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Cantina di Negrar lancia un Valpolicella Classico Doc a 11,5 gradi alcolici

"Vini a gradazione contenuta? Un business strategico e promettente". Parla Brunelli, presidente dell'antica cooperativa veronese

  • 07 Agosto, 2025

In collaborazione con Cantina Valpolicella Negrar

Per molti anni la Valpolicella vitivinicola è stata riconosciuta per uno stile molto preciso. Vini ricchi, morbidi, complessi, frutto di quel grande patrimonio culturale rappresentato dalla tecnica dell’appassimento. Di recente, la trasformazione dei gusti e degli stili di consumo unita alle cautele salutistiche spinge verso una evoluzione virtuosa che privilegia prodotti più leggeri e accessibili, senza perdere la qualità, caratterizzati tra l’altro dalla diminuzione della gradazione alcolica.

Crescere significa innovare

«Il low alcol rappresenta per Domìni Veneti una nuova sfida, un percorso che intraprendiamo con entusiasmo anche a fronte delle nuove tendenze, delle richieste dei giovani consumatori e degli input che riceviamo dai mercati emergenti. Si tratta di un cambiamento lento, non uniforme ma al quale guardiamo con grande interesse». A parlare è Giampaolo Brunelli, presidente di Cantina Valpolicella Negrar, la storica cooperativa situata alle porte di Verona che dal 1933 custodisce un patrimonio umano e territoriale straordinario: 240 soci che, generazione dopo generazione, si prendono cura di 700 ettari di vigneto distribuiti sulle colline della Valpolicella Classica, cuore pulsante della produzione.

Spiega Brunelli: «Crescere significa innovare, senza mai tradire le nostre radici: non vogliamo sostituire, ma affiancare il profilo tradizionale della nostra identità, offrendo interpretazioni diverse in grado di dialogare con pubblici e contesti differenti». C’è un momento, dunque, in cui anche i territori più antichi sentono il bisogno di respirare una luce diversa, di interpretare la propria essenza con un passo più lieve, senza smarrire profondità o coerenza. È da questo ascolto — della terra, del clima, dei consumatori che nasce la nuova sfida. «La cantina ritiene che il segmento dei vini a gradazione contenuta sia un business strategico e promettente – assicura Brunelli – da integrare alla gamma tradizionale per intercettare nuove fasce di consumo e mercati in espansione».

 

Un Valpolicella Classico a gradazione contenuta

Così, in occasione del Vinitaly 2025 Domini Veneti ha lanciato un nuovo Valpolicella, il primo Valpolicella Classico Doc progettato con gradazione contenuta pari a 11,5% vol, già disponibile sul mercato Horeca dal mese di giugno. «Altre referenze a gradazione ridotta sono in fase di sviluppo per affiancare il profilo tradizionale, ma non sono ancora state definite tempistiche e numeri precisi», precisa Brunelli. Ma quali sono le caratteristiche di questa innovativa versione low alcol? «È un Valpolicella più fresco, agile e moderno, pensato per consumatori curiosi di esperienze versatili, capace di mantenere complessità e tipicità ma con un passo più lieve», spiega Brunelli. Il vino è il frutto di un blend di uve corvina, corvinone e rondinella raccolte in alta collina, tra i 250 e i 500 metri. La vendemmia avviene nella prima settimana di ottobre con selezione esclusivamente manuale. Dopo la pigiatura soffice con diraspatura delle uve, c’è la fermentazione alla temperatura da 20° a 22° C e una macerazione di 5 giorni. L’affinamento si svolge esclusivamente in vasche di acciaio.

 

Bevibilità, freschezza e frutto

In questo prodotto «registriamo un maggiore accumulo di sostanze aromatiche e, allo stesso tempo, una minore concentrazione zuccherina nelle uve – continua Brunelli – che si traduce in vini naturalmente meno alcolici ma più complessi dal punto di vista olfattivo. È un’evoluzione agronomica che ci aiuta a rispondere alla richiesta di vini più freschi, eleganti e contemporanei».

«Nel caso del nostro nuovo Valpolicella il risultato è un rosso fragrante, pronto da bere – spiega Alessia Ceschi, vicepresidente di Cantina Valpolicella Negrar – Un prodotto adatto al nuovo gusto emergente, insomma. Del resto la bevibilità è uno dei tre pilastri del progetto, insieme a freschezza e frutto: un rosso accessibile anche d’estate, nei dehors, nei momenti informali, in abbinamento a piatti freschi, veloci, quotidiani. Leggerezza e fluidità del sorso sono centrali per allargare il pubblico e i contesti di consumo».

Verso una nuova generazione di appassionati

Un vino che va incontro anche alla necessità di valorizzare le situazioni informali e una cucina più semplice e quotidiana. «Questo low alcol – spiega Brunelli – è pensato per accompagnare piatti semplici senza sovrastarli: un tagliere di salumi e formaggi freschi o un primo leggero mettono in risalto la sua freschezza e struttura armonica. È un vino ready to drink, ideale per un aperitivo all’aperto o un pranzo informale: bastano 8–10°C per valorizzarne la bevibilità e la pulizia del sorso, caratteristiche su cui abbiamo insistito fin dalla vinificazione».

E con questo prodotto, la Cantina Valpolicella Negrar conta di raggiungere «consumatori attenti alla qualità ma curiosi di nuove esperienze, in particolare la nuova generazione di appassionati e i mercati emergenti, che richiedono stili di consumo più moderni e versatili».

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