โMi sentivo un numero, non mi piaceva. Cosรฌ sono tornato in Siciliaโ. Comincia cosรฌ il suo racconto Peppino Lopez, architetto che, โin cerca di altroโ si รจ lasciato alle spalle Milano e il suo giro di grandi nomi del design internazionale per tornare nella sua terra e da lรฌ ripartire, aprendo il suo studio di architettura e design, e lasciandosi ispirare proprio da quei panorami e da quei materiali. Intraprendendo un percorso del tutto originale, che dal tavolo da progettazione lo ha portato alle tavole dei ristoranti. โCredo ci sia molta poesia in un piatto che racconta un territorio non solo dal punto di vista culinario ma anche quello del designโ.
Brezza
โMi sono avvicinato al mondo del food in modo naturaleโ racconta โun amico chef mi ha coinvolto, chiedendomi di realizzare dei piatti per luiโ. L’amico chef รจ Pietro D’Agostino de La Capinera di Taormina, raffinato elegante dalla bellissima terrazza sul mare. โMi รจ sempre piaciuto fare lavori manuali, toccare la materiaโ. Accetta la proposta, la vede come una sfida e cosรฌ 3 anni fa nasce la prima collezione di piatti, personalizzata, esclusiva: pochi pezzi, una mise en place in pietra lavica e dei piatti fatti a mano per una portata, porta pane e porta grissini. Disegnati appositamente per D’Agostino โche ha sposato l’idea dell’artigianalitร , del fatto a manoโ.
Lava
โMi piace lavorare con i materiali del territorioโ continua. โI miei sono piatti in gres, ma all’interno uso altre materiali, mi ispiro alla Sicilia, al paesaggio siciliano, o alle materie che ci sono qui, come la pietra lavicaโ. Il colore, invece, รจ il bianco: โho provato a fare piatti colorati ma non mi soddisfano, i materiali si esaltano con il bianco, che valorizza anche la pietanza. Il piattoโ continua โdeve essere una tela banca su cui il cuoco completa la sua opera d’arte, preferisco stare un passo indietro rispetto allo chef, la mia mano si intuisce, ma รจ nascostaโ. Gli chef, al plurale, perchรฉ dopo D’Agostino ne sono arrivati altri: Alessandro Ingiulla, Nino Ferreri, Nino Rossi, Giuseppe Raciti, Daniele Lippi. Che non di rado al cambio di menu cambiano anche i piatti.
Gli chef lo contattano con richieste particolari, di forme o dimensioni che non trovano in commercio o perchรฉ sono in cerca di qualcosa di diverso e unico: โforma, modello, logo, tutto รจ personalizzato al 100%, non ho stampi, tutto รจ pensato e realizzato da me a mano e su misura per ogni chef e per la loro cucinaโ sono delle piccole opere d’arte, pezzi unici, mai perfettamente identici uno all’altro, anche se di uno stesso modello e collezione โcredo che la particolaritร sia anche quellaโ aggiunge Lopez che dice: โmi definisco un designer artigianoโ. La difficoltร maggiore di lavorare con gli chef? โGuidarliโ risponde sicuro โperchรฉ sono molto creativi, ma nel loro settore, con i loro prodotti: invece qui ci sono altri materiali e bisogna sapere come si comporta ognuno durante le fasi della lavorazioneโ.
In base alle indicazioni ricevute, Lopez fa delle proposte e poi prepara un prototipo che diventa il punto di partenza per arrivare all’oggetto definitivo. I piatti vengono realizzati a mano, uno a uno, si tratti di pochi pezzi o di 100 e piรน. I tempi? โ20-25 giorni per la consegnaโ. In mezzo ci sono tanti passaggi: โforgiatura del primo piatto, essiccazione, spugnatura, rifinitura, prima cottura e seconda cottura, dopo aver smaltato il piattoโ. Si va dai 25 ai 30 euro a piatto โun 10% di piรน rispetto a uno di qualitร โ.
A mano libera. Foto Giuseppe Casaburi
โPasso molto tempo in cucinaโ spiega โil mio lavoro deve essere anche capire bene la filosofia dello chef: per una cucina essenziale e basata sugli elementi naturali e locali i piatti saranno semplici, materici, eleganti. Una cucina piรน barocca vuole un piatto piรน decorato. E poiโ continua โci sono i materiali: per esempio Pietro usa prodotti dell’Etna, il piatto creato per lui ha come motivo decorativo la sabbia del vulcano, mentre per Daniele Lippi ho pensato a un piatto molto particolare, con una sorta di guscio con l’osso di seppia, per una ricetta con la seppiaโ.
Cosรฌ il piatto riesce a valorizzare la pietanza, a creare un valore aggiunto โabbiamo fatto una prova con la stessa ricetta presentata in due piatti diversi, uno normale e uno mio. Due cose completamente diverseโ; tanto che non รจ mancato qualche chef che ha aggiornato la ricetta per adattarla interagendo cosรฌ con il lavoro di Lopez.
Radici
Ogni piatto ha una storia, una filosofia e un’ispirazione. La prima collezione si chiama Sicilia mia natura e declina l’idea del lavoro con i materiali autoctoni in diverse linee: Radici, Lava, Ceppo, Brezza Marina, A Mano Libera. In cantiere le nuove collezioni: Coccio accompagnerร tutto il 2020 e si ispira ai reperti archeologici, le ceramiche comuni rinvenute negli scavi di Siracusa. โSono piatti che trasmettono l’idea del territorio, di una storia, della cultura e dell’artigianalitร . Una linea molto materica, in cui la natura รจ sempre motivo di ispirazioneโ.
La seconda collezione si chiama Mani D’autore, e Lopez l’ha giร testata con Martino Ruggieri (Pavillon Ledoyen, Parigi) nella cena che ha fatto a Roma con Daniele Lippi da Acquolina, con cui collabora proprio per queste cene a 4 mani. Sono ceramiche caratterizzate dall’impronta delle mani nel piatto, โil richiamo รจ al lavoro manuale, un invito ad apprezzare l’artigianalitร โ.
Peppino Lopez – https://www.peppinolopez.it/
a cura di Antonella De Santis
foto Alfio Bonina
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