Una piccola Italia a Londra. La ragazza romana che ha portato il bar di famiglia all'estero

13 Mar 2024, 08:12 | a cura di
La gavetta l'ha fatta al bar di famiglia, poi nelle caffetterie di Londra, prima di iniziare a tostare e servire le bevande da un "coffee van". Alla fine, il sogno si è realizzato: un bar tutto suo, dove ritrovare anche un po' delle proprie radici

Mileto Caffè, Roma. Recita così questa insegna di Hampstead, Londra: perché la proposta sarà anche internazionale, ma il legame con la Capitale resta. Senza oscurare il resto, senza mai essere invadente: non è un bar all’italiana e neanche un bar per italiani. Mileto Caffè è semplicemente un locale indipendente, frutto dei sacrifici di una giovane barista e della sua famiglia.

Federica Federico

Mileto Caffè, da Roma a Londra

Riavvolgiamo il nastro e torniamo a Roma, zona Capannelle. Dal 2000 il bar di Federica Federico e la sua famiglia ha rappresentato un porto sicuro per i tanti abitanti del quartiere. La bella piazzetta assolata in estate era perfetta per aperitivi e lunghe serate, la proposta era classica, l’accoglienza sempre calorosa, e col caffè Federica aveva iniziato a fare un bel lavoro appassionandosi agli specialty e iniziando a seguire corsi di formazione.

Faith in Coffee, l'inizio della torrefazione

Nel 2017 ha fatto i bagagli ed è volata a Londra, dove ha continuato a specializzarsi nel settore. Il Covid l’ha riportata a casa, inizialmente con l’idea di rimanerci, «poi però mi erano stati offerti dei lavori sottopagati, uno anche gratis… ho rimpacchettato tutto e sono tornata in Inghilterra». Ma Federica non sta stare ferma, in mezzo ai chicchi di caffè ci è cresciuta, la sua è una famiglia di lavoratori instancabili, di quelli abituati a tenere ritmi sostenuti per soddisfare clienti a ogni ora. Così, nel 2021 è nato il suo brand: Faith in Coffee, Fede nel caffè: «Tostavo in una torrefazione condivisa, poi andavo a vendere e servire il caffè su un truck di fronte al Borough Market».

La nascita del bar a Londra

Di "fede" ne ha avuta parecchia (insieme a una generosa dose di tenacia). L’attività funzionava, ma Federica è una barista nata, ha bisogno di clienti fissi, di dispensare sorrisi dietro un bancone, «volevo trovare un posto più stabile e mi è capitata una buona occasione al Pears Building», un grande edificio nato grazie all’associazione di beneficenza Royal Free Charity, che comprende uno dei più grandi centri di immunologia d’Europa e diversi spazi di intrattenimento, tra cui una caffetteria. Nel frattempo, Federica aveva preso in affitto un magazzino per tostare il caffè, comprato una macchina nuova, «l’Aillio Bullet da un kg» e il 27 aprile 2023 ha aperto il suo Mileto Caffè.

Una realtà che porta il nome di sempre, ma che ha ben impresso il suo stampo. Accolta da subito con entusiasmo, «qui ci sono perlopiù catene, ma la clientela è altospendente, una caffetteria indipendente mancava. I residenti si sono affezionati». Ha fatto tutto da sola, Federica, che oggi ha una squadra composta da sei persone, «con un ragazzo che mi aiuta anche con la tostatura». I caffè sono i suoi, l’espresso doppio va alla grande «ma anche cappuccini e flat white» e finisce circa tre kg di caffè al giorno.

Focacce, porchetta e qualche sorpresa dall'Italia

Da Mileto Caffè, poi, si mangia bene, e a breve si potranno fare anche aperitivi «sto prendendo la licenza per servire l’alcol, al momento siamo chiusi la domenica ma sto studiando una formula brunch per il futuro». Niente cucina: le materie prime arrivano da fornitori italiani e Federica le assembla, «faccio focacce a tutto spiano» con salumi e specialità made in Italy, e un occhio di riguardo (e il cuore) sempre rivolto a Roma, «ho anche la porchetta, buonissima».

A colazione ci sono croissant farciti, yogurt con granola, toast con burro d’arachidi o con l’avocado, e poi anche taralli e olive, più qualche chicca dall’Italia: «Non vendo caramelle o snack, però ogni tanto qualche prodotto tipico come i crostini o i Baci Perugina lo inserisco. Sono pur sempre le mie radici».

Gli incontri in lingua italiana

La sua è una clientela di fiducia, «mi percepiscono come un bar familiare, anche se in realtà sono sola. Quando ho aperto, sulla locandina ho messo la foto di mia madre, a rappresentare la continuità con il bar di Roma». Per mantenere il contatto con la sua terra organizza anche degli incontri per praticare l’italiano, «non sono lezioni ma occasioni per ritrovarsi e chiacchierare un po’, sia per gli italiani che abitano qui che per gli inglesi che vogliono imparare la lingua».

Il sogno londinese di Federica

Mileto Caffè a Roma oggi non esiste più, «puntavano su di me, ma questa è la mia nuova casa, a breve avrò anche l’esame per la cittadinanza». Però un pezzo di quella storia familiare vive ancora in questo quartiere residenziale di Londra: i ricordi delle serate in piazza sotto gli ombrelloni, le chiacchiere con la gente del quartiere già dalle prime ore del mattino, le tante tazzine servite nelle ore di punta, i calici di vino sorseggiati al tramonto. Ma la mamma è contenta? «Beh, sarebbe più felice se stessi a Roma… però sì, è stata la prima a venire all’inaugurazione e tornerà anche per il primo compleanno».

Perché in fondo, Mileto Caffè racconta un po’ anche la sua storia. Ma soprattutto quella di una donna di 34 anni, che da un'attività di famiglia vecchio stampo è riuscita a creare un progetto nuovo. Con tutta la gavetta e le incertezze del caso, le esperienze negative e i momenti di stallo, e pure una pandemia di mezzo. E quella nostalgia che, ogni tanto, bussa più prepotentemente del solito. Ma alla fine, un pezzo della sua Roma se l'è ricreato da sola.

Mileto Caffè – Londra – Pears Building, Rosslyn Hill - miletocaffe.com/menu

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