ยซAspiitte ca mรฒ hannโa meni le gelate do furneยป (ยซaspetta che adesso arrivano i gelati al fornoยป), un modo di dire che i baresi piรน anziani ricordano bene. Unโespressione scherzosa, usata per trattenere qualcuno promettendogli, con ironia, che qualcosa di bello stava per accadere. E in effetti, lโidea stessa di un gelato โdal fornoโ ha del sorprendente: difficile immaginare un dessert freddo come il gelato che venga addirittura riscaldato prima di essere servito. Eppure, a Bari quel gelato รจ esistito davvero.
A inventarlo รจ stato Felice Lippolis, un pasticciere molto noto allโepoca, titolare di un laboratorio con negozio in quella che oggi รจ piazza Luigi di Savoia, allโincrocio con via Carulli e via De Giosa. Lippolis era giร celebre per il suo sanguinaccio e il pan di Spagna, ma รจ stato nel 1930, durante la prima edizione della Fiera del Levante, che presentรฒ questo dolce curioso.
Non รจ chiaro se lโidea del gelato al forno sia stata interamente frutto della creativitร di Lippolis o se si trattasse di unโispirazione raccolta durante i suoi frequenti viaggi allโestero. Le sue bisnipoti, Licia e Maria Teresa Lippolis, oggi proprietarie dellโhotel Adria (fondato proprio da Felice nel 1922), conservano ancora alcune tracce di quella storia.
Foto credit, Barinedita
Nella hall dellโalbergo, alcune fotografie dโepoca ritraggono il pasticciere e lo stand espositivo alla Fiera, con lโinsegna ben visibile che recita โGelati al forno. Ditta F.ce Lippolisโ.
A raccontare la ricetta originale in una testimonianza a Barinedita, รจ lo chef siciliano GianMaria Le Mura.
Due fette di pan di Spagna tagliate a forma quadrata racchiudevano il cosiddetto โgelato di paneโ, realizzato con pane di Altamura e farina di grano arso bollite nel latte. Il composto veniva poi congelato, ricoperto di una pastella, fritto, nuovamente congelato e infine ricoperto di meringa.
Un rapido passaggio in forno completava il dolce, rendendo la meringa dorata e la parte interna del gelato morbida e cremosa. A completare il tutto, frutta candita e salse al caramello o al cioccolato come decorazione finale.
Nonostante lโevidente complessitร del procedimento, che richiedeva due giorni di lavoro, il dolce ha rappresentato per anni unโeccellenza locale, prima di scomparire progressivamente dai menu cittadini.
Tuttavia, รจ possibile reperire versioni semplificate e caserecce, ispirate alla ricetta originale. Una di queste รจ stata realizzata dalle signore dellโAntico Forno Santa Caterina ad Altamura (Due Pani nella Guida Pane e Panettieri dโItalia 2026 del Gambero Rosso), che โ pur non avendo fatto le complesse fasi originali โ hanno preparato una versione domestica del gelato pubblicata con un video sui profili social del forno. Una versione realizzata con un pan-gocciolo gigante riempito di gelato e poi infornato.
Foto copertina credit, Facebook Pasticceria Pellegrino
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