Cristiano Tomei รจ il cuoco che sfugge a qualunque definizione, quello che si mette fuori dalle tendenze e dai clichรฉ stabiliti, non a caso il suo estro creativo a qualcuno ha dato da pensare. Ma รจ quello che capita agli autodidatti ricchi di genialitร , e a tutti coloro che si sono formati sul campo grazie ed esperienze e pensieri che รจ difficile poi che vengano seguiti dagli altri. Un percorso ristorativo che lo ha portato da Viareggio a Lucca, con il locale che non cambia nome, ovvero LโImbuto, ma cambia quello che sta attorno alle sue proposte culinarie, alle quali ci si affida con entusiasmo perchรฉ nate – spesso – per un periodo che non รจ stabilito in anticipo. Poi alcune rimangono nel tempo e fanno scuola, come la sua interpretazione di bistecca sulla corteccia o la pasta cotta nella pasta. Durante la quarantena รจ rimasto in casa, a godersi i figli, ma poi ha inventato un delivery ad effetto, troppo divertente da mettere in atto, la cucina da fare in due per due, una sorta di legame sprofondo tra coppie, senza soluzione di continuitร , dai fornelli alla tavola. Intanto anche la televisione prosegue con successo (Pupi & Fornelli, su Tv8), una sorta di personaggio naturalmente di successo e la nostra chiacchierata parte proprio da lรฌ.
Come hai vissuto la pandemia?
L’ho vissuta in maniera profonda, lโho sentita come una sensazione forte. Completamente diversa rispetto ad altre esperienze perchรฉ era sconosciuta, persino le guerre si sa che prima o poi finiscono, qui รจ stato un tuffo nellโignoto, ci ha bloccato, si parlava senza ci fosse un’idea chiara.
Torniamo indietro di qualche mese… come รจ andata?
Con il lavoro del ristorante, la televisione e la consulenza dellโhotel Bauer a Venezia giro tantissimo; quando รจ scoppiato il primo caso a Codogno ero a Milano, a registrare il programma. Tornando indietro verso casa, sono rimasto colpito da quel che vedevo: le ambulanze a Lodi e tutto il resto, sembravano scene di un film.
Poi cosa รจ successo?
Sono tornato a Milano il venerdรฌ successivo, poche ore ed eravamo giร a misurare la febbre alle persone. Ho deciso di non continuare, cosรฌ mi sono dato uno stop.
Ti sei confrontato con i tuoi colleghi?
Ho vissuto quel che รจ accaduto in Giappone attraverso i miei allievi, che vi si trovano, anche lรฌ รจ stato molto pesante subito, ma lโItalia รจ stato il paese con lโimpatto piรน forte.
Cosa hai fatto durante la quarantena?
Allโinizio sono stato a casa, ho fatto filmati, cose di beneficenza, e non mi sono mosso. Ho passato 15 giorni di inferno: paura per la famiglia e per tutti, per i colleghi di lavoro di ogni sera.
Poi?
Poi il cervello si adatta e ho iniziato a produrre idee.
Che tipo di idee?
La cosa piรน facile รจ stato farmi venire in mente piatti nuovi, che nascono dallโesperienza di casalingo forzato. Il cervello si difende dalle cose brutte, ho fatto cose ironiche, come la pastina in brodo di pesce che diventa gnocco.
Non mi dirai che hai fatto โsoloโ dei piatti nuovi?
In questi mesi ho ragionato su cosa offrire alle aziende con le quali giร collaboravo, per le quali non faccio solo filmati, ma propongo cosa fare, e suggerisco strategie nuove. Questa situazione era difficile, ma dalle esperienze negative si impara.
E cosa hai imparato?
Ho capito che alle persone ci devo arrivare in altro modo, e che la rete ha potenzialitร enormi. LโImbuto Box รจ nata cosรฌ.
Di cosa si tratta?
C’รจ una sezione dell’e-commerce del sito chiamata appunto Imbuto box dove c’รจ una proposta di un menu di cinque portate, elaborato da me, con tutti gli ingredienti e le spiegazioni per terminare i piatti a casa.
Un delivery formato Tomei! E come รจ andata?
Lโho spedita in tutta Italia. Il delivery รจ unโesperienza diversa da quella del ristorante. Anche se le prenotazioni arrivano, non so ancora lo sviluppo futuro.
Come vedi il futuro immediato per una ristorazione come la tua, che ha bisogno di una clientela internazionale?
L’Imbuto รจ un ristorante a Lucca, non di Lucca. Per questโanno spero che torneranno clienti dallโestero a settembre od ottobre.
Cosa cambierร all’Imbuto?
Avere il coraggio mettersi in discussione diventa il nuovo credo. Quindi meno coperti, piรน ricerca e piรน entusiasmo verso la missione principale: far stare bene le persone. Essere generosi con i clienti penso sarร un dovere, quindi un regalo o un piatto in piรน non guastano. La brigata sarร piรน ristretta, con turnazioni diverse, e nel laboratorio faremo le preparazioni. Complicato, ma la salute pubblica รจ importante, lo stato non รจ nostro nemico, il virus cโรจ e va tenuto lontano e clienti e lavoratori devono essere tutelati. Insomma le normative sono utili.
Ci sarร anche nuovo modo di organizzare il servizio?
Il menu dovrรฒ raccontarlo a voce e non lo vedrai piรน. Ma quale sarร la vera reazione? Ci si farร lโabitudine? Chissร . La butterรฒ nello scherzo: i miei signature saranno presentati da camerieri con i cartelli con su scritti sopra i piatti. Se non facciamo cosรฌ lโonda negativa ci travolgerร .
E passata lโemergenza immediata, cosa ti aspetti per la stagione 2021?
Questo periodo ha aumentato molto la consapevolezza del piacere di stare fuori, a molti il ristorante รจ mancato, ha fatto capire che la piacevolezza di provare delle emozioni mangiando รจ una bella conquista. In futuro il cliente sarร piรน voglioso di star bene, la ricerca del confort credo sia una traccia che dovrร poi rimanere come stile. Consideriamo pure che il cliente che verrร ci starร dando ancora piรน fiducia, dovremo rispettarlo e dare fiducia umana noi stessi.
E il delivery?
Quello rimarrร , perchรฉ puรฒ avvicinare la gente ad una ristorazione creativa, dinamica e divertente, รจ cosa diversa dallโandare al ristorante.
Cose strane successe durante lโemergenza?
100 persone collegate attraverso la Camera di commercio di Miami. Ho fatto panzanella, pappa al pomodoro, scarpaccia: piatti semplici. Una grande soddisfazione: le persone erano davvero rilassate, a proprio agio perchรฉ non erano in un aula grigia, ma stavano a casa loro.
Quindi รจ stata un’esperienza positiva?
La rete ha riumanizzato la mia figura da chef, sono entrato nelle case in maniera meno formale. Se fossi stato allโaccademia, ci sarebbe stata una barriera, ma certe cose si possono fare anche a distanza e sono piรน belle cosรฌ, con il cuoco professionista con moglie e figli.
Oltre alle contromisure che giร esistono (cassa integrazione e piccoli o grandi prestiti) cos’รจ l’altra cosa che chiederesti se ti trovassi in questo momento di fronte a chi decide?
Aiutare le aziende con le concessioni del suolo pubblico, avere deroghe e poi continuare anche in inverno: le cittร turistiche sono morte. E al momento il turismo รจ davvero una voce enorme che ha un indotto gigantesco di cui forse non ci si rendeva conto… puntar sul turismo sarebbe come investire nelle acciaierie, solo che le nostre aziende sono piccole e non siamo cosรฌ interessanti a livello globale. Dobbiamo resistere e i cuochi devono rispondere con quello che sanno fare, con i piatti e la cucina.
Dacci un piatto nato nella quarantena
Ho fatto un raviolo ripieno di cervello di vitella scottato, montato con lโacqua del ragรน e profumato al timo.
L’Imbuto – piazza del Collegio, 7 – 331 930 8931 – www.limbuto.it
a cura di Leonardo Romanelli
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