Itinerari

Nel Monferrato c'è un albergo immerso nel verde consacrato all'arte e al buon cibo

Il Relais le Marne è un’oasi di pace in cui sembra esserci tutto e nella giusta misura, dall’azienda vitivinicola Mura Mura al ristorante Radici

  • 28 Agosto, 2025

Vigneti, bosco, noccioleti, colline dolci e i borghi storici che si alternano di continuo. Girare per il Monferrato è cosa da fare, ancor più se si incappa in posti curati alla perfezione, lussuosi non di certo per lo sfarzo, ma perché ci fanno vivere la natura in maniera intima, silenziosa. Il Relais le Marne è qualcosa di unico: due strutture ricettive, un ristorante, un’azienda vinicola, diversi luoghi da vivere all’aria aperta, che sia per leggere un libro e rilassarsi o per fare sport.

Tutto nasce per volere di Guido Martinetti e Federico Grom, fondatori del celebre gelato Grom, realtà che dieci anni fa fu venduta alla Unilever. I due imprenditori, da sempre amici, avevano già creato la Mura Mura, azienda agricola che produceva frutta di alta qualità, che serviva proprio per il loro gelato. Ma il sogno di Martinetti, enologo, è sempre stato quello di produrre vino. È così che la Mura Mura si trasforma in azienda vitivinicola puntando tutto sulle grandi uve autoctone del territorio. Mura Mura significa “vivere lentamente, con saggezza, avere cura di ciò che ha valore” e, forse, è proprio seguendo il significato della realtà agricola che Martinetti, con sua moglie Martina Giraudo, ha dato vita al Relais Le Marne.

La struttura ricettiva

Due dimore, dicevamo. Due casali sapientemente ristrutturati, tenendo conto della struttura originale che viene rispettata e armonizzata il più possibile con la natura circostante. Una è chiamata Dimora dei Poeti: cinque suite, tutte diverse tra di loro, ognuna dedicata a un poeta diverso. C’è Gianmaria Testa, Guido Gozzano, Primo Levi, Natalia Ginzburg e Cesare Pavese. Nella stessa struttura c’è la piscina coperta semiolimpionica da 25 metri, una palestra, una sauna e una sala massaggi. L’altra dimora è una vecchia cascina con otto stanze e qui l’ispirazione è artistica. Nella Dimora degli Artisti c’è, ad esempio, la camera ispirata dall’artista French Carlomagno, fumettista, così come quella suggerita dall’illustratore Paolo Rui.

In più c’è la Casa Sospesa: a cinque metri da terra una casa di legno immersa tra le vigne, ideale per una coppia e con tutti i confort necessari. Un vero e proprio gioiellino da godersi nel silenzio, aspettando il tramonto sulle colline e sul Monte Rosa.

Il ristorante Radici

Al piano terra della cascina, dove un tempo c’era la cantina, risalente a fine Ottocento, c’è la tavola Radici ristorante in Vigna. La cucina è affidata allo chef Mykyta Bida e la proposta sembra rispecchiare alla lettera il contesto in cui ci troviamo. Ci sono tanti prodotti del territorio e dell’azienda agricola, c’è la tecnica, mai autoreferenziale e volta a esaltare ogni singolo territorio. È così che i piatti sono saporiti, ma delicati allo stesso tempo, non mancano di carattere, ma tutto è dosato alla perfezione, armonico.

Tre i menu degustazione. Orto (75 €) è dedicato a vegetali, verdure e ortaggi: buonissimi gli gnocchi di montagna con ragù di funghi, ancor più goloso il gombo (ortaggio originario dell’Africa tropicale) alla brace con cardoncelli e lentinule rosolati. Nel menu Terra (85 €) buonissimi gli agnolotti ripieni di guancia, mentre la quaglia in tre servizi (petto scottato, coscetta croccante e l’uovo marinato) è un concentrato di finezza. L’ultimo menu è Radici (100 €) in cui ci si lascia guidare dallo chef in un percorso di sei portate che attinge da una carta in cui ci sono 15 piatti in cui non manca qualche spunto che arriva dal mare come il crudo di ombrina, mandorle e semi di senape.

La cantina Mura Mura

Qui si beve bene, molto bene, partendo dai vini di loro produzione, dell’azienda agricola Mura Mura. I vini sono precisi, puliti, eleganti, ma non mancano di certo di personalità. La dolcezza – ci dice Guido Martinetti – non deve mai mancare, è quella che dà la piacevolezza del sorso. Ovviamente non parliamo di una dolcezza zuccherina, ma di una dolcezza di frutto, di fragranza. È così che, con acidità dosate, la parte sapida a completare e, nei rossi, un tannino sempre maturo, morbido, carezzevole, il risultato è raggiunto.

Al ristorante si può fare il percorso Mura Mura (4 calici a 40 €), in cui si assaggiano bianchi e rossi, dal Grignolino alla Favorita, passando per Barolo e Barbaresco. Ma c’è anche un percorso con vini del territorio, sempre 4 calici allo stesso prezzo, o l’ultimo con i grandi vini del mondo (50 €).

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