Stati Uniti

Ice cream sundae, il gelato con la ciliegina che racconta l'America

Un dessert esagerato e un po’ vintage, nato un secolo e mezzo fa ma ancora amatissimo negli Stati Uniti

  • 20 Agosto, 2025

Per molti italiani il gelato è un prodotto artigianale, servito in cono o coppetta, da gustare senza troppi fronzoli. Negli Stati Uniti, invece, la cultura del gelato ha preso una strada diversa, fatta di abbondanza, sovrapposizione di gusti e consistenze. Il simbolo più riconoscibile di questa è l’ice cream sundae, grande coppa gelato arricchita da topping vari, panna montata e ciliegina candita in cima. Dietro la sua costruzione c’è una storia che intreccia religione, studenti universitari e abitudini sociali, e che spiega perché questo dessert sia diventato un’icona nazionale.

Storia dell’ice cream sundae

Il sundae nasce per aggirare le restrizioni religiose dette Sunday Blue Laws diffuse tra la fine del Diciannovesimo e l’inizio del Ventesimo secolo: tra le restrizioni imposte c’era il divieto di vendere bibite gassate la domenica perché considerate poco decorose. Questo impediva ai drugstore con “soda fountains” di servire la domenica ice cream sodas gelati affogati in bevande frizzanti alla spina, come il root beer float. Il sundae, che è gelato servito con un topping al posto della bibita gassata, è stata la soluzione.

L’origine del dessert è oggetto di disputa tra diverse città statunitensi. Il sobborgo di Chicago chiamato Evanston, sede della Nothwestern University, ne rivendica la nascita nel 1890. Il proprietario del Garwood’s Drugstore, che serviva cream sodas, omette dalla coppa gelato l’elemento frizzante sostituendolo con topping al cioccolato. Però anche Ithaca nello stato di New York, sede della Cornell University ne reclama la paternità.

Anche qui, il drugstore Platt & Colt serve coppe gelato con soda aromatizzate, e una domenica del 1892 gli avventori stessi formulano il sundae in assenza di bibite gassate. Malgrado la disputa delle due città universitarie nota come le sundae wars, il dolce si è diffuso rapidamente nei drugstore e nelle gelaterie americane di inizio Novecento. Anche l’etimologia del termine sundae è legata alla domenica. Secondo la versione più diffusa, il nuovo dolce a base di gelato e topping all’inizio era venduto esclusivamente di domenica. Da qui il nome Sunday, poi trasformato in “sundae” per distinguerlo dall’accezione religiosa del giorno della settimana e renderlo più adatto alla promozione commerciale.

ice cream sundae

Molto più che una coppa di gelato arricchita

La composizione del sundae prevede 2-3 palline di ice cream, solitamente alla vaniglia, ma è comune includere altri gusti come cioccolato o fragola, sulle quali si versano topping al cioccolato, caramello o alla fragola. Infine ci sono le varie aggiunte sovrapponibili, che vanno dalla granella di arachidi, noci o mandorle tostate; le codette di zucchero colorate, caramelle frantumate, frutta a dadini, fino ai cookies sbriciolati, il tutto sormontato da un abbondante ciuffo di panna montata.

Immancabile è ciliegina candita al maraschino appoggiata in cima alla panna. Per quanto riguarda la presentazione, il sundae è tradizionalmente servito in un alto bicchiere svasato, che permette di vedere bene gli strati di gelato e i condimenti.

Varianti del sundae

Da questa formula si sono sviluppate infinite varianti, come l’hot fudge sundae con salsa al cioccolato fuso. Anche qui le origini sono contese: la cittadina di Two Rivers nel Wisconsin ne difende l’origine; contro Los Angeles, che si dichiara patria dell’hot fudge sundae dal 1906 per mano di Clarence Clifton Brown, della gelateria C.C. Brown’s Ice Cream Shop, che per primo avrebbe versato cioccolato fuso sul gelato.

La più celebre evoluzione del sundae resta però il banana split, ideato nel 1904 dal farmacista David “Doc” Strickler in Pennsylvania. La banana tagliata a metà per la lunghezza, è sormontata da tre palline di gelato, e decorata con topping al cioccolato, panna optional, e l’immancabile ciliegina. Un sundae “espanso” che ha finito per diventare un dolce a sé, mantenendo però la stessa logica di abbondanza e spettacolarità.

banana split nasce da ice cream sundae

Un successo da leggere in chiave culturale

A differenza del gelato italiano che è meno grasso e con una percentuale d’aria ridotta, l’ice cream statunitense, disponibile ovunque e consumato in porzioni generose, ha una struttura più compatta e burrosa, che regge bene topping e aggiunte. Il sundae, insomma, è un dessert da spettacolarizzare, più che una ricerca di purezza dei gusti. In Italia, il confronto è inevitabile: qui il gelato artigianale si consuma per lo più “in purezza”, senza eccesso di decorazioni, e in porzioni contenute. Ma proprio questa differenza rivela la funzione sociale del sundae: un dolce pensato per il consumo conviviale fuori casa, con quel fascino vintage delle illustrazioni di Norman Rockwell.

L’ice cream sundae negli Stati Uniti resta un dolce familiare, legato ai diner, ai drugstore, alle catene di gelaterie d’epoca e ai ricordi d’infanzia di generazioni passate. In Italia probabilmente non troverebbe lo stesso successo, ma osservandolo si comprende meglio come due culture diverse abbiano trasformato lo stesso prodotto in simboli gastronomici lontani ma ugualmente identitari.

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