Amo

Se il Quadri – con le sue tre anime – celebra la bravura della famiglia Alajmo nell'aver salvato dalla rovina un gioiello della storia italiana, rilanciandolo con orgoglio e l'Hostaria in Certosa (aperta solo in estate) è un piacevolissimo concept che prelude a qualcosa di grosso, Amo rappresenta una visione aperta, molto contemporanea e internazionale, per quanto l'aria raffinata della Serenissima si respira forte nel Fondaco dei Tedeschi. È un salotto in piazza con tavoli e alti divani, dove c'è l'immancabile tocco di Philippe Starck. Ma soprattutto si offre una completezza di prestazioni ammirevole. Partendo dalla caffetteria- pasticceria, attiva per tutto l'arco della giornata, a cominciare dalla colazione con preparazioni leggere che, rispecchiando la filosofia alajmiana, sono realizzate con olio extravergine di oliva al posto del burro o sono prive di farina. Durante la giornata c'è l'imbarazzo della scelta tra gelati perfetti, torte della casa e mignon. La cucina viene curata dall'esperto Silvio Giavedoni e definita "variopinta, leggera, salutare, festosa" da Massimiliano Alajmo. Ricca la carta che prevede anche tre tipi di pizza (Margherita, Vegetariana, Angus) ma soprattutto non ammette banalità su ogni fronte. Ed ecco il crudo di capesante allo yuzu con battuta di pomodoro, insalata croccante e salsa al basilico e il tiramisù di battuta di manzo al tartufo nero estivo; il risotto allo zafferano, cipollotto e pevarasse o gli spaghettoni aglio, olio, peperoncino, cicoria e scampi; il goloso scartosso de pesse e ortaggi al profumo di zenzero con salsa all'arancia e curcuma o il celebre Amo burger con patatine fritte all'aneto. A fianco di una cantina ‘sul pezzo', opera il cocktail bar dove si preparano i grandi classici come nuove creazioni (per esempio sul tema Spritz) con il gin in prima fila. Il servizio, guidato da Michele Pozzani, sa destreggiarsi bene in ogni situazione, esattamente come Amo.