E pensare che tutto รจ nato da una bacinella. Quasโat, cosรฌ si chiamava. Almeno in origine, quando era un dolce semplicissimo, molto diverso dalla torta opulenta che conosciamo oggi. Ricotta di pecora e miele, nientโaltro. Un abbinamento azzeccatissimo che negli anni si รจ evoluto fino a trasformarsi nel dessert simbolo della Sicilia, che insieme al cannolo ha reso celebre la pasticceria dellโisola: sua maestร , la cassata. Eppure, inizialmente non era altro che un poโ di ricotta mescolata con il miele e versata in una bacinella โ molto probabilmente inventata da un pastore affamato con ciรฒ che aveva a disposizione โ solo in seguito inserita in un guscio di pasta frolla dai cuochi alla corte dellโemiro in piazza Kalsa, che per primi decisero di cuocere il tutto dando vita alla cassata al forno, prima vera antenata del dolce. Ma quando si parla di cucina siciliana, si sa, la storia รจ lunga e intricata, frutto delle tante dominazioni che si sono succedete in questโisola nel cuore del Mediterraneo, creando una tavola composita e affascinante. La cassata non fa eccezione, e infatti unโulteriore modifica della ricetta arriva con i Normanni, e lโinvenzione della pasta reale, ingrediente fondamentale per moltissime prelibatezze locali.
A creare la pasta reale furono le monache del convento di Santa Maria dellโAmmiraglio, sede della parrocchia di San Nicolรฒ โdei Greciโ e nota come La Martorana: le suore erano famose al tempo per curare uno dei giardini piรน belli della cittร , cosรฌ rinomato da incuriosire anche il Vescovo in persona, che decise di andarlo a vedere dal vivo. La visita, perรฒ, avvenne in pieno autunno, durante la festa di Ognissanti, quando gli alberi erano spogli e lโorto impoverito: le suore ebbero allora lโintuizione di modellare la pasta di mandorle a forma di frutti da offrire al Vescovo, creando cosรฌ la tipica frutta martorana. Un semplice impasto di farina di mandorle e zucchero che, colorato di verde, venne utilizzato poi per racchiudere la cassata, rendendola ancora piรน preziosa. Ma per una cassata che si rispetti occorre anche del buon cioccolato: bisogna quindi attendere la scoperta dellโAmerica, e soprattutto la conquista spagnola e la nascita del Regno delle Due Sicilie, perchรฉ i pezzetti di cioccolato fondente vengano aggiunti allโinterno della crema soffice di ricotta.
Manca un altro elemento fondamentale: il pan di Spagna. Stavolta bisogna ringraziare i genovesi, che portarono la torta morbida in Sicilia (del resto, la base piรน famosa della pasticceria รจ opera ligure, ma questa รจ unโaltra storia). La novitร venne accolta bene dai siciliani, che la usarono per sostituire la pasta frolla nella cassata. Fondamentali, poi, i canditi: prodotti dalla storia millenaria, per secoli considerati un prezioso medicinale, diffusi in Europa grazie ai marinai di Venezia e Genova di ritorno dai viaggi in Oriente, ma giร presenti in terra siciliana dal tempo della dominazione araba. Specialitร del territorio รจ la zuccata, zucca candita nata grazie al pasticcere palermitano Salvatore Gulรฌ, lo stesso che nel 1873 codificรฒ per primo la ricetta della cassata. Il nome del dolce compare, perรฒ, molto tempo prima: si trova nel โDeclarusโ di Angelo Senisio, un vocabolario di parole rare che lo definisce โcomposto da pasta di pane e formaggioโ. Certo, al tempo la ricetta era ben diversa e non ancora famosa: nel Cinquecento, invece, diventa simbolo della Pasqua grazie al sinodo della diocesi di Mazara del Vallo. Un famoso detto siciliano, infatti, recita tinti รจ cu nun mancia a cassata a matina ri Pasqua, ovvero โmeschino รจ chi non mangia la cassata la mattina di Pasquaโ.
Da una bacinella di ricotta e miele si รจ arrivati, quindi, a un pan di Spagna ripieno di ricotta impastata con zucchero e pezzetti di cioccolato, rivestita da pasta di mandorle e pan di Spagna alternati tra loro, ricoperta di glassa di zucchero e sormontata da canditi. Un dolce elaborato e golosissimo, non semplice da preparare, ma che ripagherร di ogni fatica. Resta ancora in voga anche la versione in forno, un guscio di frolla ripieno con un alto strato di ricotta lavorata con zucchero e pezzi di cioccolato, cotto in forno e poi spolverato con zucchero a velo. Come sempre nel caso delle ricette tradizionali, ingredienti e dosi variano a seconda della localitร .
a cura di Michela Becchi
Niente da mostrare
ResetGambero Rosso SPA
P.lva 06051141007
Codice SDI: RWB54P8
registrazione n. 94/2021 Tribunale di Roma
Modifica impostazioni cookie
Privacy: Responsabile della Protezione dei dati personali – Gambero Rosso S.p.A. – via Ottavio Gasparri 13/17 – 00152, Roma, email: [email protected]
Resta aggiornato sulle novitร del mondo dell’enogastronomia! Iscriviti alle newsletter di Gambero Rosso.
ยฉ Gambero Rosso SPA – Tutti i diritti riservati.
Made with love by Programmatic Advertising Ltd