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Da rimedio post sbornia a ingrediente gourmet. La rivincita della frutta piccante

Dal Messico alla Thailandia, passando per l’India: il matrimonio tra dolce e piccante ha radici antiche, ma oggi torna protagonista

  • 22 Agosto, 2025

Il 2025 sembrerebbe l’anno della rinascita dell’anguria: dai pairing col vino ai carpacci elaborati, conditi con cura, passando per le insalate estive con feta ed erbe aromatiche fino ad arrivare alle combinazioni più insolite, come quella – apparentemente innovativa –con il peperoncino. Ma se invece l’uso delle spezie e del piccante sulla frutta fosse una pratica antica, parte integrante della cultura alimentare di alcuni paesi, e noi Occidentali stessimo ri-scoprendo questa delizia solo ora?
L’accostamento tra dolcezza e piccantezza, oggi noto come “Swicy” grazie ai social, non è affatto una novità. Il termine, nato dalla fusione delle parole sweet (dolce) e spicy (piccante), si è diffuso nel corso del 2023 grazie a una serie di trend online dalla risonanza internazionale, ma racconta una storia dalle radici molto profonde.

 

La fisiologia del gusto

Dietro il successo di questo abbinamento, infatti, non c’è solo una fortunata esposizione nell’algoritmo di TikTok, ma una vera e propria questione di chimica. Dal punto di vista fisiologico, il piccante non è un “gusto” in senso stretto, ma una sensazione tattile percepita sulla lingua: stimola i recettori del calore e del dolore, innescando il rilascio di endorfine da parte del sistema nervoso e inducendo in uno stato di lieve euforia.

Il dolce, al contrario, è associato a sensazioni di sicurezza e gratificazione, legate alla capacità degli zuccheri di fornire energia rapidamente. Quando queste due sensazioni si incontrano, il pungolo eccitante del piccante e il senso di rassicurazione del dolce si bilanciano, creando un’esperienza dinamica ma bilanciata che ci spinge a volerne ancora.

In giro per il mondo

L’abitudine di condire la frutta con spezie e ingredienti piccanti è radicata da secoli in molte cucine tradizionali. In Messico, ad esempio, il piccante ha un ruolo centrale in molti piatti della tradizione, e il binomio con la frutta e altri alimenti dolci non è un trend, ma una consuetudine. La frutta viene condita con un mix iconico di peperoncino – in particolare le varietà chile piquin e chile de arbol – lime e sale, tanto comune da aver dato vita a un condimento ormai celebre e difusso anche fuori dai confini dello stato: il Tajin.

Composto proprio da queste spezie e diffuso anche in forma di spray e bustine monodose, è diventato nel tempo un simbolo dello street food messicano ed è anche un alleato insospettabile per chi cerca sollievo dai postumi della sbornia; il suo mix di sapori “scuotenti” è infatti perfetto per rimettere in moto i sensi dopo una nottata movimentata.

Volando dall’altra parte del mondo, le abitudini non sono molto diverse; in Thailandia la guava (frutto simile a una mela per dimensioni e consistenza, ma da gusto acidulo) viene spesso consumata cruda, tagliata a fettine e intinta in un mix di zucchero, sale e peperoncino tritato, usato per bilanciarne il sapore. Anche il mango e la papaya, soprattutto quando sono ancora acerbi, diventano protagonisti di un piatto che noi considereremmo salato, composto dai frutti ancora verdi, arachidi tostate, lime, menta o coriandolo e – immancabilmente – peperoncino in abbondanza.

Ancora, in India la frutta viene spesso condita con un mix di spezie dalla conformazione più varia; il chaat masala, una miscela equilibrata di pepe nero, cumino, zenzero secco, sale e assafetida (una spezia locale) arricchisce macedonie coloratissime e ne esalta la dolcezza. Mentre in Nigeria il mango maturo si accompagna con il pepe di Cayenna, lime e sale.

Un successo globale

Oggi, complice l’ascesa sui social media, il connubio tra dolce e piccante ha riconquistato la scena, attirando soprattutto i palati curiosi delle nuove generazioni, sempre più alla ricerca di combinazioni inaspettate e sapori forti. Sui feed scorrono macedonie spruzzate di Tajín, spiedini di frutta con salse infuocate e snack dolci-piccanti che celebrano un sapere antico sotto una nuova luce.

Ma la tendenza non si ferma allo street food: il linguaggio gastronomico dello swicy conquista anche la ristorazione grazie alle sperimentazioni di chef e mixologist che osano con abbinamenti interessanti. Sulle tavole dei ristoranti si moltiplicano i piatti con frutta speziata, dai carpacci di anguria con riduzioni piccanti ai sorbetti tropicali arricchiti da sciroppi al peperoncino. Nei dessert, il pepe nero, la cannella e lo zenzero si mescolano sempre di più alla dolcezza della frutta, mentre nei cocktail compaiono versioni spicy a base di frutta tropicale, lime e spezie o rivisitazioni ardite dei classici come nel caso dei Dirty Martini.

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