Curiosità

Che cos'è l'anpan, il dolce giapponese che ha dato vita ad un supereroe molto popolare

Il termine si compone di «an», che indica la pasta di fagioli, e «pan», che significa pane. La ricetta è di un ex samurai che fondò la sua panetteria a Tokyo, mettendo assieme la cultura giapponese e la tecnica europea

  • 06 Ottobre, 2025

Immaginate un supereroe la cui forza non deriva da un mantello o da poteri alieni, ma da un semplice panino dolce e soffice, nato dalla fusione tra il gusto tradizionale giapponese e la tecnica occidentale del pane. Questa è la duplice realtà dell’anpan, un’icona della pasticceria nota non solo per il suo morbido impasto ripieno di pasta di fagioli rossi, ma anche perché è l’ingrediente base, letteralmente, del volto dell’eroe più amato dai bambini giapponesi: Anpanman

Origini e storia

L’anpan è stato inventato durante il periodo Meiji (seconda metà del XIX secolo), quando il Giappone ha subito molte influenze occidentali. Nell’ambiente di quel fermento culturale e gastronomico, un ex samurai di nome Yasubei Kimura fondò una panetteria chiamata Kimuraya a Tokyo, precisamente nella zona di Ginza, e lì mise a punto l’anpan. Secondo alcune versioni, questo dolce è stato presentato all’imperatore Meiji in una gita per ammirare i ciliegi in fiore, guadagnandosi l’approvazione della corte imperiale, il che ha contribuito alla sua popolarità.

Varianti e preparazione

L’impasto dell’anpan tradizionale viene preparato spesso con un lievito naturale chiamato sakadane, un fermento ottenuto miscelando riso, koji (maltazione del riso) e acqua, che conferisce all’impasto un aroma leggermente acido e una consistenza soffice.

Pur essendo comunemente ripieno di anko (fagioli azuki dolci usati anche per i dorayaki e gli ohagi), l’anpan può assumere varianti: ad esempio la pasta di fagioli bianchi (shiro an), pasta di piselli (uguisu an), sesamo (goma an) o castagne (kuri an). La superficie dell’anpan è spesso guarnita con semi di sesamo o talvolta con semi più piccoli.

Una tipica ricetta comporta la preparazione dell’impasto con farina panificabile, lievito, zucchero, latte o acqua, burro, uova; dopo una prima lievitazione si suddivide in palline, si inserisce la pasta anko al centro, si richiude, si lascia lievitare una seconda volta e infine si cuoce fino a doratura leggera.

Il supereroe Anpanman

Il legame con il supereroe non deriva solo dal nome: nella storia del personaggio, la testa di Anpanman è costituita appunto da un anpan, e talvolta lui “offre” parti della sua testa (fette) a chi ha fame, sacrificando temporaneamente la propria forza finché non gli viene ricostruita dal fornaio Uncle Jam.

È stato creato da Takashi Yanase e, la storia è legata anche, in modo simbolico, alle esperienze personali di Yanase, che durante la guerra ha vissuto momenti di scarsità e fame, che lo hanno portato a pensare all’idea del pane ripieno come entità salvifica.

Una peculiarità narrativamente interessante è che Anpanman non ha bisogno di mangiare o bere: la pasta dolce nella sua testa gli dà l’energia necessaria. Tuttavia, ha una grande debolezza: l’acqua o qualunque cosa sporchi o rovini la sua testa possono renderlo debole o inefficace.

 

L’anime e la sua popolarità

Yanase ha iniziato a scrivere libri illustrati con il personaggio Anpanman a partire dal 1973, e ha continuato fino alla sua morte nel 2013. La serie è stata adattata in un anime intitolato Soreike! Anpanman (“Andiamo! Anpanman”), che ha fatto il suo debutto televisivo il 3 ottobre 1988 e da allora è trasmessa continuamente, diventando uno dei programmi per bambini più longevi e popolari in Giappone e in parte anche della Corea del Sud. Nel corso degli anni l’anime ha superato mille episodi, ha avuto versioni a film, speciali cinematografici e una enorme serie di merchandising: giocattoli, abbigliamento, videogiochi, vending machine e soprattutto snack.

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