Il personale veste grembiuli "da osteria"; ma rifiniti come arazzi di foglie e fiori. Evocativi quanto i menu (tre, da 150 a 200 euro) legati a idee di viaggio, souvenir (i classici) e alle "Nostre nuove memorie", un sorriso al presente e un modo di narrare il cambiamento. Che qui porta la firma complice di Karime Lopez e "Taka" Kondo, compagni di vita e lavoro, duchi delle cucine del Gucci per rescritto del "sire" Massimo Bottura. E botturiano è il lessico (il cannolo che "vuol diventare cannellone", ripieno di ragù di rara golosità; l'immancabile dedica al figlio Charley) e il lobo temporale da cui scaturiscono le "memorie": il panettone denatalizzato che incontra l'ostrica; il co-scolaro Bizzarri e i piatti che mamma Luisa preparava dopo scuola (un omaggio al bosco venato di croccantezza e legato da brodo fumé); il "tostado" - bandiera di Karime rinnovato; l'anguilla che va "in carrozza". E via così per 9 passi, specchio del brio del regista e dell'armonia di mani e testa del due chef. Sostiene tutto un servizio di livello, fronte vini incluso, e il mixer del cocktail bar Bloom, piccolo posto da grandi sorrisi.