Per anni fedele compagno di cene eleganti, brindisi solenni e lunghe discussioni tra amici. Ma oggi, guardando i dati e leggendo i titoli di molti media verrebbe da pensare che il vino sia destinato a diventare un ricordo del passato. Colpa (o merito) delle nuove generazioni, si dice. Ma รจ davvero cosรฌ? I giovani hanno davvero perso interesse per il vino, oppure รจ lโindustria che non ha ancora capito come parlare con loro? La risposta รจ no. I gusti che cambiano tracciano una crisi, gli stipendi bassi escludono le nuove generazioni dal mondo del vino e, a essere sinceri, non รจ solo una responsabilitร della Gen Z il calo dei consumi. In questo scenario, certo, qualcosa deve cambiare e le cantine si stanno muovendo per incuriosire i giovani e coinvolgerli nel mondo del vino.
ยซUn tempo visitare una cantina era un rito semplice: si arrivava, magari senza prenotazione, si assaggiavano i vini versati dal produttore o dalla sua famiglia, si compravano alcune bottiglie e si portava a casa una storia da raccontare agli amiciยป scrive Letti Teague sul Wall Street Journal. Oggi quel modello sembra essere superato. Le cantine si stanno reinventando, cercando nuovi linguaggi per coinvolgere un pubblico piรน giovane, abituato a esperienze multisensoriali, contenuti condivisibili e -parola chiave- โesperienzeโ. Cosรฌ ecco comparire tour in cantina con yoga tra le capre, degustazioni in sale specchiate, wine club vegani e… asini in miniatura. Sรฌ, anche gli animali da cortile possono diventare ambasciatori del vino se servono a raccontare valori come la sostenibilitร e lโagricoltura biologicaโtemi cari ai Millennials e alla Gen Z. ยซBenny, Jewel, Copper Penny e il piccolo Cotton sono le mascotte ufficiali della nuova “divisione a base vegetale” del club del cibo e del vino della cantinaยป, ha detto la cofondatrice della cantina Ravines, Lisa Hallgren. E funzionano, a quanto pare.
Le cantine si spogliano della loro identitร di luogo di produzione e punto vendita, diventando una destinazione, un luogo dโincontro, uno spazio di relax. Addirittura alcune, come la Slater Run Vineyards in Virginia, organizzano concerti e ospitano food truck; altre, come la Michael Shaps Winery, puntano su ambienti silenziosi e degustazioni premium, lontani dal clamore e dalle distrazioni. Secondo John Cifelli, manager di Unionville Vineyards, ยซi visitatori vengono in cantina per rilassarsi, non solo per ascoltare una storia e comprare qualche bottigliaยป.
Se cambia il modo di fruire dei luoghi, non da meno รจ il gusto. E non parliamo dei Boomer, che restano fedeli a chardonnay e cabernet sauvignon, ma dei giovani consumatori che si dimostrano sempre piรน curiosi e aperti. Secondo il Wine Market Council, i Millennials amano sperimentare: dalle uve autoctone poco note alle tecniche produttive piรน artigianali. Cosรฌ, cantine di successo, anche piccole e indipendenti, stanzo ampliando la loro gamma con vitigni come savagnin, auxerrois, noiret, muscat ottonel, saperavi, kerner โvarietร di nicchia, molto spesso escluse dai grandi mercati ma capaci di conquistare palati piรน giovani.
ยซQuale formula conquisterร il cuore dei giovani bevitori e assicurerร la redditivitร delle cantine?ยป scrive Teague. ยซSono contenta che visitare le cantine sia diventata un’esperienza piรน multidimensionale di quando ho iniziato, ma spero che il โfineโ non si perdaยป. ย ยซIl vino deve restare al centroยป continua la giornalista. ยซQuindi brindo alla giusta combinazione di esperienze e contenuti che saprร far nascere un amore profondo per il vino anche nelle generazioni futureยป.
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