In collaborazione con Cantina Valpolicella Negrar
Per molti anni la Valpolicella vitivinicola è stata riconosciuta per uno stile molto preciso. Vini ricchi, morbidi, complessi, frutto di quel grande patrimonio culturale rappresentato dalla tecnica dell’appassimento. Di recente, la trasformazione dei gusti e degli stili di consumo unita alle cautele salutistiche spinge verso una evoluzione virtuosa che privilegia prodotti più leggeri e accessibili, senza perdere la qualità, caratterizzati tra l’altro dalla diminuzione della gradazione alcolica.
«Il low alcol rappresenta per Domìni Veneti una nuova sfida, un percorso che intraprendiamo con entusiasmo anche a fronte delle nuove tendenze, delle richieste dei giovani consumatori e degli input che riceviamo dai mercati emergenti. Si tratta di un cambiamento lento, non uniforme ma al quale guardiamo con grande interesse». A parlare è Giampaolo Brunelli, presidente di Cantina Valpolicella Negrar, la storica cooperativa situata alle porte di Verona che dal 1933 custodisce un patrimonio umano e territoriale straordinario: 240 soci che, generazione dopo generazione, si prendono cura di 700 ettari di vigneto distribuiti sulle colline della Valpolicella Classica, cuore pulsante della produzione.
Spiega Brunelli: «Crescere significa innovare, senza mai tradire le nostre radici: non vogliamo sostituire, ma affiancare il profilo tradizionale della nostra identità, offrendo interpretazioni diverse in grado di dialogare con pubblici e contesti differenti». C’è un momento, dunque, in cui anche i territori più antichi sentono il bisogno di respirare una luce diversa, di interpretare la propria essenza con un passo più lieve, senza smarrire profondità o coerenza. È da questo ascolto — della terra, del clima, dei consumatori che nasce la nuova sfida. «La cantina ritiene che il segmento dei vini a gradazione contenuta sia un business strategico e promettente – assicura Brunelli – da integrare alla gamma tradizionale per intercettare nuove fasce di consumo e mercati in espansione».
Così, in occasione del Vinitaly 2025 Domini Veneti ha lanciato un nuovo Valpolicella, il primo Valpolicella Classico Doc progettato con gradazione contenuta pari a 11,5% vol, già disponibile sul mercato Horeca dal mese di giugno. «Altre referenze a gradazione ridotta sono in fase di sviluppo per affiancare il profilo tradizionale, ma non sono ancora state definite tempistiche e numeri precisi», precisa Brunelli. Ma quali sono le caratteristiche di questa innovativa versione low alcol? «È un Valpolicella più fresco, agile e moderno, pensato per consumatori curiosi di esperienze versatili, capace di mantenere complessità e tipicità ma con un passo più lieve», spiega Brunelli. Il vino è il frutto di un blend di uve corvina, corvinone e rondinella raccolte in alta collina, tra i 250 e i 500 metri. La vendemmia avviene nella prima settimana di ottobre con selezione esclusivamente manuale. Dopo la pigiatura soffice con diraspatura delle uve, c’è la fermentazione alla temperatura da 20° a 22° C e una macerazione di 5 giorni. L’affinamento si svolge esclusivamente in vasche di acciaio.
Bevibilità, freschezza e frutto
In questo prodotto «registriamo un maggiore accumulo di sostanze aromatiche e, allo stesso tempo, una minore concentrazione zuccherina nelle uve – continua Brunelli – che si traduce in vini naturalmente meno alcolici ma più complessi dal punto di vista olfattivo. È un’evoluzione agronomica che ci aiuta a rispondere alla richiesta di vini più freschi, eleganti e contemporanei».
«Nel caso del nostro nuovo Valpolicella il risultato è un rosso fragrante, pronto da bere – spiega Alessia Ceschi, vicepresidente di Cantina Valpolicella Negrar – Un prodotto adatto al nuovo gusto emergente, insomma. Del resto la bevibilità è uno dei tre pilastri del progetto, insieme a freschezza e frutto: un rosso accessibile anche d’estate, nei dehors, nei momenti informali, in abbinamento a piatti freschi, veloci, quotidiani. Leggerezza e fluidità del sorso sono centrali per allargare il pubblico e i contesti di consumo».
Verso una nuova generazione di appassionati
Un vino che va incontro anche alla necessità di valorizzare le situazioni informali e una cucina più semplice e quotidiana. «Questo low alcol – spiega Brunelli – è pensato per accompagnare piatti semplici senza sovrastarli: un tagliere di salumi e formaggi freschi o un primo leggero mettono in risalto la sua freschezza e struttura armonica. È un vino ready to drink, ideale per un aperitivo all’aperto o un pranzo informale: bastano 8–10°C per valorizzarne la bevibilità e la pulizia del sorso, caratteristiche su cui abbiamo insistito fin dalla vinificazione».
E con questo prodotto, la Cantina Valpolicella Negrar conta di raggiungere «consumatori attenti alla qualità ma curiosi di nuove esperienze, in particolare la nuova generazione di appassionati e i mercati emergenti, che richiedono stili di consumo più moderni e versatili».
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