L'industria statunitense del confezionamento della carne sta investendo miliardi di dollari per automatizzare lavori notoriamente difficili. Smithfield Foods, il più grande trasformatore di carne suina degli Stati Uniti, utilizza un macchinario per estrarre e separare le costine di maiale dal taglio del costato.
Il confezionamento della carne è tra i lavori più duri, sanguinosi e pericolosi nel settore. Le aziende hanno difficoltà a mantenere l’organico al completo negli impianti di macellazione della carne proprio a causa di queste difficoltà. Le condizioni sono durissime: i lavoratori sono costretti a stare in piedi per ore, esposti spesso a temperature bassissime, obbligati a sollevare pesanti confezioni di carne surgelata, o ad affettare ripetutamente le carcasse su nastri trasportatori in rapido movimento, in più con coltelli molto affilati.
Il sistema automatizzato che taglia con precisione le carni
Nell'impianto di Denison in Iowa di proprietà della Smithfield Foods, questo compito ora lo svolge un robot. Il macchinario passa otto ore al giorno a tagliare carcasse di maiale a velocità supersonica. Il lavoro della macchina svolge una duplice funzione: tagliare molte più costine di maiale per il confezionamento, e contribuire ad alleviare la carenza di manodopera dell'industria della carne.
Utilizzando una combinazione di telecamere e intelligenza artificiale per identificare le ossa e la cartilagine nei tagli del costato, il macchinario separa le costine con precisione millimetrica. A differenza di quanto accade in Italia, negli Stati Uniti dal costato intero vengono ricavati due diversi tagli di costine: le baby back ribs e le spare ribs. Il macchinario è in grado di tagliare centinaia di pezzi di ciascun taglio all'ora, con grande precisione.
Robot vs macellaio umano
Secondo i funzionari dell'azienda, questa nuova tecnologia non solo velocizza la produzione, ma aiuta anche a limitare gli sprechi di carne lasciata sull’osso, sollevando al contempo i lavoratori da uno dei compiti manuali più impegnativi del settore. L'automazione consente di riassegnare i turni con mansioni più consone, come l'ispezione e la vigilanza della qualità degli alimenti.
Naturalmente, c'è chi teme che questa tecnologia possa portare alla perdita di posti di lavoro. Keller Watts, Chief Business Officer di Smithfield Foods, ha dichiarato che l'azienda, che impiega circa 35mila dipendenti, intende utilizzare l'automazione per riassegnare circa 500 lavoratori all'anno. Non c'è la possibilità che l'automazione possa sostituire i lavoratori o portare a licenziamenti, principalmente perché il turnover negli stabilimenti è già alto e l'obiettivo è quello di spostare i lavoratori in ruoli più qualificati e difficili da riempire.
I robot-macellai che sono capaci di tagliare a metà un'intera carcassa di maiale o affettare con cura la carne delle costine, hanno i loro limiti. Le operazioni di lavorazione completamente autonome sono ancora lontane e i computer per la scansione delle carcasse non sono ancora in grado di eguagliare la capacità dei macellai umani di smontare e disossare le carcasse di bovini e suini più grandi, specie fra gli esemplari che differiscono leggermente per forma e dimensione. Staremo a vedere.