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Esperienze gastronomiche

Verdure alla brace e pollo a latere: in Chianti la cucina vegetale si prende la scena

Cenare in un orto e riconnettersi con la natura. รˆ il nuovo format di Osteria di Passignano curato dallo chef Matteo Lorenzini che lavora in una cucina a vista e impiatta sul tavolo sociale

  • 29 Giugno, 2025

Un unico tavolo. Dieci persone. Un orto. Un solo obiettivo: condividere.
A Badia a Passignano, in terra di Chianti Classico, รจ nato un nuovo progetto culinario immersivo firmato Osteria di Passignano โ€“ di proprietร  dei Marchesi Antinori โ€“ guidato dallo chef Matteo Lorenzini, scuola Ducasse. Si tratta di unโ€™esperienza che coniuga la riconnessione con la natura, in particolare con la terra, e certe nostalgie legate ai pranzi luculliani in famiglia, nella casa in campagna.
Ci si siede tutti insieme a un tavolo sociale e si attende che lโ€™estro (bucolico, per lโ€™occasione) dello chef si esprima offrendo, nel piatto, vegetali proposti in maniera creativa, il tutto accompagnato dai vini โ€“ una garanzia โ€“ delle tenute Marchesi Antinori.
E se โ€œmangiare รจ un atto agricoloโ€, come sosteneva lo scrittore Wendell Berry, lo staff di Passignano ha preso il comandamento alla lettera, donandolo a ogni commensale che si siede a quel tavolo.

La cena nellโ€™orto

Il mastro รจ lo chef Lorenzini, che si muove in una cucina scenografica esterna studiata ad hoc: tra carote fresche, aglio e cipolle appesi, barattoli di semi in bella vista, pentolame che ricorda quello in rame della nonna, legna per alimentare braci e affumicatori su cui sfrigolano prevalentemente vegetali, quelli dellโ€™orto bioattivo adiacente.
รˆ un trionfo di zucchine sotto cenere, lattughe alla brace, ma cโ€™รจ posto anche per il pollo cotto molto lentamente e servito โ€“ come le altre carni โ€“ a corredo di un ingrediente principale che รจ sempre un vegetale.

Il fine ultimo della cena nellโ€™orto รจ quello di far riscoprire le qualitร  dei vegetali, mettendoli al centro del pasto. La condivisione รจ il mantra di questa esperienza: ci si siede tutti insieme, lo chef finisce il piatto direttamente sulla tavola, allietando il pasto con uno storytelling gastronomico che sa di ricordi, esperienze personali e racconti che spiegano le origini di ogni piatto.

Cosa si mangia nellโ€™orto di Badia

Dopo essersi rinfrescati allโ€™ombra degli alberi del Chianti con una kombucha di sambuco, basta voltare le spalle e la scenografia รจ pronta. A campeggiare il piccolo orto con tenerumi giganti in bella vista, cicoria catalana, maggiorana, lattughe, timo, cavolfiori di ogni genere come il palla di neve o viola. Sullo sfondo di questo trionfo vegetale e contadino, un grande e lungo tavolo in legno posto proprio al centro dellโ€™orto e coperto da canne che rinfrescano e riparano dalle ultime luci del tramonto per poi fare da tetto e riparo dal venticello fresco dโ€™estate del Chianti che accompagna le chiacchiere, il tintinnio dei bicchieri di vino e talvolta i piacevoli silenzi dei commensali quando sono intenti ad assaporare le creazioni vegetali dello chef.

Lโ€™accoglienza al tavolo รจ con una sorta di acqua di San Giovanni con fiori ed erbe in una ciotola che serve a purificarsi le mani, prima del pasto, e a mettere subito le cose in chiaro: qui ci si riconnette con la terra e la natura. Il pasto comincia, poi, con vegetali crudi: piselli in baccello, ravanelli, cetrioli, serviti in cestini da condividere, tutto accompagnato da acqua di basilico e cetriolo volto alla purificazione.Se spartire con gli altri รจ la filosofia ultima della cena nellโ€™orto, il senso di tutto questo si esprime anche nella cucina di chef Lorenzini. Sulla tavola ricette della tradizione toscana che fanno lโ€™amore con paesi lontani per distanza, ma vicini per sapori.

 

Ed รจ cosรฌ che si serve una pappa al pomodoro ma di melanzane, il Mirza Ghassemi, piatto iraniano; o ancora lโ€™hummus del Medio Oriente accompagnato da una ratatouille che ha tutti i sapori dei pomodori toscani. I pomodori, altri protagonisti della cena e dellโ€™estate, sono riproposti da Lorenzini tagliati finemente e riposti su una focaccia alta a ricordare quella genovese. Cโ€™รจ spazio per un percorso che parte dagli ortaggi e si rifร  a metodi di cottura ancestrali: piselli alla brace, zucchine sotto cenere, lattughini alla brace con giallarelle che si accompagnano anche a sfiziositร  dello chef come i cetriolini in pickles.

Lโ€™orto bioattivo di Badia

Se lโ€™orto bioattivo di Badia non basta a rifornire la cucina vegetale dello chef Lorenzini, entrano in gioco i piccoli produttori locali: circa il 75% della fornitura viene da artigiani della terra scelti con cura dallo staff dellโ€™Osteria. Tutto รจ sostenibile: dallโ€™irrigazione con acqua piovana per lโ€™orto, fino allโ€™azzeramento degli sprechi alimentari, in effetti gli scarti vengono tutti riutilizzati ad esempio per creare dei fondi per i piatti.

Esperienza completa: visita in Badia

Prima della cena, per rendere unica e completa lโ€™esperienza, ai commensiali viene offerta la visita alla Badia che ospita lโ€™orto. Dopo un brindisi nellโ€™atrio del monastero storico, fondato nel 395 d.C., dove vivono attualmente solo cinque monaci, ci si immerge nella visita del posto. Lโ€™esterno รจ curato in modo certosino dove a prendersi cura del prato sono anche dei piccoli conigli. Non รจ un caso, in effetti, che si intravedano animali alla badia: pavoni, paperelle, galline, galli, tutti contribuiscono a qualcosa nel monastero, cโ€™รจ chi lavora e chi fa compagnia.

Il percorso prevede la visita negli ambienti interni frequentati ancora oggi dai monaci dove ci si imbatte anche in unโ€™antica cucina monasteriale e in un refettorio che conserva una grande opera affrescata, lโ€™Ultima cena dipinta da Domenico Ghirlandaio. Attraverso la passeggiata silenziosa, si arriva poi anche alle antiche cantine del monastero, dove viene curato il vino dei Marchesi Antinori: Badia a Passignano e Chianti Classico DOCG Gran Selezione. Finita la visita nei posti sacri, ci si chiude il grande portone alle spalle e si respira lโ€™aria impagabile delle colline del Chianti.

Lโ€™esperienza รจ presente sul sito , nella sezione “L’Orto di Badia”, ma รจ necessario contattare Osteria di Passignano per ulteriori informazioni e procedere con una prenotazione.

 

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