L' Arcade

Nikita Sergeev festeggia i dieci anni de L'Arcade,  e dedica un menu celebrativo per la ricorrenza. Probabilmente sarà già stato accantonato all'uscita della guida ma l'occasione è propizia per fare un primo bilancio di questi anni di sperimentazione, ricerca, successi, cambio di indirizzo (dall'angusto locale degli inizi al luminoso parallelepido con ampie vetrate adagiato sulla spiaggia sangiorgese) vissuti con energia e grinta non comuni per un giovane russo trapiantato nelle Marche. La sua cucina ha oggi un'identità fatta di preparazioni complesse, materie prime apparentemente in antetesi ma che poi trovano un loro magico equilibrio grazie a una trovata dello chef, citazioni colte e uso di ingredienti poco battuti, rari e pregiati. Il lungo percorso Nikita (120 euro) è una convincente messa in pratica di quanto esposto. Ma lo chef si trova a suo agio anche con le prerogative dell'Adriatico marchigiano cui dedica un interessante "confronto con il territorio" (80 euro). Su prenotazione ci sono anche il menu dedicato ai carnivori "oltre il mare" (85 euro) e quello tutto "caviale" (250 euro). Ma si può ordinare alla carta (25 euro a piatto, con un minimo di almeno tre piatti). Qualche proposta: ostrica poché con caviale e pomodoro verde, la buonissima triglia in zuppa fredda di triglia, riso con brodo di manzo, ricci di mare e alga kombu. Servizio, ambiente e mise en place sono di alto livello così come una cantina in continua espansione che non trascura il territorio ma contiene anche chicche da ogni parte del mondo, anche in vecchie annate (passione personale dello chef).