La notte scorsa a soli 66 anni se nโรจ andato Pio Boffa, dopo aver brillantemente accompagnato e diretto per quasi mezzo secolo le vicende della la famosa azienda di famiglia, creata 140 anni fa dal suo bisnonno Cesare Pio. Per circa quattro decenni ha accompagnato le vicende del vino italiano, anzi in questo lasso di tempo ha contribuito in prima persona a scrivere pagine importanti della sua storia.
Ha iniziato giovanissimo, in tempi non sospetti, quando il vino italiano era solo una delle voci della dieta dei nostri contadini e le bottiglie etichettate erano merce rara, a girare il mondo in lungo e in largo per portare ovunque il verbo, non solo della Pio Cesare, ma piรน in generale di tutto il vino italiano di qualitร . Quando si trattava di spiegare la storia della sua famiglia i suoi occhi si illuminavano, la sua verve naturale trovava libero sfogo e la sua tempra ne usciva ulteriormente rinforzata. Dopo una dura gavetta commerciale, iniziata, come era allora consuetudine, portando in una borsa refrigerata i campioni da fare assaggiare ai sommelier dei migliori ristoranti degli Stati Uniti, Pio non ha mai smesso, instancabile, di promuovere i suoi vini, passando da una camera dโalbergo allโaltra e da un ristorante allโaltro o ancora presenziando a mille eventi.
Sotto unโaria un poโ austera e severa, come i vini della sua terra, che tanto amava, si nascondeva un uomo pieno di ironia e di humour, dal quale cโera sempre qualcosa da imparare, nelle lunghe chiacchierate sullo sviluppo del moderno commercio del vino. Incrementare la notorietร del suo marchio e piรน in generale del Barolo e del Barbaresco รจ stata la sua missione, che ha sempre portato avanti in modo laico, senza mai farsi coinvolgere dalle mode ma attento allโevoluzione del gusto e dellโenologia, e senza mai alzare i toni nelle note diatribe che hanno animato la Langa in tempi piรน recenti.
Federica Rosy Boffa e Cesare Benvenuto. La nuova generazione di Pio Cesare
Assiduo lavoratore pieno di vigore, questo gentiluomo dโaltri tempi ha creato delle basi solidissime, lasciando alla figlia Federica e al nipote Cesare lโonere di proseguire la sua opera. Siamo profondamente addolorati dalla sua scomparsa ma sappiamo che lโazienda รจ in mani sicure ed altrettanto entusiaste. Siamo stati probabilmente gli ultimi a raccogliere la sua testimonianza e ad interloquire con lui in occasione di una recente visita in azienda e una degustazione verticale dei suoi Barolo e Barbaresco.
Per la nostra guida Vini dโItalia 2021 il suo Barolo Ornato โ16 รจ stato il Rosso dellโAnno, degno coronamento della sua carriera e dei 140 anni di storia della Pio Cesare. Gli abbiamo dedicato un ampio spazio sul numero di maggio del Gambero Rosso che troverete tra pochi giorni in edicola, mai immaginando che di lรฌ a poco ci avrebbe lasciato. Sit tibi terra levis, Pio.
a cura di Gianni Fabrizio, Marco Sabellico, Giuseppe Carrus, Lorenzo Ruggeri
foto Andrea Ruggeri
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