C’è un luogo, nel cuore di Firenze, dove il tempo sembra essersi fermato ma che al tempo stesso sa raccontare una visione contemporanea e uno sguardo rivolto al domani: è il Caffè Gilli, il più antico della città, che dal 1733 accoglie fiorentini e viaggiatori con la sua eleganza d’altri tempi. Gli arredi d’epoca, le vetrine scintillanti ricolme di un’ottima viennoiserie e dolci raffinati, il dehors affacciato su Piazza della Repubblica: ogni dettaglio racconta una storia di tradizione e cura. Ma dietro la bellezza delle sale, l’eccellenza dell’espresso, i cocktail d’autore e le monoporzioni di alta scuola, oggi pulsa anche una nuova anima, fatta di scelte responsabili e di attenzione al futuro, e per questo è stato selezionato tra i candidati al premio illy Bar dell’Anno per la guida Bar d’Italia 2026.
In mano alla famiglia Valenza, alla guida anche di altre due storiche istituzioni cittadine come il caffè Paszkowski e Giacosa 1815, negli ultimi anni – soprattutto dopo la pandemia – Gilli ha scelto di mettere la sostenibilità al centro rendendola parte della propria identità. Un percorso che è indirizzato alla tutela ambientale ma non solo, abbracciando dimensioni sociali, economiche e culturali. In altre parole: prendersi cura delle persone e del territorio tanto quanto dei propri prodotti.
La prima grande responsabilità riguarda il team di lavoro, considerato una risorsa strategica. Qui l’inclusione non è slogan, ma pratica quotidiana: oltre il 40% dello staff è composto da donne, il 26% da persone di origine non italiana, con una significativa presenza di giovani, tanto che metà dei dipendenti ha meno di trent’anni. Più dell’80% dei contratti è a tempo indeterminato. Anche fuori dalle proprie sale, Caffè Gilli lavora per avere un impatto positivo sulla comunità. Ogni mattina i prodotti freschi non venduti il giorno prima vengono donati alla Misericordia di Firenze, una storica rete di volontari: un gesto semplice, che combatte lo spreco e sostiene chi è in difficoltà. A questo si aggiungono le collaborazioni con fondazioni e associazioni come ANT, Caritas Diocesana e Fondazione Fratini, segno di un impegno solidale che va oltre il perimetro del locale.
Sul fronte ambientale, le azioni sono tante e concrete: via la plastica, sostituita da materiali compostabili o riutilizzabili; bottiglie solo in vetro, con sistemi di vuoto a rendere; impianti per l’acqua filtrata a disposizione dei dipendenti, invitati a usare borracce personali. E ancora, macchinari sempre più efficienti, luci a LED con sensori, ottimizzazione delle consegne per ridurre le emissioni. Non mancano nemmeno pratiche di riutilizzo creativo degli scarti di lavorazione, trasformati in nuove preparazioni, a dimostrazione che la sostenibilità può diventare anche terreno fertile per l’innovazione gastronomica.
Così, quello che da quasi tre secoli è un luogo iconico di Firenze, continua a evolversi senza perdere la propria anima. Nei croissant fragranti, nella torta Gilli al gianduia, in un tiramisù fatto a regola d’arte, c’è tutta la maestria di una tradizione antica. Ma oggi, accanto alla cura estetica e al servizio impeccabile, c’è anche la consapevolezza dell’importanza della responsabilità: verso le persone, la città, il pianeta.
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