La nuova sala con affaccio proprio dopo lungo lavoro è infine realtà e l'Enoteca, coi suoi spazi interni ben articolati (uno con tavolo sociale) è sempre più bella, arricchita in stagione dall'ambìto dehors sulla vetrina pedonale del Corso. La cantina è quella - solida e appagante - che ha fatto la storia del locale, rifinita con estratti del plotone "naturale" scelti con acume e competenza. Il fronte food poggia su una carta ben pesata, che mixa mare (tris di entrée con rocher di baccalà e peperoni in evidenza) ed entroterra (olive ascolane squisite), prodotti esotici ma iconici (bellota, Cantabrico, burrate pugliesi) e carni di vaglia (filetto di maiale, cipolla e rossa e Porto, impeccabili t-bone). Formaggi di vaglia e dolci a chiudere. Servizio cortese ed efficace.