In Sardegna, ogni angolo ha un profumo. Quello dellโelicriso che cresce spontaneo, della macchia mediterranea che si accende al sole, del sale che si deposita sulla pelle. ร unโisola che si attraversa con i sensi e si riconosce al primo respiro. Da nord a sud, la caratterizzazione รจ forte: cambia il paesaggio, cambiano i suoi profumi, con la costante del maestrale che li mescola fino a creare quasi una fragranza unica. E a volte capita che quella fragranza diventi protagonista di idee e anima di un luogo.
A Porto Rotondo, poco prima che la strada finisca nella sabbia, allโHotel Abi dโOru, tra i primi costruiti in questi luoghi, prima ancora dello sguardo, รจ lโolfatto ad aprire la porta. Lโaria profuma di piante aromatiche, sabbia calda e legni bagnati dal sole. Una fragranza che non si indossa, ma si percepisce. E che guida lโospite in unโesperienza sensoriale pensata per entrare in contatto con la Sardegna in modo intimo e profondo. Non cโรจ nulla di esibito in questa architettura morbida che abbraccia la baia di Marinella, che si puรฒ vedere mangiando al ristorante: tutto qui parla sardo, in modo naturale. E poi cโรจ un altro dettaglio, quasi invisibile, ma potentissimo: lโaria stessa ha un odore preciso, persistente, che descrive lโanima del luogo prima ancora che lo facciano le parole.
ร il segno distintivo del Progetto Olfattivo, nato lo scorso anno dal naso Luca Maffei per restituire lโidentitร profonda dellโisola. Unโessenza che sa di elicriso e ginepro, zafferano e legni antichi, ambra e brezza di mare. Un firma invisibile che guida lโesperienza del soggiorno e che si ritrova ovunque: nei diffusori dโambiente, nelle candele artigianali, nei cocktail ispirati al territorio, dove il miele di corbezzolo e le note agrumate si mescolano alla soda di elicriso o al Vermouth al Cannonau, e persino nei piatti, pensati per disegnare la Sardegna anche attraverso lโolfatto (l’anno scorso sono state fatte anche delle cene a tema). Lโobiettivo รจ far sentire a casa, in una casa sarda, dove ogni dettaglio ha una funzione affettiva e identitaria.
Un filo che prepara il terreno a un altro progetto simbolico: The Abi Bees, in cui il miele diventa veicolo di racconto, strumento di inclusione sociale e ingrediente gastronomico. Allโinterno del grande parco dellโhotel vivono infatti quindici famiglie di api, curate ogni giorno tra oltre 5mila piante autoctone.
Il miele che producono viene proposto agli ospiti in purezza o allโinterno di una degustazione abbinata a formaggi locali e guidata da una Carta dei Mieli, che seleziona cinque varietร biologiche, alcune delle quali prodotte da realtร aderenti al progetto GICOIAS, dedicato allโinserimento lavorativo di giovani con disabilitร psichiche attraverso lโapicoltura.
n gesto di cura che si ritrova anche nel pane ideato dal pasticcere Andrea Tortora: un impasto profondo ย con una lievitazione naturale, cacao, fave di cacao, miele millefiori. Unโattenzione alla dolcezza che prosegue anche con il gelato artigianale, la cui coppa simbolo, chiamata proprio Abi dโOru โ ape dโoro in sardo โ abbina ricotta sarda e miele di acacia. Per i piรน piccoli,ย che possono avvicinarsi a questo mondo attraverso lezioni e incontri, anche un rituale di benvenuto: un peluche a forma di ape sul letto e una โmoneta dโoroโ da scambiare con il primo gelato della vacanza.
Abi d’Oru Localitร Golfo di Marinella, 07026 Porto Rotondo SS –ย hotelabidoru.it
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