È un gabbiano "urbano" (come moltissimi di questi ex uccelli d'alto mare, ora residenti di fatto delle nostre città) il 3.0: la sua cucina - in progress - bascula agile tra varie fonti di ispirazione e "appartenenze" di prodotto (dal lardo alla ricciola, dalla capasanta al piccione, dall'elicriso ai cardoncelli, dalla faraona all'aringa) originalmente accostati. Il look gioca con suggestioni esotiche e insieme rimanda alla vista su Tirreno e isole. E a consolidare l'offerta c'è la costellazione (lounge, pizza, spiaggia, orto proprio) in cui il ristorante è inserito. Cantina e servizio sempre più sintonici con la parabola dei sapori.