Agricolab

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Descrizione

Si può immaginare il percorso di Giuseppe Rizzo come un viaggio intorno al mondo, che parte da Caltagirone, passa per Roma, tocca Singapore e si conclude a Catania (per ora). Questo l'itinerario di vita e di esperienze che ha dato i natali, tra originalità e contaminazioni, ad Agricolab, ristorante-laboratorio gastronomico all'ombra dell'Etna. Giuseppe nasce e cresce a Caltagirone. Già da ragazzo la curiosità e un buon appetito lo spingono a coltivare un forte interesse per la cucina e i prodotti della sua terra. Migra verso la Capitale per frequentare l'Università e, a Roma, gli studi si contendono il tempo con il lavoro, che, neanche a dirlo, è nella cucina di un ristorante. Poi la svolta: un viaggio in Oriente fatto in compagnia del suo lievito madre. È a Singapore che Giuseppe decide di fermarsi per un po', qui incontra sua moglie e insieme decidono di aprire nella loro casa un laboratorio artigianale di pane e pasta. Potrebbe essere il lieto fine della storia, se non fosse per la sempre più prorompente nostalgia di casa: il richiamo delle radici dopo qualche anno li riporta in Sicilia e li spinge a reinventarsi. Agricolab è il punto di arrivo di questo viaggio: un progetto agricolo, prima di tutto, che porta in tavola i migliori protagonisti della filiera produttiva dell'isola, una rete di piccole imprese che lavorano con la stessa filosofia qualitativa e dalle quali l'insegna si rifornisce acquistando materie prime fresche, stagionali e sane. Il risultato è un bistrot con cucina a vista, che serve piatti genuini, schietti e diretti, proposti in un menu che cambia quotidianamente, a seconda di ciò che la terra offre. All'interno del locale c'è anche un piccolo corner nel quale poter acquistare i prodotti selezionati. A fine 2022 il raddoppio, con una seconda sede, a poca distanza dalla prima, dedicata prevalentemente all'asporto, con un menu di panini, spiedini e dolci artigianali.

I protagonisti: Giuseppe Rizzo

Inaugurazione: Giugno 2018

Tre piatti imperdibili: Zucca gratinata con grani antichi, olive di Nocellara e capperi di Vulcano; Pasta fresca di Perciasacchi con tenerumi; Polpette di Scottona con cavolo nero


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