Cinema

Una influencer, un lutto, una pizza: il thriller psicologico che non ti aspetti

Al Giffoni Film Festival un cortometraggio tra lutto e suspense, dove il cibo diventa ancora di salvezza ma anche possibile inganno

  • 23 Luglio, 2025

Una celebritร  sconvolta dal dolore decide di chiudersi fuori dal mondo. Troppa esposizione, troppa luce addosso, troppa gente che guarda. Il buio diventa rifugio. Ma poi, a casa, arriva una pizza. Poi unโ€™altra. Poi un messaggio. Allโ€™inizio sembra conforto. Ma potrebbe essere una trappola.
Ti respiro, diretto dal duo JAB (Giuliano Giacomelli e Lorenzo Giovenga), giร  noti per il loro lavoro sul confine tra realtร  e immaginazione, affronta con sguardo intimo e disturbante il tema universale dellโ€™elaborazione del lutto. Presentato in anteprima alla 55ยช edizione del Giffoni Film Festival e distribuito in esclusiva su RaiPlay, il corto รจ un delicato thriller psicologico sospeso tra dolore e paranoia, in cui la pizza diventa una presenza ambigua: simbolo di calore e al tempo stesso vettore di inquietudine.

Thriller psicologico tra dolore e paranoia

Mila, attrice, influencer e volto noto dei social (interpretata da Jenny De Nucci, anche autrice del soggetto e per la prima volta produttrice esecutiva), scompare volontariamente dalla scena pubblica. Sparisce dai social, chiude le chat, interrompe le apparizioni. Resta solo una routine: ordinare pizza a domicilio. Ma a ogni consegna, nel cornicione delle tonde inizia a trovare qualcosa. Frasi scritte a mano, suggestioni misteriose, piccoli indizi. Chi le scrive? รˆ qualcuno che la conosce? รˆ un segno dallโ€™aldilร ? O รจ solo la sua mente che cede sotto il peso del trauma?
Il corto costruisce una tensione sottile ma costante. Il delivery, da gesto banale e quotidiano, si trasforma in un appuntamento sospeso tra bisogno e timore. Ogni pizza puรฒ essere una carezza o un nuovo allarme. La storia, scritta da Gualtiero Titta e ispirata a unโ€™esperienza vissuta dalla stessa De Nucci, si svolge in unโ€™unica location, scelta che amplifica la claustrofobia emotiva. Il tutto รจ sorretto da una regia rigorosa, che lavora sulle atmosfere visive e sulla progressiva perdita di controllo.

Il cibo parla di assenza

Mila si muove tra isolamento e allucinazione, tra il desiderio di essere raggiunta e la paura che qualcuno stia approfittando della sua fragilitร . Il lutto, inizialmente percepito come il vero nemico, lascia spazio a un dubbio piรน sottile: non tutto รจ come sembra.
รˆ proprio in questa ambiguitร  che Ti respiro trova la sua forza. Il cibo diventa rituale salvifico, ma anche strumento di manipolazione. La pizza, simbolo universale di convivialitร , qui assume un doppio volto. รˆ calda, profumata, famigliare, ma anche sinistra, ambigua.
Sullo sfondo, una riflessione implicita ma potente: in un mondo iperconnesso, cosa accade quando decidiamo di sparire?
Chi resta davvero? E quanto siamo esposti, anche nel silenzio?

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