Per i Culcasi il sale è un affare di famiglia da oltre un secolo. Il primo a metterci le mani, letteralmente, è stato Angelo, uno dei tanti trapanesi a lavorare nelle saline situate sulla punta della Sicilia occidentale, affacciate sulle isole Egadi. Ma fu il figlio Alberto a fondare una delle più interessanti realtà dell’oro bianco marino italiano, all’interno di quella che nel 1995 è diventata la Riserva Naturale Orientata Saline di Trapani e Paceco, gestita dal WWF.
Un’azienda agricola “del mare” nata da una calamità naturale. «Nel 1965 Alberto Culcasi acquistò la salina abbandonata dai precedenti proprietari dopo una grande alluvione avvenuta negli anni ’60 – spiega Sara Antonietta Pastore, guida ambientale nella salina di Paceco – vasche e invasi furono inondati dal fango generato dalle incessanti piogge, rendendole inagibili. Il tempo e l’incuria le avrebbero interrate. Alberto ha scommesso sulla loro rinascita e dopo 10 anni di duro lavoro le ripristinò e riprese la produzione del sale».
In seguito, Alberto suddivise l’attività tra i tre figli: a Carmelo la salina, ad Angelo il museo, a Salvatore il ristorante e l’hotel: la Trattoria del Sale e il Relais Antiche Saline. Tre anime gestite dalla famiglia Culcasi, oggi alla quarta generazione, che insieme rappresentano uno dei fiori all’occhiello del saliturismo nazionale, dove fare la “salt experience” a 360 gradi: si mangia e si dorme circondanti dalle saline, si cammina lungo l’argine che si affaccia sulle isole Egadi, si assaggiano i diversi tipi di oro bianco.
Si fa l’“esperienza del salinaio” e si scoprono le fasi della lavorazione del sale entrando nelle vasche con gli stivali di gomma, azionando le pompe per il passaggio dell’acqua di mare, toccando l’“acqua madre”, raccogliendo a mano i cristalli di sale. Si fa birdwatching osservando con il binocolo oltre 230 specie di uccelli. Si spazia con lo sguardo su uno degli angoli più belli della Sicilia tra mare, vasche, mulini a vento e fenicotteri rosa, imperdibile al tramonto. Si fanno tour guidati all’interno della riserva del WWF. Si scopre la storia del sale e della salina nel Museo del Sale, in un antico mulino del ’400, oggi gestito da Alberto e Irene, i figli di Angelo.
L’accoglienza delle Saline Culcasi è gestita ancora da Salvatore, insieme ai figli Alberto e Dario. La Trattoria del Sale occupa una parte del mulino del ’400 dividendosi lo spazio con il Museo. I piatti parlano siciliano, anzi trapanese: pesce di salina, prodotti di tonnara, busiate con pesto trapanese, l’originale cùscusu locale, insalata pantesca e, per finire, cassatella di ricotta, parfait di mandorle o cannolo siciliano.
A 200 metri dal ristorante e a pochi metri dal mare si trova il Relais Antiche Saline, hotel 4 stelle all’interno di un tipico baglio siciliano affacciato sulle vasche di sale. Accoglie 7 camere semplici, luminose, funzionali e con vista panoramica sulle isole Egadi o sul Monte Erice, che portano i nomi tradizionali dei lavoratori del sale: Salinaru, Mulinaru, Staciuneri, Curatulu, Patruni…
La salina è oggi gestita dai figli di Carmelo, Alberto e Davide. «Ha un’estensione di 15 ettari e produce annualmente circa 1200 tonnellate di sale, raccolte tra l’ultima settimana di agosto e la fine di settembre – prosegue Sara – ma la salina entra in funzione già a marzo con la pulizia delle vasche, il primo dei 6 passaggi nel lungo processo di lavorazione svolto dai salinai, secondo un metodo messo a punto dagli Arabi, che lo diffusero da noi nel Medioevo durante la loro dominazione in Sicilia.
Una parte è raccolto a mano in modo tradizionale ed è Presidio Slow Food; è sale integrale ottenuto in modo artigianale per evaporazione dell’acqua di mare grazie all’azione del vento e del sole: non viene né lavato, né raffinato, né sbiancato, non contiene additivi e antiagglomeranti, non subisce essicazione forzata. L’altra parte è raccolta a macchina ed è venduta grezza alla raffineria».
A inizio stagione in assenza di vento, all’alba o al tramonto, le Saline Culcasi producono anche il fior di sale, «la parte più pregiata del sale, che si forma per evaporazione sugli strati superficiali dell’acqua presente nelle vasche salanti, un leggero velo di cristalli dello spessore di qualche millimetro – precisa Sara – rappresenta l’1% della produzione, è iposodico e a differenza del cristallo di sale non presenta al suo interno inclusioni di acqua, particolarità che gli conferiscono un sapore più dolce e delicato».
Il sale tradizionale è commercializzato con il marchio aziendale Oro di Sicilia Riserva del Mare, il fior di sale proposto anche aromatizzato, agli agrumi, alle erbe aromatiche e alle spezie, in 9 sapori. C’è anche il brand Riserva della Terra dedicata ai prodotti tipici della zona (olio evo, aglio di Nubia).
Saline Culcasi – Oro di Sicilia – Paceco (TP) – fraz. Nubia via Chiusa – 3389245347 – 3669002098 – salineculcasi.it
Trattoria del Sale – Paceco (TP) – fraz. Nubia via Chiusa – 3383915967 – trattoriadelsale.com
Relais Antiche Saline Hotel Trapani – Paceco (TP) – fraz. Nubia via G. Verdi – 0923868042 – 3275691465 – elaisantichesaline.it
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