Una gran bella coppia quella formata da Matteo Metullio - enfant du pays tornato a casa dopo una buonissima prima parte di carriera - e il suo storico braccio destro/amico Davide De Pra. A loro va dato atto di aver creato nel centro di Trieste una "bomboniera" di alta cucina, in un contesto elegante (e rétro) quale il Grand Hotel Duchi d'Aosta dove si occupano altresì del bistrot più informale e della pasticceria. La sala è suggestiva (con un servizio un po' ingessato) e sarebbe un ulteriore plus mangiare nel dehors su una delle piazze più belle del Paese, dove invece si può solo bere un drink o mangiare i piatti del già citato bistrot. Quella di Metullio e De Pra è una cucina essenziale e molto creativa, che dà valore al territorio ma scavalca al tempo stesso la retorica del Km 0. Anche il degustazione di mare esprime voglia di sorprendere, vedi lo spaghetto freddo, scampi, basilico, acqua di pomodoro, colatura di alici, olio affumicato o l'astice, asparagi, cacio, pepe, tartufo. Ma è nell'altro percorso che si nota maggiormente la crescita: si apre con un clamoroso toast di scampi e faraona, wasabi, misticanza asiatica, aneto, e si chiude con kiwi, mela verde, sedano, lime, yogurt, zenzero, uno degli ottimi dolci del pastry chef Kevin Fejzullai. Carta dei vini importante, incentrata sul territorio ma che guarda pure a Slovenia, Austria e Francia.