si patisce non si puรฒ aspirare a fare bluesโ€, diceva un mio caro amico. Ecco, รจ proprio questa la considerazione che ci deve riguardare e motivare. Serve ancora tanto entusiasmo perchรฉ il momento รจ scoraggiante: oltre ai problemi internazionali, il mondo beve meno, cโ€™รจ piรน attenzione alla salute nelle nuove generazione e tante altre sono le variabili di cui tener conto. Perรฒ, dalla nostra, abbiamo la fortuna di essere piccoli artigiani e questo puรฒ solo aiutarciยป. Non รจ un limite la dimensione troppo frazionata? ยซFondamentale โ€“ risponde Amerighi โ€“ รจ capire quanto il territorio pensa di impegnarsi a crescere ancora. Siamo pochi noi viticoltori e sono pochi gli ettari. La piรน grande conquista degli ultimi anni รจ stata perรฒ il fatto che tanti conferitori si sono messi a fare vino e che si produce piรน Docg e meno Igt: un vero e proprio percorso eroico se si pensa che siamo partiti dal Bianco Vergine di Valdichiana. Lโ€™intuizione รจ stata prendere la direzione del monovitigno, accanto ai blend, con un percorso di caratterizzazione territoriale decisa e con livelli di qualitร  elevati. Stiamo progettando un motore che sta cambiando le marce a disposizione: la prima รจ stata ingranata, ora vediamo lo sviluppo. Tenimenti Dโ€™Alessandro, Antinori, Avignonesi hanno dato un impulso importante. Quando รจ nata la nostra doc, tante altre se ne sono formate, ma non tutte hanno avuto la nostra forza. Cortona รจ riuscita ad avere uno scatto di reni e ogni azienda รจ partita con un percorso personale anche perchรฉ non cโ€™era un vero modello da seguire. Questo ha portato, dal 2019, a una maggiore concentrazione sulla produzione di Syrah con nuova forza ed energia. Ora cโ€™รจ bisogno di guardare al futuro: centrale รจ lโ€™internazionalizzazione della denominazione. รˆ un progetto a lungo termine, serviranno decenni ma sono positivo: se lavoriamo coesi, chi verrร  dopo di noi potrร  raccogliere buoni frutti. E quando si penserร  alla grande syrah italiana, si penserร  automaticamente a Cortonaยป.

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