I migliori abbinamenti tra vino e fave e pecorino, il piatto del 1° maggio

30 Apr 2024, 12:58 | a cura di
Le fave e il pecorino sono uno dei piatti simbolo del 1° maggio a tavola. Ecco i vini che si abbinano meglio, tra grandi classici e suggerimenti più insoliti che non vi deluderanno

Tra i protagonisti del cestino da pic-nic o del pranzo in famiglia del 1° maggio ci sono senz'altro le fave con il pecorino, abbinamento "contadino" tipico della stagione primaverile. I due ingredienti sembrano nati per stare insieme: la sapidità e la piacevole nota rustica del formaggio va a braccetto con le sensazioni vegetali della fava che partono su un registro dolce per virare, poi, verso una suggestione delicatamente amarognola. Rischiare di rompere un binomio così viscerale abbinando un vino sbagliato sarebbe davvero un peccato. E allora abbiamo pensato di darvi qualche consiglio per non rovinare il pic-nic.

Abbinamenti classici

Frascati

Quello con il Frascati è uno degli abbinamenti super-classici. Ma il bianco laziale che conosciamo oggi è parecchio diverso da quelli prodotti qualche tempo fa. Oggi abbiamo a che fare con vini molto più autentici e identitari in grado di mettere in risalto le caratteristiche vulcaniche dei suoli da cui provengono malvasia, bombino e trebbiano, le uve che rientrano nel blend della denominazione. Quindi non avremo a che fare con un semplice bianco che rimane dietro le quinte dell'abbinamento, quanto piuttosto con un co-protagonista di tutto rispetto.

I vini

Il Frascati Superiore 2022 di Casale Marchese ha ottenuto il Premio Nazionale Miglior Bianco Qualità Prezzo sulla guida Berebene 2024 di Gambero Rosso. La malvasia del Lazio, il trebbiano toscano, il bombino e il bellone si uniscono per creare un bianco di grande tipicità che, affinato esclusivamente in acciaio, si svela su toni di cedro e macchia mediterranea al naso, sfoggiando poi un palato sapido e avvolgente, teso, con note minerali e un un lungo finale ammandorlato.
Il Riserva Luna Mater di Fontana Candida mostra notevole complessità e freschezza, che si presenta con note fruttate di melone, pera e agrumi e prosegue con sentori di pepe bianco e fiori di campo.

Abbinamenti insoliti da provare assolutamente

Rosaati - Valtenesi - calice chiaretto

Valtènesi Chiaretto

Da un grande classico come il Frascati a qualcosa di più azzardato. Ci spostiamo sulle coste lombarde del Lago di Garda per incontrare la denominazione "in rosa" del momento. Groppello, marzemino e barbera vengono plasmati dai produttori della zona in rosati fragranti ma affilati, giocati su sensazioni agrumate e su acidità succose. Le versioni che si concedono meno al frutto rosso e più alle sensazioni floreali sono perfette per le fave con il pecorino.

I vini

Il Valtènesi Chiaretto A Rose Is A Rose Is A Rose è uno dei vini prodotti da Cantrina, azienda a conduzione familiare che prende il nome dal piccolo borgo nel comune di Bedizzole, in  Valtènesi, sulle sponde bresciane del Lago di Garda. La conducono Diego Lavo e Cristina Inganni, veri vignaioli dedicati certo al raggiungimento della qualità ma nel massimo rispetto dell'ambiente e del territorio.
Il Valtènesi Chiaretto di Sincette è uno dei vini prodotti dall'azienda.Nel 1979 a Polpenazze del Garda prende vita La Cascina La Pertica.L'aspirazione di produrre grandi vini di Giovan Battista e del figlio Ruggero, da sempre coadiuvato da Andrea Salvetti e oggi anche dal figlio Carloalberto, incontra così il vocato terroir della Valtènesi. Il 2011 e il 2012 sono anni importanti: arrivano la certificazione biodinamica e il cambio del nome definitivo in Sincette.

Friulano

Rimaniamo al Nord ma ci spostiamo nel quadrante orientale con uno dei biglietti da visita enoici del Friuli Venezia Giulia. Parliamo del Friulano, il famoso ex-tocai, vitigno che regala bianchi asciutti e dritti, venati da piacevoli sensazioni erbacee di fieno e mandorla amara, appigli gusto-olfattivi che vanno ad amalgamarsi alle sensazioni date dalla fava.

I vini
Il Friulano di Ferruccio Sgubin è tra i vini più rappresentativi dell'azienda. All'inizio degli anni '60 Ferruccio Sgubin dette una svolta alla propria attività e decise di specializzarsi nella coltivazione della vite. Ancor oggi collabora fattivamente, anche se ormai da molti anni a condurre l'azienda è il figlio Gianni. Giovandosi della consulenza di tecnici qualificati, negli ultimi anni il livello qualitativo dei vini è lievitato in modo rimarchevole.
Il Friulano di Volpe Pasini è una delle etichette aziendali. Negli ultimi decenni ci ha costantemente stupito sia per il rigoroso rispetto della tradizione, ma anche e soprattutto nell'innovazione, il tutto in un incredibile equilibrio. I vigneti sono sempre più curati con attenzione maniacale, mentre la cantina ogni anno rinnova il suo altissimo profilo tecnologico.

Vermentino

Liguria, Sardegna, Toscana: sono queste tre le patrie del Vermentino. A seconda della provenienza, ovviamente, i caratteri peculiari cambiano, ma in un'ipotetica carta d'identità, sotto la voce segni particolari troveremmo sempre citati la sua fragranza, la freschezza e una sottile sapidità di sottofondo, perfetta per incalzare quella del pecorino.

I vini

Il Müzazzi di Cantine Calleri presenta molte note mediterranee e tanta freschezza in un corpo piacevole, sapido e intenso. L'azienda di Marcello Calleri ha cambia look che tiene conto delle nuove esigenze di mercato, di tutte le etichette e delle bottiglie dei cru, che passano alla nobile borgognotta. La continua siccità, aggravatasi negli ultimi anni, contiene e talvolta riduce la produttività, a favore, per fortuna, della qualità.
Il Maremma Vermentino Marmato è un bianco ben eseguito, dal tratto aromatico floreale e dal sorso diretto. La costola enoica di Terre dell'Etruria, realtà cooperativa particolarmente attiva nella produzione di olio ed ortofrutta, ha sede a Magliano in Toscana e ha iniziato a produrre vino nel 2014. Ancora un "work in progress", ma che già propne etichette convincenti e in pieno accordo con quanto, anche storicamente, la Maremma enoica ha sempre prodotto.

Falanghina

Tra i tanti autoctoni campani, per l'abbinamento con le fave e il pecorino, puntiamo sulla Falanghina: Campi Flegrei, Sannio o Irpinia, poco importa: del vitigno ci piace sempre e comunque la sua prontezza di beva, la reattività, la capacità di cucirsi addosso al piatto o agli ingredienti con cui la abbiniamo. Qui ne consigliamo solo due etichette, ma ci sarebbe da sbizzarrirsi.

I vini
La Falanghina Fois di Cautiero offre sentori di pesca e mandorla verde, in bocca l'attacco è morbido e fruttato, poi prende il sopravvento una affascinante nota di tè che trascina con se tanto sapore. È stato un vero e proprio cambio di vita quello di Fulvio Cautiero e Imma Cropano. Ingegnere lui, ballerina lei, lasciano le rispettive carriere per seguire il richiamo della terra. Iniziano a recuperare terreni abbandonati all'interno del Parco Regionale del Taburno e nel 2002 partono con la loro azienda vitivnicola. Il rispetto dell'ambiente è da sempre centrale nella loro filosofia, tanto che praticamente da sempre la conduzione è in regime di agricoltura biologica. La gamma è profondamente territoriale e i vini, da fermentazioni spontanee, sono identitari e di gran carattere.
La Falanghina di Elena Catalano che abbiamo assaggiato quest'anno, versione 2022, è erbacea e agrumata, ha un sorso completo e compatto e nel finale chiude su sensazioni vegetali. Circondati dai massicci del Taburno-Camposauro a nord-ovest e dell'Avella-Partenio a sud-ovest, in contrada Monte Pino di Benevento troviamo i vigneti di Elena Catalano, ultima erede di una lunga tradizione vinicola.

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