Il bel locale in edizione romana (anche a Milano e a Porto Cervo) dello chef nippo-brasiliano Roberto Okabe offre bel design, atmosfera e musica lounge, ampi specchi, tavoli esterni, sedute comodissime e luci molto soffuse. Buona idea esplorare il menu con l'aiuto del personale di sala, giovane e gentile. La selezione di tartare, sushi e nigiri è ricca e ben curata, fatta con materie prime di qualità e, classici a parte, propone anche invitanti carpacci, come l'Okabe Mix, summa dei "mari" in salsa di gazpacho. Ma è sul crudo-cotto che si esprime al meglio la cucina, come nella deliziosissima tagliatella di seppia scottata con germogli di soia, spinaci e funghi in salsa miso; così come nell'Ebiten alle 7 spezie, un uramaki (in otto pezzi) di gambero in tempura, mango e shichimi. Bella anche la proposta di special maki, dei primi e secondi piatti (con l'immancabile carne di Kobe) e la seconda selezione, "rinforzata", di sushi e sashimi. Tutto da accompagnare a qualche birra giapponese e a una discreta carta dei vini, che però difetta di informazioni (come annata e cantina) nella proposta al calice.