È ormai bene oliata la macchina costruita da Alberto Tasinato e Valerio Trentani. L'atmosfera, dall'eleganza discreta, con la bella sala dominata da una grande cantina a vista, è piacevolmente ovattata, e il servizio è di livello, discreto e preciso, e mette sempre a proprio agio i clienti. La cucina ne è espressione, interpretando con modernità ricette consolidate, come il risotto Milano-Langhe, con tartare di Fassona e polvere di nocciole. Poi ravioli neri farciti ai tre crostacei, e, notevoli, le sapide animelle di vitello con salicornia e maionese di sarde in saor, e l'eccellente coniglio di Carmagnola in tre servizi, con una perfetta Wellington porzionata al tavolo. Carta dei vini ampia e con scelte non banali.