Croccante, speziata, unta al punto giusto. La spice bag è uno di quei piatti che sembrano nati per caso, ma che finiscono per entrare dritti nel cuore di un intero Paese. Non è esagerato dire che oggi, in Irlanda, la spice bag è una vera istituzione, un comfort food popolare quanto il curry nel Regno Unito. E se all’estero si sta diffondendo solo ora grazie ai social, basta fare un salto in una friggitoria cinese di Dublino per capire che qui è una faccenda seria.
La storia inizia a metà degli anni 2000 al Sunflower Chinese Takeaway di Templeogue, sobborgo a sud di Dublino. Alcuni dipendenti, a fine turno, iniziano a combinare gli avanzi del servizio (patatine fritte, bocconcini di pollo croccante, cipolla, peperoni e un mix di spezie piccanti) in un sacchetto di carta. Uno spuntino veloce, da condividere dietro il bancone o portare a casa dopo un faticoso turno di lavoro. Ma l’idea piace talmente tanto che finisce nel menu ufficiale, e da lì comincia a circolare in tutta la città. Il nome? Semplice: spice bag.
Da quel momento, il successo è stato travolgente. Al punto che nel 2025 la voce “spice bag” è stata ufficialmente inserita nell’Oxford English Dictionary, consacrando il suo status di icona nazionale. E già nel 2021 Deliveroo Ireland aveva lanciato una petizione — con tanto di hashtag dedicato — per istituire una vera e propria “Giornata nazionale delle spice bags”.
Da quel momento, il successo è stato travolgente. Al punto che nel 2025 la voce “spice bag” è stata ufficialmente inserita nell’Oxford English Dictionary, consacrando il suo status di icona nazionale. E già nel 2021 Deliveroo Ireland aveva lanciato una petizione — con tanto di hashtag dedicato — per istituire una vera e propria “Giornata nazionale delle spice bags”.
Il bello della spice bag è la sua semplicità… e l’unto: patatine fritte croccanti, strisce di pollo fritto (impanato o in pastella), cipolle, peperoni e una generosa dose di spezie. Il mix varia da take-away a take-away, ma in genere include paprika, sale, zucchero, aglio in polvere, peperoncino, pepe bianco, cipolla essiccata, a volte un tocco di curry e, per i puristi, anche una spolverata di cinque spezie cinesi. Il tutto viene mescolato dentro un sacchetto di carta oleata: niente piatti, niente posate, solo le mani (o al massimo una forchettina di legno).
Con il tempo, la ricetta si è moltiplicata in mille varianti. Alcuni locali propongono versioni vegetariane con tofu fritto, altri sostituiscono il pollo con anatra o gamberi. Non mancano le reinterpretazioni “gourmet”, servite in ciotole con spezie artigianali, cipollotti freschi o carote julienne. C’è chi ci infila persino mini involtini primavera o polpette fritte. E poi ci sono le versioni casalinghe: la passione per la spice bag ha raggiunto livelli tali da ispirare la nascita di un prodotto dedicato: lo spice bag seasoning. Questo mix di spezie, creato per permettere agli appassionati di replicare l’esperienza sul divano, si trova ormai in tutti i supermercati. Online, intanto, spopolano le ricette per preparare una “homemade spice bag” degna dei migliori take-away.
Difficile immaginare una spice bag senza almeno una salsa di accompagnamento. Le più amate sono la curry sauce, densa e profumata, e la satay al burro d’arachidi, dal gusto pieno e leggermente dolce. C’è chi preferisce il contrasto della sweet chili, chi opta per un tuffo nell’aglio piccante, chi ancora le mescola tutte insieme per esaltare la speziatura del piatto. E che esperienza irlandese sarebbe senza l’imprescindibile Guinness da accompagnare? Il sapore speziato e grasso del piatto si abbina perfettamente alla cremosità della birra, creando un contrasto con la croccantezza piccante del pollo che è pura goduria.
foto credits: TikTok @thisisiradio (sinistra) @bechardgrave (destra)
Oggi la spice bag è più virale che mai. Influencer, travel blogger e TikToker che visitano l’Irlanda non si fanno mai mancare una pausa in una friggitoria cinese per assaggiarla. È diventata una tappa obbligata quanto una visita al Trinity College o una pinta al Temple Bar ma anche un appuntamento fisso per studenti, lavoratori e nottambuli del posto che non sanno resistere al profumo, ormai inevitabile, che impregna le vie di Dublino.
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