Questo piccolo borgo di pescatori della Costiera Amalfitana, reso noto al modo gastronomico per la produzione delle celebri alici e soprattutto della loro colatura, è un villaggio incantato che ha fra le sue bellezze l'imponente Convento e la chiesa di San Francesco d'Assisi. Qui ha sede la "casa" della famiglia Torrente dagli anni Sessanta, prima con i nonni Gilda e Gaetano, poi con il "mitico" Pasquale, l'oste perfetto di sempre, e per finire con il giovane Gaetano, titolari oggi di un punto di riferimento e di ispirazione per la cucina di mare della penisola amalfitana. Lo spazio interno ha molto fascino, occupando quello che fu una volta il refettorio del Convento, con vista diretta sui bellissimi affreschi dell'adiacente navata. Tutto ruota attorno al pescato freschissimo, con una particolare attenzione alle alici, presenti in varie forme e in ogni angolo del menu. Fra gli antipasti le si può provare con un classico pane e burro oppure in forma di tapas, ovvero marinate, fritte farcite con provola dei monti Lattari o alla scapece. I primi sono la quintessenza della tradizione della Costiera, e quindi gli spaghetti secchi con la colatura di alici di Cetara, o di pasta fresca con le zucchine alla Nerano e gli ziti spezzati alla genovese di tonno, fiore all'occhiello di Pasquale e Gaetano. In mezzo a tutte queste squisitezze non fatevi mancare il fritto misto del pescatore, riassunto del repertorio marinaro cetarese e che è stato portato anche come cavallo di battaglia nelle friggitorie di Eataly. Fra i dolci, da provare la torta caprese al limone, in versione gluten free, e il classico babà. Per accompagnare tutto si può attingere da una fornita carta dei vini che dà molto spazio ai piccoli produttori della Costiera. Una vera e propria esperienza a tutto tondo che vi lascerà a lungo il profumo di mare di questi luoghi.
The best trattorias/bistrots are marked with 1,2,3 shrimps according to their quality grades.