Ci vuole coraggio, fantasia e anche la spinta di un approccio etico alla cucina d'autore (doti che Eugenio Boer possiede tutte) per aprire un menu gourmet con un "minestrone surgelato": ghiacciolo di arguzia dal cuore verde e "sano", in realtà , che sciogliendosi sul palato e stimolando gusto e pensiero fa da manifesto per il seguito. Che gira tra piatti di ulteriore recupero (i tortellini per il pane; il metamorfico uovo nell'orto, in cui l'orto muta secondo riciclabilità di giornata in cucina; il lavoro sui fichi, maritati al moscardino) e di luminosa riuscita (i tortelli di coniglio, taggiasche, porcini secchi e pinoli, inno alla Liguria; o il conclusivo, affettuoso e insieme attualissimo "rimedio della nonna"). La conduzione della danza nello spazio-salotto è calligrafata da Carlotta Perilli. Si beve bene, attingendo da una cantina "illuminata" quanto il contesto.