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Stati Uniti

L'invenzione che ha salvato milioni di pizze d'asporto (ideata da una donna)

Un'idea semplice e geniale ha rivoluzionato la consegna della pizza negli Stati Uniti (e non solo). Ma chi era davvero l'inventrice del "salva-pizza"?

  • 05 Giugno, 2025

Chi non ha mai usato il distanziatore in plastica che mantiene separata la superficie della pizza dal coperchio del cartone da asporto per simulare il tavolino delle Polly Pocket, o per “l’osteria” del presepe natalizio, scagli la prima pietra. Spesso, ordinando una pizza da asporto, ci ritroviamo con quel piccolo oggetto di plastica al centro: il “salva-pizza“. Un semplice accessorio che impedisce al coperchio della scatola di toccare la nostra tonda, preservandone così il topping. Ma dietro questa invenzione c’è una storia poco conosciuta, quella di di una donna che nel 1983 ha brevettato una soluzione a un problema quotidiano. Non ha mai guadagnato nulla dalla sua intuizione, ma ha salvato un’infinità di pizze.

 

L’invenzione che ha salvato la pizza d’asporto

Negli Stati Uniti la pizza è una cosa seria. Grande, generosa, spesso ordinata in formato famiglia e consegnata in scatole di cartone di ampia metratura. Ma fino agli anni Ottanta, con l’umidità, il calore e la fretta del delivery, succedeva spesso che il coperchio cedesse, schiacciando formaggio e condimenti: pizze rovinate e clienti frustrati. A porre fine a questo dramma casalingo c’ha pensato Carmela Vitale, casalinga di Dix Hills, sull’isola di Long Island, nello Stato di New York. Per la sua famiglia numerosa ordinare la pizza risolveva due problemi: era una cena che costava relativamente poco, e a fine serata niente piatti da lavare.

Nel 1983, infastidita dal fatto che la scatola della pizza spesso si deformava a causa del calore e della condensa, causando il contatto tra il coperchio e la pizza, rovinandola, decide di agire. Senza una formazione scientifica o ingegneristica, ma con una mente pratica e osservatrice, idea un piccolo supporto di plastica con tre gambe da posizionare al centro della pizza, in grado di tenere sollevato il coperchio della scatola. Il brevetto n. 4,498,586 è stato depositato il 10 febbraio 1983 e rilasciato il 12 febbraio 1985 come package saver, anche se sarebbe passato alla storia come il salva-pizza, pizza saver. Un disco di un paio di centimetri, tre piccole gambe (a volte 4), poco più di due grammi di plastica resistente al calore, e un impatto globale. Quella di Vitale è stata una risposta a un fastidio quotidiano, che però ha intercettato un bisogno reale e diffusissimo. Il brevetto, però, è scaduto nel 1993: Vitale per mancanza di fondi non lo ha rinnovato, e la sua invenzione è finita nelle mani delle grandi aziende del packaging, che hanno iniziato a produrla in massa, a costi bassissimi.

Il salva-pizza fa il giro del mondo

Dato l’aspetto di un tavolino, nell’estate 2018 la catena Boston Pizza realizza una campagna promozionale in Canada che ha trasformato il salva-pizza in un mini set da giardino, aggiungendo sedie di plastica in miniatura da mettere accanto al tavolo. Nel marzo 2020, Pizza Hut Hong Kong e IKEA avviano una joint venture per la creazione di un nuovo tavolino chiamato SÄVA, progettato per assomigliare al pizza saver. Il tavolino di facile montaggio arrivava imballato in una confezione in cartone simile a quella per la pizza da asporto, e le istruzioni per l’assemblaggio includevano il suggerimento di ordinare una pizza con polpette svedesi da Pizza Hut, che avrebbe contenuto le stesse polpette servite nei ristoranti del noto mobilificio.


E poi sì, il pizza saver è arrivato anche in Italia. Seppure meno diffuso rispetto agli Stati Uniti, anche da noi oggi è facile trovarlo – in plastica bianca o di vari colori – al centro delle pizze d’asporto, soprattutto in ordinazioni con più tonde. Una piccola invenzione geniale che protegge la pizza durante il trasporto. Carmela Vitale, però, è rimasta fuori da tutto questo. Nessun riconoscimento, nessun guadagno, nessuna intervista celebrativa su riviste patinate. Di lei resta solo un nome su un documento del 1985 depositato presso l’ufficio brevetti degli Stati Uniti. Carmela Vitale è morta il 2 settembre 2005, una settimana dopo il suo 68° compleanno e vent’anni dopo aver salvato la pizza da asporto. Quindi la prossima volta che arriva a casa una tonda fumante e integra, rivolgiamo un pensiero alla sua geniale inventrice. Grazie, Carmela.

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