Le voci parlano di 12 milioni di euro: a tanto ammonterebbe la cifra messa sul piatto da Giorgio Armani per rilevare La Capannina di Forte dei Marmi, uno dei luoghi simbolo del divertimento italiano. Ma l’interesse di Armani, che ha al suo attivo anche hotel e ristoranti, non sarebbe solo imprenditoriale: è nei pressi della Capannina che nel 1966 incontrò per la prima volta Sergio Galeotti, partner di una vita senza il quale la storia della moda italiana probabilmente non sarebbe stata la stessa.
Un dietro le quinte che sarebbe piaciuto a Gherardo Guidi, che per quasi 50 anni ha condotto il locale in una delle zone più esclusive d’Italia, che in questo momento sta facendo gola ai grandi imprenditori del lusso (di pochi giorni fa la notizia della gelateria marcata Luis Vuitton proprio a Forte dei Marmi).
Se dell’attenzione del grande stilista si vocifera già dall’autunno scorso, dopo la morte di Guidi, pare più recentemente pare si sia fatta avanti una cordata di imprenditori italiani e stranieri, guidata da Giorgio Jannone Cortesi. Lo fa sapere lo stesso ex deputato bergamasco, oggi nel cda di Visibilia di Daniela Santanchè, sui suoi canali social: «Insieme ad un gruppo di imprenditori italiani e stranieri abbiamo da tempo formalizzato il nostro interesse, subordinato all’esito di una due diligence, per l’acquisizione della Capannina di Forte dei Marmi, il più antico locale d’Italia, fondato nel 1929, e la Bussola di Viareggio. Del gruppo che rappresento fanno parte, oltre al sottoscritto, i principali operatori del settore termale e del benessere a livello nazionale ed internazionale. Allo stato la proprietà della “Capannina di Franceschi”, con la quale abbiamo costanti interlocuzioni attraverso i legali incaricati della trattativa, non ha comunicato alla nostra società alcun closing con il gruppo di Giorgio Armani o altri competitors». Una comunicazione che sembra sparigliare le carte e riaprire una partita che pareva già chiusa, alimentando la leggenda di questo posto magico.
Per qualcuno, nostalgico della commedia italiana di marca Vanzina, è il set degli amori giovanili di Jerry Calà in sapore di Sale (anno 1982). Per qualcun altro, la porta d’accesso del jet set internazionale degli anni d’oro, quello dei divi di Hollywood. Ma la sua storia nasce molto prima: era il 1929 quando Achille Franceschi comprò un capanno per gli attrezzi sulla spiaggia e ci mise dentro qualche tavolino per giocare a carte, un bancone e un grammofono a manovella.
Nelle intenzioni doveva essere un ritrovo per stare con gli amici, ne fece un locale da ballo, il primo d’Italia, uno dei primi del mondo. In breve diventò il punto di riferimento della gente che conta. All’inizio ci passavano gli aristocratici in cerca di svago o i rampolli delle famiglie bene di mezzo mondo: ci trovavi i Colonna, i Rospigliosi, i Borbone, e insieme a loro anche gli intellettuali dell’epoca: Repaci, Ungaretti, Montale, Levi e Pea; a un certo punto perfino JFK, arrivato in Italia per fare visita a una studentessa statunitense che studiava a Firenze, suo amore giovanile. Era il 1939 e la Capannina era già the place to be. Certe volte Italo Balbo ammarava proprio lì davanti con il suo idrovolante, ma già i venti di guerra cominciavano a soffiare. Ci fu un incendio e poi il conflitto fermò tutto, ma non per sempre: il 15 luglio 1945 la Capannina riaprì e con lei la dolce vita versiliese ebbe un’impennata.
I nobili ormai si confondevano con gli imprenditori, c’erano gli Agnelli, i Pirelli, i Barilla, e ancora Marzotto e i Rizzoli che intrecciavano le loro vite con quelle di divi e artisti che passavano di qui e tante volte chiudevano accordi con una stretta di mano. Gli anni passano, nel 1977 a Franceschi a cui tutt’ora è intitolata la Capannina, subentrano Gherardo e Carla Guidi, la coppia che ha segnato la storia di Forte dei Marmi.
Qui passano tutti, cantanti italiani e stranieri di ogni epoca: da Patty Pravo a Renato Zero, da Peppino di Capri a Fred Buongusto, da Little Tony a Gianni Morandi, da Mina a Ornella Vanoni, ma ci sono stati anche Ray Charles, Edith Piaf, Gloria Gaynor, Grace Jones. Non sono mancati neanche dj internazionali come Claude Challe del Buddha Bar di Parigi. E poi attori come Roberto Benigni, Gigi Proietti, Giorgio Panariello. Per molti di loro è un trampolino di lancio, anche grazie alle introduzioni leggendarie di Mike Bongiorno che teneva a battesimo questo passaggio obbligato prima del grande pubblico, anche perché Guidi fu anche produttore di trasmissioni televisive e film di successo.
x
Il merito va alla visione dei Guidi che hanno mantenuto e rilanciato lo spirito di Franceschi, interpretando la vita notturna con stile, come ha raccontato del suo volume: “Così ho sedotto la notte” che racconta mezzo secolo di vita umana e professionale, tra ricordi, testimonianze, aneddoti di gente comune e volti noti che si sono seduti ai tavoli della Capannina. Quando lo scorso autunno Gherardo ha chiuso gli occhi, in tanti si sono chiesti cosa ne sarebbe stato della sua creatura, già si vociferava di proposte di acquisto milionarie, forse le stesse che in questi giorni animano le cronache.
Foto: La Capannina di Franceschi
© Gambero Rosso SPA 2025
P.lva 06051141007 Codice SDI: RWB54P8 Gambero Rosso registrazione n. 94/2021 Tribunale di Roma
Modifica impostazioni cookie
Privacy: Responsabile della Protezione dei dati personali – Gambero Rosso S.p.A. – via Ottavio Gasparri 13/17 – 00152, Roma, email: [email protected]
Resta aggiornato sulle novità del mondo dell’enogastronomia! Iscriviti alle newsletter di Gambero Rosso.
© Gambero Rosso SPA – Tutti i diritti riservati.
Made with love by Programmatic Advertising Ltd
Made with love by Programmatic Advertising Ltd
© Gambero Rosso SPA – Tutti i diritti riservati